Calcio

In 6.400 sugli spalti per l'esordio al Neri. "Spiace per il risultato, ma Rimini ha grande fame di calcio"

Grande rammarico per mister Gaburro, nel secondo tempo il Rimini spreca le occasioni per il pareggio. Il direttore generale Franco Peroni: "Grande risposta da questa città, è solo l'inizio, regaleremo emozioni"

I tifosi del Rimini al Neri

L’ultima volta risaliva al 20 ottobre del 2019. Dopo tre anni, nell’esordio casalingo in serie C del Rimini al Neri arriva il Cesena. Non poteva esserci battesimo più probante e ricco di pressione nel ritorno tra i professionisti. In quell’occasione terminò 1-1 grazie a un gol di Arlotti. Questa volta è andata diversamente, dopo il primo punto trovato nella prima giornata, il Rimini esce dal derby senza nemmeno un punticino da inserire nel proprio salvadanaio. La decide Corazza, 1-0, per un risultato che alla fine sta stretto agli uomini di mister Gaburro ma che per i cesenati è meritato. Nel corso del secondo tempo poteva succedere di tutto: dal possibile pareggio del Rimini al raddoppio del Cesena. Invece non è capitato più nulla.

Ciò che deve emergere in questo esordio casalingo, a prescindere dal risultato finale, è stato però il clima che si è respirato allo stadio. Con un pubblico delle grandi occasioni come non si vedeva da tempo. I biglietti sono andati a ruba, non appena le biglietterie si sono aperte, con il via libera da parte dell’Osservatorio. Lungo le strade per raggiungere lo stadio si è presentato un fiume di gente rigorosamente in divisa biancorossa. Tante famiglie, giovanissimi, ma anche i tifosi storici. Chi è entrato allo stadio ormai con i capelli bianchi commenta. “Così tanta gente la si era vista solo con la Juve”. In realtà è la memoria recente. Perché nel passato Rimini-Cesena ne ha portati sugli spalti anche 15 mila. Stavolta sono oltre 6.400 e ogni settore è risultato bello gremito. A parte qualche petardo lungo le strade, il clima attorno allo stadio nel pre partita è stato piuttosto ordinato.

IL DERBY - La cronaca della partita

Il campo rimesso a nuovo, con il rettangolo in erba sintetica, fa il suo effetto. La visuale è ottima e soddisfa un po’ tutti gli spettatori. Da Cesena arrivano in circa 1.400 di cui molti in scooter. Il clima è sembrato davvero carico. Come non si vedeva da tempo nella pancia del Neri. Se il Rimini attendeva una risposta da parte della città, questa c’è stata e pure imponente. Mister Gaburro nel dopogara è costretto a masticare amaro, l’1-0 sta un po’ stretto soprattutto perché nel secondo tempo occasioni per poterla rimettere in discussione ci sono state, soprattutto quella eclatante di Vano sul finale gettata alle ortiche. A differenza di un primo tempo nel quale il Cesena ha dato soprattutto sensazione di maggiore organizzazione.

Forse questo derby, nel borsino generale, è arrivato in chiave tecnica un po’ troppo presto. Per il direttore generale del Rimini Franco Peroni non resta però che ringraziare tutto il contesto: “C’è stata una risposta importantissima da parte del tifosi del Rimini, che sono ritornati allo stadio, questa è sicuramente una nota stra positiva. Se in campo magari poteva andare in maniera differente, anche se abbiamo giocato contro una squadra destinata a stare tra i primi posti, la società è effervescente per il grande lavoro che c’è stato extra campo. Il risultato della promozione unita a una buona campagna acquisti ci ha premiato, sono certo che ci sono tutte le condizioni per toglierci delle belle soddisfazioni nell’arco della stagione. Per cui l’invito rivolto a tutti i tifosi è quello di continuare a seguirci, perché abbiamo perso la prima partita ma non di certo la battaglia. Anche il punto conquistato con il San Donato ci fa essere ottimisti, visto che nel secondo turno è andato a vincere".


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