Politica

L'ex premier Renzi a Rimini: "Non ci rassegniamo ai tempi cupi che ci vengono raccontati"

Il segretario del Partito Democratico intervenuto all'assemblea degli amministratori Pd

Il segretario del parrtito democratico, ed ex presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi, arriva al Palas di Rimini, blindato dalle forze dell'ordine, per la convention degli amministratori dem inttorno alle 16.15. Non si ferma subito con la stampa che lo attende ma sorridendo entra nel'auditorium con un salomonico: "Fatemi almeno arrivare". Un intervento a tutto tondo quello dell'ex premier che ha affrontato i voucher sottolineando come "Trovo che la polemica sia allucinante e assurda. Possono e devono essere cambiati. Io penso che il governo farà una buona legge, sono ottimista. Ma sentirmi dire che noi siamo quelli che li hanno introdotti, e sentirlo dire da chi li utilizza, è la dimostrazione che l''ideologia arriva a un punto eccessivo". All'assemblea dei sindaci ha poi preso l'impegno come "segretario del partito a fare di questa rete non semplicemente un luogo ancillare ma la colonna del futuro Pd, che metta al centro l'idea di un'Italia che propone, e non solo l'idea di una comunità che ha sempre da discutere perche'' ha finito le idee".

"Noi pensiamo - ha aggiunto Renzi - che il nostro dovere sia di non rassegnarsi ai tempi cupi che vengono raccontati. Al referendum abbiamo perso, il livido fa male. E anche la botta. Ma non ricordo dimissioni di Silvio Berlusconi quando perse il referendum costituzionale. Non ricordo dimissioni di chi disse che lo avrebbe fatto se avesse perso le europee. E invece se l'è cavata col maloox. Io mi sono dimesso perchè credo fosse giusto e doveroso. Volevo togliere qualche centinaio di poltrone. E' saltata la mia. E invece quelle del Cnel sono vive e lottano insieme a noi. Ma a chi dice che non è cambiato niente, ricordo l'intervento sulle banche, intervento sacrosanto fatto dal governo. E' stato reso necessario dalla rinuncia di un importante fondo di investimento che il giovedì dopo il referendum ha detto che avrebbero voluto investire, ma le condizioni politiche lo rendevano impossibile. E il pubblico e' dovuto intervenire".

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"Noi siamo contrari ai grandi inciuci - ha proseguito il segretario del Pd. - Ma non possiamo essere accusati di aver voluto una riforma che semplificava troppo, l'uomo solo al comando, e contemporaneamente di volere la larghe intese, essere accusati di essere i custodi di un sistema istituzionale che fatalmente le produrrà. Ma c'e' un modo per evitarlo. Arrivare al 40 per cento. Possiamo farlo noi, o gli altri. Noi siamo abituati ad arrivarci: una volta è stata una vittoria, alle europee. E un'altra è stata una grande sconfitta, al referendum. Ma noi possiamo arrivarci se smettiamo di pensare al nostro ombelico e proviamo a parlare al paese". 

"Il punto non è il giorno delle elezioni. O se votiamo con il sistema elettorale uscito dalla Consulta o un altro. Queste discussioni sono autentici specchietti per le allodole, rispetto alla questione profonda per cui il nostro mondo cambia a una velocità impressionante, per cui o il Pd prova a giocare un ruolo di proposta, oppure stiamo diventando un luogo in cui qualcuno, noi compresi, svolgiamo un servizio per un certo periodo di tempo, l'io prevale sul noi, e soprattutto abbiamo un paese nel quale l'Italia gioca una partita di serie B". 

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L'EUROPA "QUALCOSA SI E' ROTTO - "Di fronte a una situazione profondamente innovativa, a un ruolo della Russia crescente, l'Europa anzichè ragionare e riflettere su quale futuro ci attende, si mette a mandare letterine per cui rispetto al paragrafo, al comma x del protocollo, noi abbiamo questo grande problema per cui bisogna correggere dello 0,2. Lo 0,2, un prefisso - ironizza Matteo Renzi. "C'è stato un momento in cui mi ero profondamente convinto che si potesse aprire una pagina nuova. Ma da Ventotene a Bratislava sono passati venti giorni e in quei venti giorni si è rotto qualcosa. Se vogliamo essere credibili, il Pd deve mettere nel prossimo programma elettorale, non importa quando si voterà, che il patto di stabilità deve essere sostituito dal patto di comunità".

(Agenzia Dire)


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