Politica

Aggressione a sfondo razzista, le reazioni del mondo politico e istituzionale

Dura condanna da parte di tutti i fronti per il tentato omicidio avvenuto a Marina Centro nella serata di mercoledì

"La Rimini solidale, accogliente, inclusiva, quella Rimini che solo l'altro ieri si è trovata nelle piazze con migliaia di giovani a dire no alle mafie e alla violenza, non può rimanere indifferente a quanto accaduto ieri sera al giovane nigeriano, brutalmente aggredito e ancora in gravi condizioni all’ospedale Infermi di Rimini - ha spiegato l'amministrazione comunale di Rimini in una nota stampa. - Nel ringraziare il questore e la Polizia di Stato per la prontezza con cui sono intervenuti e che ha permesso l’immediato arresto dell’autore dell’aggressione, rimane lo sgomento per un episodio su cui occorre far luce nei dettagli e nella dinamica, ma che presenta contorni inquietanti. Un tentato omicidio “aggravato da futili motivi e da motivi razziali”, che ci costringe a fare i conti con l’emergere di un razzismo e di una intolleranza che stride con la storia, la tradizione e la cultura di una città che ha nel suo dna la sensibilità alll’accoglienza, che ha costruito la sua forza sulle relazioni, sugli incontri, sullo scambio. Questo atto di violenza è certamente isolato nella sua gravità, ma non possiamo far finta di dimenticare che ci sono episodi discriminatori e di intolleranza che lo hanno preceduto. Pensiamo a quanto accaduto poche settimane fa nella ex scuolina di Spadarolo".

"E’ quindi più di un campanello di allarme - prosegue palazzo Garampi - è un vero e proprio schiaffo alla nostra comunità, che ora deve necessariamente interrogarsi sui valori e sui principi che la reggono. Al di là delle competenze e delle convenienze, serve una risposta netta, forte, inequivocabile da parte della comunità riminese intera. Questi sono valori non trattatibili, come la non violenza e l’accoglienza, di cui si deve tenere a mente anche nel dibattito e nel confronto a ogni livello, evitando l’uso di parole e toni eccessivi utili solo a infiammare gli animi, ma che non aiutano la comunità a crescere e progredire. Proprio per confermare lo spirito che da sempre contraddistingue la città e per ribadire il no ad ogni forma di violenza e discriminazione, l’Amministrazione avanza la proposta di organizzare nei prossimi giorni una grande manifestazione antirazzista. A tale scopo è convocata per oggi alle 18 nella Sala Giunta della Residenza Comunale una riunione operativa alla quale sono invitate le organizzazioni sindacali, le associazioni di volontariato, le forze politiche, i sindaci della Provincia, le forze dell’ordine, per dare voce a quella Rimini che lavora per l’inclusione e la convivenza. Infine, accogliamo con favore l’iniziativa del questore Maurizio Improta, che sta valutando il rilascio di un permesso di soggiorno al giovane per motivi umanitari. Con la speranza che le condizioni del giovane migliorino, il provvedimento di iniziativa del questore consentirebbe di attivare tutta la rete di servizi sociali e di assistenza, consentendogli di avere un recupero meno difficoltoso. L’Amministrazione comunale non lo lascerà solo”.

ROMAGNA MIGRANTE - “Romagna Migrante esprime piena solidarietà a Emmanuel e s'indigna di fronte all'ennesimo atto razzista. Questo episodio è secondo noi il risultato di politiche di accoglienza emergenziali che non vengono gestite in maniera competente e con una visione a lungo termine. È la conseguenza di strumentalizzazioni politiche e mediatiche che sfruttano il malessere, i malumori e l'indigenza di una parte della popolazione, sfociando poi in questo genere di atti violenti, i quali continuano a riempire le cronache nazionali. Crediamo quindi che sia necessario lavorare insieme, per promuovere una cultura inclusiva ed accogliente, contro ogni forma di discriminazione. Giustificare l'intolleranza, confondendola con il bisogno di sicurezza e legalità, non fa altro che produrre emarginazione e tensioni sociali. Contro ogni forma di disumanizzazione, invitiamo ad una riflessione cosciente e a un'azione collettiva."

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"Il tentato omicidio razziale - è stato il commento di Emma Petitti, assessore regionale dell'Emilia Romanga del Pd - è una macchia di disonore per la nostra Rimini, una città che ha fatto dell’accoglienza e dell’apertura la propria bandiera. La nostra condanna è ferma ed assoluta. Non ci possono essere giustificazioni o attenuanti. Siamo tutti chiamati a reagire di fronte a un episodio di inaudita ferocia. Un richiedente asilo, che finalmente era arrivato in un luogo di speranza, rischia di morire a causa di un odio cieco. Noi tutti dobbiamo reagire. A partire da quella politica che ha fatto della violenza dei toni il proprio stile. Quella di ieri è stata l’ennesima dimostrazione che c’è sempre qualcuno pronto ad armare le parole d’odio. Il confronto può anche essere serrato e acceso ma non può, e non deve, sfociare nella violenza. Accolgo con favore la valutazione del questore di Rimini, Maurizio Improta, di rilasciare al giovane nigeriano un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Io gli auguro una pronta guarigione. A lui va l’abbraccio della Rimini vera, quella dell'accoglienza e non dell’odio". 

"Dalla devastante nebbia nera del terrorismo calata sul Tamigi alla fosca aggressione da parte di un giovane riminese nei confronti di un giovane nigeriano - ha commentato Alberto Vanni Lazzari, segretario del Pd di Rimini. - La linea che unisce la brutalità di azioni apparentemente sconnesse è la fomentazione continua della cultura di un odio totale verso ogni differenza, sia religiosa che etnica, sia geografica che di pensiero. Da questa crisi di valori e dall’implosione della tenuta sociale si esce solo in un modo, assumendosi le proprie responsabilità, a livello politico, istituzionale, personale, guardando dentro noi stessi senza più alibi. La posta in gioco è diventata la tenuta intera della nostra civiltà, nella sua accezione più ampia. La storia insegna e gli errori aberranti non si devono ripetere. Chi semina odio produce violenza. Condannando senza mezzi termini questo ultimo gesto di violenza e intolleranza ed esprimendo tutta la nostra solidarietà al giovane ricoverato in terapia intensiva, ci appelliamo a una mobilitazione generale verso l’unica battaglia possibile, quella per la pace e l’accoglienza, quella per l’inclusione e un futuro che abbiamo il dovere di costruire adesso. Fuori dagli slogan, con azioni quotidiane e di governo che mettono in pratica i valori dell'ospitalità e dell’accoglienza".

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"Nulla è più intollerabile di un'aggressione a sfondo razziale - ha dichiarato l'onorevole Giovanni Paglia di Sinistra Italiana - che mi auguro venga condannata con forza da tutti. Provoca angoscia che una persona sia sospesa fra la vita e la morte a causa della violenza alimentata da campagne d'odio. Sono vicino al ragazzo ferito e mi auguro che abbia rapidamente seguito l'ipotesi del questore Improta di concessione di un permesso di soggiorno per motivi umanitari.  È il minimo che possiamo fare per una persona giunta in Italia per fuggire dalla violenza e che qui è stata vittima di un tentato omicidio".

"L'aggressione violenta nei confronti del migrante - è il pensiero di Graziano Urbinati, Segretario Generale CGIL Rimini - avvenuta mercoledì in via Trieste ci conferma quanto Rimini non sia immune da fenomeni di razzismo. Una deriva preoccupante che si manifesta periodicamente con atteggiamenti di intolleranza e ora, purtroppo, di tragica violenza. Alcune vicende che si sono verificate anche nel territorio impongono una ferma presa di posizione affinchè sia bandita qualsiasi forma di esclusione nei confronti di chi viene considerato "diverso". Inoltre, occorre che anche le istituzioni locali procedano a rivedere il sistema di accoglienza dei rifugiati, e non solo, in maniera condivisa. A questo proposito abbiamo chiesto da tempo un incontro anche alla Prefettura.
Lanciamo un appello alle Istituzioni, alle associazioni, alle organizzazioni sindacali affinchè sia garantito il rispetto e la libera circolazione delle persone, e repressa ogni forma di intolleranza, razzismo e xenofobia e a promuovere nei prossimi giorni una manifestazione democratica e antirazzista di tutta la città".

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"La Comunità Papa Giovanni XXIII - ha commentato Daniele Serafini referente per il territorio riminese - accoglie da anni persone straniere in stato di bisogno, profughi, donne e bambine vittime di tratta, emarginati e senza dimora. L'aggressione avvenuta  a Rimini nei confronti di un giovane nigeriano è  il frutto di un clima di tensione che rischia di prendere piede anche nella nostra città, una città che da sempre, invece, si è riconosciuta ospitale e accogliente. Cresce la diffidenza nei confronti di chi ci è accanto e soprattutto si guarda con sospetto chi è straniero. Siamo convinti si sia trattato di un caso isolato e non il frutto di un sentire sociale. Solo il dialogo e la conoscenza reciproca possono scongiurare episodi di violenza come quello a cui abbiamo assistito". 

"Era solo questione di tempo - tuona l'Anpi di Rimini - La notizia che oggi appare sui giornali locali e nazionali dell’aggressione aggravata ai danni di un richiedente asilo non ci stupisce affatto; semmai ci rende ancora più consapevoli delle nostre convinzioni più volte manifestate in questi ultimi anni. La gravità del fatto e l’efferatezza dell’aggressione (il giovane indifeso prima insultato per il colore della sua pelle, inseguito e investito con l’auto e poi picchiato ed accoltellato) palesa un modo di pensare che ormai nella nostra società è diventato struttura; pensieri e parole di cui i rappresentanti istituzionali, anche di alto livello, si servono quotidianamente per sfruttare una condizione di disagio economico e culturale all’unico scopo di accrescimento del loro potere. E’ ora di chiedersi, cittadini, istituzioni, forze dell’ordine, mondo politico e associativo, intellettuali (dove siete?) se oramai siamo pronti a negare quell’oggetto che ci sembra così sacrosanto in occidente, solo per chi ci è nato ovviamente, che si chiama “diritto alla vita”. Siamo pronti quindi in nome della sicurezza, della difesa dei confini, dell’identità della razza a sacrificare il “diritto alla vita” (altrui)? Mi pare di ricordare che questa escalation sia già avvenuta nello scorso secolo e che i risultati siano oramai verità storica inoppugnabile. Il mea culpa non può avvenire solo nei giorni deputati dal calendario istituzionale; mille lezioni nelle scuole ai ragazzi sui danni dell’indifferenza sono rese vane da un gesto folle come quello raccontato dalle cronache di oggi! Questo atto di accusa quindi non è solo contro l’aggressore della povera vittima, ma anche contro il pensiero di una società e di uno stato che si reputa “civile” il quale si appresta a fare accordi per il contenimento dei flussi migratori con paesi guidati da capi di stato che non garantiscono il rispetto dei diritti umani (non abbiamo forse consegnato i profughi dell’Oriente alla Turchia?). Il nostro pensiero quindi è che nessuno si salva da solo e che solamente riportando la questione su un livello di uguaglianza dell’accesso ai diritti potremo uscire da questo stato di inciviltà".

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"Ciò che è successo nella nostra città - ha commentato l'onorevole riminese del Pd, Tiziano Arlotti - è un fatto gravissimo e da condannare fermamente. Un'aggressione di una violenza cieca e razzista che non ha nulla a che fare con la tradizione di accoglienza, ospitalità, tolleranza e integrazione che da sempre Rimini esprime. Episodi come questo accrescono la nostra preoccupazione per quel clima di odio e intolleranza che non è solo strisciante, ma che nel nostro Paese assume forme sempre più evidenti. Proprio per contrastare questa subcultura razzista e violenta e per rispondere invece alle esigenze di integrazione della nostra società in mutamento, in questa legislatura stiamo portando avanti provvedimenti come quello sulla cittadinanza e lo ius soli, mentre per far fronte all'afflusso di rifugiati nel nostro Paese sono state aumentate le risorse destinate ai servizi di asilo e alla accoglienza degli immigrati".

“Ogni violenza va combattuta, condannata, ed è una ferita per la comunità che la subisce - è stato il pensiero del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. - Nel caso dell’aggressione al giovane nigeriano, di cui seguiamo costantemente l’evolversi delle condizioni di salute, la violenza è resa ancora più grave per le implicazioni razziste che questa porta con sé. Un’evidenza davanti alla quale la nostra società non può e non deve voltare la testa dall’altra parte e che al contrario deve denunciare. Non si possono minimizzare, sminuire, le cause scatenanti di un gesto che oltretutto testimonia come ormai sia facile ricorrere alla violenza per imporsi sul prossimo. Dobbiamo quindi essere netti nel prendere posizione, ribadendo ancora una volta che a Rimini democratica non accetta e mai accetterà episodi di violenza e discriminazione. Eppure, questo è un Paese fregato dalle congiunzioni. Accade un fatto di palese gravità e ormai non si aspetta neanche che si diradi il coro dell'indignazione che si insinuano i 'però' e i 'ma'. “Grave però…”, “Non deve succedere, ma…”. Siamo tutti grandi e vaccinati per sapere che le congiunzioni in realtà sono le mosche cocchiere delle giustificazioni di ogni fatto enorme. E qui dobbiamo fare autocritica e assumerci tutti delle responsabilità. Se si arriva a questo punto significa che la politica è diventata così debole da non essere più capace di distinguere tra il suo ruolo e la pancia del Paese. Assecondare la seconda è la strada più facile per il consenso, ma non porta a destinazione. Basterebbe quindi che almeno per una volta si lasciassero da parte le congiunzioni per migliorare un Paese oltre l'orlo di una crisi di nervi. Rimini non è razzista allo stesso modo in cui non lo è l'Italia. A Rimini sono nati esempi mondiali di accoglienza e solidarietà, casi virtuosi che appunto nascono dal basso. Quello che serve però è una presa di responsabilità collettiva. La nostra comunità respinge da sempre il razzismo, la prevaricazione, gli estremismi pericolosi, da qualsiasi parte essi provengano. Senza ‘se’, senza ‘ma’, senza ‘però’. Lo hanno dimostrato anche tutti quei cittadini che ieri, testimoni dell’aggressione, hanno collaborato con gli investigatori per ricostruire l’accaduto. Anche per questo motivo mi auguro che ci sia una importante risposta alla manifestazione contro ogni forma di razzismo che vogliamo promuovere nei prossimi giorni: serve una risposta corale, per ribadire i valori di una comunità orgogliosamente solidale e democratica”.  


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