Politica

Scontro tra Airiminum e Aerdorica, l'onorevole Pizzolante: "E' concorrenza sleale"

Per il parlamentare riminese "Rimini è discriminata due volte: non gode di aiuti pubblici e l’attività di co-marketing per promuovere il binomio aeroporto – territorio è limitata"

Dopo la denuncia depositata da AIRiminum 2014 S.p.A. presso la Commissione Europea, tesa a far valere l’incompatibilità dell’aiuto di Stato per un valore di oltre € 20 milioni che la Regione Marche intenderebbe erogare ad Aerdorica S.p.A., l’onorevole Sergio Pizzolante si getta nella mischia a difesa dello scalo riminese. “Esprimo il mio più totale sostegno all’azione dell’aeroporto di Rimini verso quello di Ancona e la regione Marche. Si tratta, infatti, di un’azione non a sostegno di un’attività promozionale o di marketing turistico per l’aeroporto e per il territorio, ma tesa a permettere ad Aerdorica S.p.A di risolvere problemi di gestione e di bilancio. Siamo fuori da ogni logica imprenditoriale e di correttezza sul mercato. Tutto questo mentre in questi anni le vicende giudiziarie riminesi hanno indubbiamente pesato sulla vita dell’aeroporto, sulla possibilità stessa di tenerlo in vita e, in qualche misura, anche sulle sue prospettive. Com’è stato giustamente detto, questa è concorrenza sleale: non si può competere non avendo gli stessi mezzi e le stesse opportunità. Rimini è discriminata due volte: primo perché a differenza di Ancona e di altri aeroporti non gode di aiuti pubblici e in secondo luogo perché a Rimini l’attività di co-marketing per promuovere il binomio aeroporto – territorio è limitata. Anche in virtù dei dubbi e delle perplessità collegate alle note vicende".

"Però - prosegue Pizzolante - non è possibile che altri aeroporti ricevano contributi pubblici e risorse per il co-marketing e Rimini no. Tra l’altro, come ha dichiarato il Ministro Del Rio, gli incentivi ai voli e gli accordi di co-marketing non solo sono consentiti in Italia, ma permessi e praticati in tutta Europa. Lo stesso Ministro ha poi fatto l’elenco degli scali italiani che erogano contributi di co-marketing: Torino, Verona, Venezia, Treviso, Napoli, Catania, Palermo, Alghero, Cagliari, Lamezia Terme e anche le Regioni Puglia e Abruzzo. Ho sottomano i dati: marzo 2017, 12 milioni di Euro di contributi pubblici italiani per gli scali calabresi, febbraio 2017, 12,5 milioni di euro dalla regione Abruzzo, aprile 2017, 7,5 milioni di euro dalla Regione Puglia…oltre ai 21 milioni di euro della Regione Marche per Ancona ed ecco fatto il jackpot.
Tutto lecito e permesso, in Italia e in Europa. E’ necessario, pertanto, da una parte contrastare gli aiuti impropri e dall’altra mettere tutti gli aeroporti (compreso quello di Rimini quindi) nelle condizioni di poter utilizzare risorse pubbliche per l’attività di marketing e di promozione e commercializzazione del territorio".

Più critica la posizione del Movimento 5 Stelle che, in una nota stampa, attacca la società di gestione del "Fellini". “Invece che avventurarsi in azioni legali dalla dubbia legittimità, AiRiminum dovrebbe cercare di spiegare al più presto e con dovizia di particolari i dati deludenti della sua gestione dell’aeroporto. Per questo abbiamo intenzione di convocarli al più presto in Commissione, assieme ad ENAC e al Ministero, anche alla luce della recente concessione trentennale dello scalo”. Raffaella Sensoli e Giulia Sarti, rispettivamente consigliera regionale e portavoce alla Camera del MoVimento 5 Stelle, intervengono riguardo al caso della “denuncia” presentata da AiRiminum contro la Regione Marche e la società che gestisce l’aeroporto di Ancona riguardo ai presunti aiuti di Stato denunciati dalla società gestore del Fellini. 

AiRiminum, come abbiamo ribadito in più di un’occasione, non ha prodotto neanche la metà dei risultati previsti nel progetto in base al quale ha vinto il bando di gestione del Fellini: a fine 2017 avrebbe dovuto avere 852.000 passeggeri. Ma da Rimini ne sono passati 305.000 fra arrivi e partenze – spiegano Raffaella Sensoli e Giulia Sarti. – Un dato che i vertici di AiRiminum sembrano dimenticare spesso e volentieri così come non ricordano che loro stessi hanno beneficiato di aiuti statali, o meglio regionali, grazie al supporto di azioni di co-marketing che avevano come fine la promozione dell’attività dei tour operator che hanno orientato i propri voli verso il nostro territorio, Rimini compresa. Visto che ci sono ancora molti interrogativi a cui rispondere, e che riguardano anche i dubbi sul versamento di capitale sociale che fino a qualche giorno fa era ben sotto i 3 milioni richiesti, chiederemo nei prossimi giorni un’audizione urgente dei vertici del Fellini, assieme a quelli dell’ENAC e del Ministero dei Trasporti, oltre a quelli della Regione. E questa volta ci aspettiamo che Corbucci si presenti in Commissione invece di declinare l’invito. Inoltre appena sarà insediato il nuovo Parlamento e si potrà contare su un nuovo Governo occorre che il Ministero ed ENAC chiedano conto ad AiRiminum degli impegni che si sono assunti: ovvero sviluppare i voli da e per Rimini, aeroporto appartenente al demanio pubblico, non il solo il fatturato ed il portafoglio di una società privata”.  


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