Politica

Elezioni, i programmi a confronto in 7 domande uguali per 7 candidati: queste le loro priorità e proposte

Conto alla rovescia per l'importante appuntamento alle urne del prossimo 26 gennaio cui sono chiamati oltre 3 milioni di emiliano-romagnoli. Un voto importante, dall'esito quanto mai incerto

 Conto alla rovescia per l'importante appuntamento alle urne del prossimo 26 gennaio cui sono chiamati oltre 3 milioni di emiliano-romagnoli. Un voto importante, dall'esito quanto mai incerto, col testa a testa tra la candidata di centrodestra - la leghista Lucia Borgonzon i- e il dem e governatore uscente Stefano Bonaccini (Pd), in lizza con una coalizione di centrosinistra. Insieme a loro, in corsa per lo scranno più alto di viale Aldo Moro, ci sono Simone Benini per il Movimento 5 Stelle, Stefano Lugli con L'Altra Emilia-Romagna, Marta Collot appoggiata dalla lista Potere al Popolo, il Partito Comunista con Laura Bergamini candidata e il movimento 3V-Vaccini Vogliamo Verità con Domenico Battaglia.

SPECIALE | Elezioni regionali: tutte le informazioni
SPECIALE | Tutti i candidati di Rimini e Provincia

E per conoscere i progetti e le proposte di tutti e 7 i candidati abbiamo posto loro 7 domande uguali per tutti.

==> Prosegui per le interviste ai candidati

1. Le politiche per l’occupazione ed il lavoro, indicate dal 54% sono al primo posto nell’agenda dei cittadini per il futuro Governo della Regione in Emilia Romagna. Sul podio anche la richiesta di investimenti in strade, viabilità ed infrastrutture (45%) e di una maggiore sicurezza nelle città (43%). Queste le priorità di intervento emerse da un nostro sondaggio commissionato a Demopolis. Una proposta per ciascuno di questi settori?

Stefano Bonaccini (centro-sinistra)

“Come primo atto, proporrò a tutte le parti sociali di firmare un nuovo Patto per il Lavoro, allargato ai temi della nuova e buona occupazione – più stabile e meno precaria, più sicura e meglio retribuita – e della sostenibilità, tenendo insieme ambiente e lavoro. Col Patto che siglammo nel 2015 abbiamo sbloccato oltre 22 miliardi di investimenti, dimezzando la disoccupazione, passata dal 9 a poco più del 5%, e abbassando la pressione tributaria di un punto secco: adesso vogliamo fare un passo avanti. Avendo fatto queste cose che promisi nel 2014, credo di poter essere creduto quando mi impegno per questo ulteriore obiettivo per i prossimi 5 anni. Sulle infrastrutture, abbiamo realizzato opere ferme da anni: basti pensare al People Mover di Bologna, il collegamento veloce Aeroporto-Stazione, unico in Italia che entrerà finalmente in funzione il 7 marzo; altre sono già cantierate, come la Bretella Campogalliano-Sassuolo; altre ancora le abbiamo definitivamente sbloccate: penso al Porto di Ravenna, già a gara, al Passante di Bologna per cui apriamo la conferenza dei servizi sul progetto definitivo, o la Cispadana, finalmente bancabile e i cui lavori potranno partire entro un anno. Parliamo di interventi per oltre 2 miliardi di euro, interamente finanziati. Quanto alle strade, i fondi stanziati da Roma sono sempre meno e non abbiamo più intenzione di aspettare: affideremo la manutenzione a una società pubblica regionale che avvieremo insieme a Province ed enti locali, per intervenire subito e con efficacia. Basta disagi, facciamo da soli”. Sulla sicurezza abbiamo raddoppiato i fondi in 5 anni, sostenendo investimenti per la videosorveglianza nelle città, per la riqualificazione delle aree degradate, per l’integrazione delle banche dati. E con l’accordo di tutti i sindacati abbiamo fatto la legge sulla polizia locale e bandiamo finalmente concorsi unificati, per avere personale più formato e con meno spese burocratiche a carico dei comuni: significa poter destinare i risparmi ad altri servizi.

Lucia Borgonzoni (centro-destra)

Il nostro primo obiettivo è liberare imprese e lavoro da burocrazia e tasse. E per farlo attueremo un piano per la semplificazione, per cancellare le norme inutili. Abbiamo già pronto anche un piano per la riduzione del totale dell'Irap, azzerandola alle imprese che fanno formazione ai giovani al termine di un ciclo di studi, raccordando i percorsi formativi alle richieste del territorio. Per l'addizionale regionale Irpef pensiamo a una riduzione graduale, con la prospettiva dell'azzeramento, come è già realtà in una regione come il Veneto. Il Pd di Bonaccini, introducendo nuove tasse, ha dimostrato di essere nemico del lavoro e delle imprese, noi vogliamo arrivare a una regione tax free. E poi le infrastrutture, è di pochi giorni fa l’intesa di Piacenza con Genova (amministrazioni entrambi a guida centrodestra) serve potenziare anche i collegamenti da e per il porto di Ravenna e sviluppare partnership con i porti del Nord Adriatico per diventare realmente competitivi con i porti del Nord Europa. Bisogna sbloccare infrastrutture ferme da decenni a causa del Pd, il cui avvio il Partito democratico promette inutilmente ad ogni campagna elettorale. Per quanto riguarda la sicurezza istituiremo un assessorato specifico e potenzieremo i fondi per la videosorveglianza. Grazie a Matteo Salvini al Viminale all'Emilia-Romagna sono arrivati milioni di euro per la sicurezza, continueremo con la stessa concretezza e determinazione.

Simone Benini (M5S)

Il lavoro è senza dubbio uno dei temi fondamentali per il futuro della nostra regione. Bisogna potenziare gli incentivi a chi il lavoro lo crea, come le piccole e medie imprese. Per questo abbiamo proposto il taglio dell’IRAP per 3 anni per tutte quelle start up o imprese innovative che nasceranno. Inoltre, vogliamo quintuplicare, portandolo da 2 a 10 milioni di euro, il fondo per il microcredito a vantaggio di artigiani, commercianti e micro imprese. Oggi questo importante strumento non funziona a dovere, bisogna migliorarlo per creare più opportunità possibili di lavoro. Sul fronte della viabilità e infrastrutture per noi parlano i fatti: grazie anche al lavoro dell’ex ministro Toninelli abbiamo finalmente sbloccato cantieri e risorse che in Italia erano fermi da decenni. In Emilia-Romagna vogliamo spostare l’attenzione dal cemento e delle strade allo sviluppo di una mobilità che sia prima di tutto sostenibile, attenta all’ambiente, alla qualità dell’aria, vicina al consumo di suolo zero. Prima di costruire nuove autostrade, penso alla Cispadana, serve un’analisi attenta su come si possa rinnovare il patrimonio che già esiste. E in questo caso l’idea di realizzare una super strada a scorrimento veloce, senza pedaggio, sul tracciato che già c’è, è l’obiettivo da realizzare.  Per la sicurezza la Regione non ha competenze specifiche, contrariamente a quanto vogliono far credere Salvini e la Borgonzoni. La Regione però può coordinare al meglio il lavoro delle polizie locali che nelle nostre città ogni giorno sono a contatto diretto con i cittadini. Sulla sicurezza non si può continuare a fare demagogia ma bisogna agire su tutti i livelli, statale e locale.     

Marta Collot (Potere al Popolo)

Sul lavoro Un salario minimo di 9 euro orari per tutti gli appalti pubblici, per contrastare il lavoro povero. Sulla viabilità: i fondi per le grandi opere vanno invece riconvertiti per aumento corse sulle reti ferroviarie regionali e manutenzione costante delle strade a viabilità ordinaria. Sulla sicurezza: assicurare il diritto alla casa e ai servizi per tutti, perché con i Daspo si colpiscono solo i più deboli.

Stefano Lugli (L'Altra Emilia-Romagna)

L’Altra Emilia-Romagna propone più lavoro a tempo indeterminato, più sicurezza sul posto di lavoro, parità retributiva tra uomo e donna, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, tutele per le partite IVA mono-committenti o a basso reddito. Proponiamo di riaffermare il ruolo del pubblico nella gestione del trasporto locale, di stralciare le opere autostradali inutili e impattanti e favorire il trasporto su ferro e la mobilità ciclabile. L’Altra Emilia-Romagna ritiene che la sicurezza nelle città sia strettamente legata al recupero e al riuso in chiave sociale degli spazi abbandonati, da una educazione alla differenza, agendo alla radice delle violenze, del bullismo, della sopraffazione maschile, della discriminazione razziale, religiosa, sessista, e sui sentimenti di paura verso l’altro. Vogliamo una Regione che sostenga politiche di educazione alla cittadinanza attiva, all’inclusione sociale, all’accoglienza, all’integrazione. Perchè una società dove le diseguaglianze siano ridotte al minimo finisce per essere una società più sicura anche dal punto di vista della legalità.

Laura Bergamini (Partito Comunista)

Politiche per occupazione e lavoro: Patto coi lavoratori come principali interlocutori in merito alle politiche sul lavoro e normative che im pongano omologazione salariale e contrattuale per tutti i lavoratori= a parità di mansione :stesso inquadramento contrattuale (di miglior favore) e stesso salario a partire dai lavoratori delle imprese che partecipano alle gare d'appalto con gli enti pubblici in Regione. Per l'occupazione :penalizzazioni economiche alle aziende che obbligano i lavoratori al precariato attraverso istituti che mascherano forme di lavoro di tipo dipendente e continuativo (es. partite IVA con unico committente, cessazioni e riassunzione ripetute....). Pianificazione centralizzata degli interventi sulla mobilità e le infrastrutture con investimenti nel trasporto pubblico su gomma e si ferro e sull'adeguamento  e mantenimento delle infrastrutture esistenti a carattere continuativo. La sicurezza è un tema che riguarda principalmente l'universalità o la disuguaglianza del benessere socio-economico, come Partito Comunista il nostro obiettivo politico è di lotta è di invertire il paradigma della società in cui viviamo ovvero passare da una minoranza di ricchi che sfruttano la maggioranza della popolazione per i propri interessi, ad una maggioranza di popolazione che vive (senza disagi, con accesso ai servizi fondamentali, con un lavoro dignitoso ed in sicurezza) della ricchezza che essa stessa produce col proprio lavoro.

Domenico Battaglia (M3V Vogliamo Verità Vaccini)

Il focus del nostro programma è la salute, cioè il reale stato di benessere della popolazione. Occuparci delle condizioni ambientali in cui viviamo è per noi prioritario: la qualità dell’aria che respiriamo, dell’acqua, del cibo, lo stato in cui versa il terreno sia in pianura sia nella zona pedemontana, le infrastrutture è uno dei punti di partenza per la realizzazione di progetti di sviluppo sostenibile a difesa e tutela dell’ambiente. Giovani e lavoro sono un binomio fondamentale, la nostra proposta è quella di promuovere bandi di concorso per i giovani, affidando loro progetti di riqualificazione del contesto ambientale e urbano; altro punto importante è offrire ai giovani la conoscenza del territorio dove vivono, delle eccellenze e delle criticità e coinvolgerli attivamente. 

Vai alla seconda domanda ==>


2. Sempre secondo il nostro sondaggio con Demopolis, numerosi anche i cittadini che chiedono una maggiore attenzione all’ambiente e alla lotta all’inquinamento (41%) e piena efficienza della sanità pubblica (40%) nonchè per la messa in sicurezza del territorio contro i rischi idrogeologici (36%). Su questo fronte come vi attiverete? Una proposta per ciascuno di questi settori?

Stefano Bonaccini (centro-sinistra)

Faremo dell’Emilia-Romagna la regione della piena sostenibilità. Raddoppieremo l’utilizzo di energie rinnovabili in 5 anni per arrivare al 100% entro il 2035. Rafforzeremo ulteriormente la nostra strategia di blocco del consumo del suolo per potenziare invece la riqualificazione urbana. Raddoppieremo gli investimenti su treni e bus grazie ai nuovi finanziamenti statali, mentre con le risorse regionali renderemo gratuito il trasporto pubblico per tutti gli studenti dell’Emilia-Romagna dai 5 ai 19 anni. Sulla sanità, dopo aver tagliato le liste d’attesa per visite ed esami, vogliamo fare altrettanto per gli interventi programmati e per i tempi d’attesa nei Pronto soccorso: il piano di potenziamento e ammodernamento è già partito e avrà effetti concreti già da quest’anno. La nostra sanità è fra le migliori in assoluto, in Italia e nel mondo, ma non è perfetta, dobbiamo fare un passo. A differenza della mia sfidante, però, io voglio migliorare la sanità pubblica, non privatizzarla. Per me il diritto alla salute vale tanto per il ricco quanto per il povero e finché sarò presidente io la nostra sanità resterà essenzialmente pubblica. Dissesto idrogeologico: intendiamo raddoppiare le risorse per la cura dei fiumi, della costa e dei versanti, da 50 a 100 milioni di euro in 5 anni, realizzando un grande piano triennale di messa in sicurezza del territorio, investendo di più anche nella manutenzione”.

Lucia Borgonzoni (centro-destra) 

“Purtroppo i dati sanciscono il fallimento del Partito Democratico. Dall’ultimo rapporto Bes  la qualità dell’aria, misurata dalla quantità di polveri sottili Pm10, evidenzia una criticità della regione (83,3%) con dati decisamente superiori alla media del Paese. Arpae ha mappato 932 siti inquinati. Una situazione ancora più grave se si considera che la Regione, guidata dal Pd, non si è dotata di un piano regionale per le bonifiche. Abbiamo scoperto anche che in Emilia-Romagna arrivato i rifiuti all’origine proveniente dal Lazio, dopo essere stati ‘trattati’. Con la salute dei cittadini non si scherza. Abbiamo quindi previsto l’attuazione di un piano regionale per le bonifiche, un fondo misto Regione-Comuni per incentivare le persone a cambiare i mezzi più inquinanti, un’indagine conoscitiva sul ciclo dei rifiuti e i territori di provenienza. I dati dimostrano che l’approccio ideologico del Pd al tema ambientale ha prodotto solo danni”.  “Per quanto riguarda il dissesto, registriamo un altro fallimento del Pd, che ha lasciato 43.452 famiglie emiliane e romagnole, 7.459 imprese, 87.649 edifici, 1.278 beni culturali in zone ad elevato rischio dissesto. Bonaccini oltre che presidente è stato anche commissario contro il dissesto e ha speso solo piccole percentuali dei fondi a disposizione per la messa in sicurezza del territorio, tanto da essere bacchettato dallo stesso ministro Costa. Noi apriremo i cantieri con i fondi già a disposizione, per tutelare cittadini, territori, attività produttive”. 

Simone Benini (M5S)

"Vogliamo fare dell’Emilia-Romagna la prima regione green d’Italia. Serve un piano di riconversione ecologica che passi anche dalla piantumazione di 4,5 milioni nuovi alberi, uno per abitante. Un tema, quello ambientale, che va di pari passo anche con la tutela e la salvaguardia del nostro territorio. Per questo abbiamo già detto che aboliremo la pessima legge urbanistica voluta dal PD. L’alluvione dello scorso anno a Castel Maggiore lo dimostra, serve maggiore attenzione sui rischi idrogeologici. Per quanto riguarda la sanità, le nostre battaglie in Assemblea Legislativa nella scorsa legislatura sono state tutte incentrate su un principio molto semplice: quello della difesa della sanità, che deve essere pubblica. Sia il PD che la Lega, invece, spingono per privatizzarla. Noi vogliamo la riapertura di tutti i punti nascita che la Regione ha chiuso in questi anni. Grazie al lavoro del nostro viceministro alla Sanità Pierpaolo Sileri stiamo cercando di lavorare in questa direzione. 

Marta Collot (Potere al Popolo)

Per l'ambiente: un piano di giustizia climatica che punti ad una riconversione sistemica facendola pagare da chi ha prodotto la crisi climatica. Sulla sanità: stop alla privatizzazione e reinternalizzazione dei servizi correlati, assunzioni stabile di personale e riapertura dei presidi sanitari periferici. Infine, sul dissesto idrogeologico: utilizzare anche in questo caso gli ingenti fondi per le grandi opere per lavori di manutenzione costante nei bacini idrici e nelle aree montane.

Stefano Lugli (L'Altra Emilia-Romagna)

Sempre secondo il nostro sondaggio con Demopolis, numerosi anche i cittadini che chiedono una maggiore attenzione all’ambiente e alla lotta all’inquinamento (41%) e piena efficienza della sanità pubblica (40%) nonchè per la messa in sicurezza del territorio contro i rischi idrogeologici (36%), anche alla luce di quanto di recente accaduto nella nostra prov di Bologna. Su questo fronte come vi attiverete? Una proposta per ciascuno di questi settori.

Laura Bergamini (Partito Comunista)

Poiché le 100 maggiori multinazionali al mondo sono responsabili del 70% dell'inquinamento dell'intero pianeta, la Regione può e deve incrementare l'attività di prevenzione, controllo, nonché sanzionatoria nei confronti delle imprese.    La strada verso la piena efficienza della Sanità viene garantita solo dalla gestione totalmente pubblica, mettendovi a disposizione tutte le risorse necessarie, senza dispersioni attraverso privatizzazioni e forme di aziendalizzazione. Contro il dissesto servono investimenti stabili e continuativi di tipo economico e di ricerca.  Anche soluzioni che per es.favoriscano il ripopolamento delle zone montane, risultano inefficaci se non messe a sistema con le garanzie di vivibilità : garanzia di servizi come Sanità, Scuole, Trasporti vicini e accessibili.

Domenico Battaglia (M3V Vogliamo Verità Vaccini)

 Lotta all’inquinamento è per noi una politica “rifiuti zero”, a cui bisognerà arrivare. Sono necessarie indagini sugli effetti delle discariche, dei termovalorizzatori e degli impianti di biomasse sulla salute umana e sull’ambiente, e chiediamo di sospenderne in via precauzionale la diffusione e limitandone nel tempo l’utilizzo. Alcune azioni che vogliamo promuovere: - favorire l'uso del vetro a rendere e dei distributori alla spina, educando all'uso del contenitore portato dal consumatore e alle norme igieniche inerenti;  Appaltare ad aziende diverse la gestione della raccolta rifiuti dalla gestione dello smaltimento degli stessi;   Promuovere campagne informative per favorire l'uso dei contenitori vuoto a rendere, stoviglioteche pubbliche e private;  Incentivare le aziende che producono prodotti riciclabili nelle singole parti e che prevedono pezzi di ricambio in modo da disincentivare” l’usa e getta” .

Vai alla terza domanda ==>

3. Tre aggettivi che definiscano la nostra regione oggi? 

Stefano Bonaccini (centro-sinistra)

Libera, accogliente, solidale.

Lucia Borgonzoni (centro-destra) 

“Se parliamo degli emiliano-romagnoli dobbiamo dire che la nostra è una regione laboriosa, creativa, geniale. Si pensi ai marchi storici, ai distretti, alle tante realtà nate dal niente e diventate leader al mondo. Se parliamo delle amministrazioni regionali di sinistra che si sono susseguite negli ultimi anni mi limiterei a un: non all’altezza del compito. Tasse, burocrazia, procedimenti complessi, hanno frenato invece di agevolare il lavoro, l’occupazione e l’attività di chi fa impresa”. 

Simone Benini (M5S)

"Inquinata, fragile (dal punto di vista idrogeologico) e incapace ancora di esprimere a pieno le proprie potenzialità. Bisogna lavorare tanto per cambiare questo stato di cose. Le nostre proposte servono proprio a questo.


Marta Collot (Potere al Popolo)

Diseguale, precaria, inquinata.


Stefano Lugli (L'Altra Emilia-Romagna)

Liberista, inquinata, iniqua

Laura Bergamini (Partito Comunista)

Laura Bergamini.  Disuguale, potenzialmente ricca, rampante.

Domenico Battaglia (M3V Vogliamo Verità Vaccini)

L’Emilia Romagna è una regione solidale, umana, accogliente. L’attuale politica ha tradito questa sua vocazione e tradizione.

Vai alla quarta domanda ==>

4. Tre aggettivi che definiranno l'Emilia-Romagna dopo i primi 3 anni del suo mandato? 

Stefano Bonaccini (centro-sinistra)

Fra tre anni? Lo dicono i pilastri del nostro programma: regione della conoscenza e dei diritti, della sostenibilità e delle opportunità”.

Lucia Borgonzoni (centro-destra) 

“Libera da condizionamenti e approcci ideologici, più semplice (grazie alla burocrazia che vogliamo tagliare) e meno ‘pesante’ (grazie al carico fiscale che vogliamo alleggerire, fino ad arrivare all’obiettivo di una Regione tax - free). Vogliamo una Regione in grado di correre al pieno delle sue potenzialità, senza impedimenti o freni fino ad oggi imposti dal PD'. 

Simone Benini (M5S)

Più verde, più attenta ai bisogni di chi oggi si sente escluso dal mondo del lavoro e da quello sociale, all’avanguardia per quanto riguarda il sistema dei trasporti. Oggi molti dei nostri pendolari viaggiano ancora su treni fatiscenti, inquinanti e sempre più affollati. Migliorare questa situazione deve essere una priorità assoluta.


Marta Collot (Potere al Popolo)

Giusta, egualitaria, pubblica.


Stefano Lugli (L'Altra Emilia-Romagna)

Giusta, pubblica, sostenibile

Laura Bergamini (Partito Comunista)

Rinata, solidalpopolare, egualitaria.

Domenico Battaglia (M3V Vogliamo Verità Vaccini)

Se avremo la possibilità di realizzare pienamente il nostro programma, l’Emilia Romagna sarà la Terra dove la politica porterà la verità al servizio del bene comune, a partire dalla salute.

Vai alla quinta domanda ==>

5. Se perdesse la sua fazione politica quale lo "scotto" che pagherà la Regione? Se dovesse vincere in cosa soprattutto guadagnerà la Regione?

Stefano Bonaccini (centro-sinistra)

“Io sono fiducioso che gli emiliano-romagnoli voteranno per il bene della loro Regione. Chi chiede un voto per dare più forza a Salvini, o per mandare a casa Conte, in realtà dimostra solo di non avere rispetto per l’Emilia-Romagna e chi ci vive. A me pare si stia delineando un’alternativa molto chiara tra noi e nostri avversari: noi vogliamo una sanità pubblica, loro la vogliono privatizzare; noi vogliamo aumentare i posti ai nidi per permettere a tutti bambini di accedere e vogliamo renderli gratuiti perché tutte le famiglie possano permetterseli, loro vogliono dare soldi alle donne per stare a casa; noi vogliamo potenziare il fondo per la non autosufficienza per sostenere anziani e disabili, loro vogliono tagliare la spesa sociale per ridurre l’Irpef; noi vogliamo realizzare un grande piano ambientale per la sostenibilità, loro negano anche il cambiamento climatico; noi vogliamo una regione aperta che continui ad attrarre investimenti, studenti e turisti, loro voglio alzare muri. Sono due idee distanti di Emilia-Romagna. Io penso che questa regione Borgonzoni e Salvini non la conoscano neanche, per questo ne hanno poco rispetto. Altrimenti non l’avrebbero mai definita la pattumiera d’Italia e una terra da liberare; né si sarebbero permessi di dire che qui fa impresa e lavora solo chi ha una tessera di partito. Gli emiliano-romagnoli non sono dei raccomandati e sono gente libera. Quanto ai rifiuti, questa Regione a differenza di tante altre non ha mai conosciuto un solo giorno di emergenza e quest’anno arriveremo al 73% di raccolta differenziata. L’Emilia-Romagna può prendere consigli da tutti ma lezioni da pochi”.

Lucia Borgonzoni (centro-destra) 

"Il 26 gennaio gli emiliani e i romagnoli avranno l’occasione storica di liberare la regione da una gestione padronale che dura da decenni.  
Il Pd è il partito delle tasse, lo si è visto anche nell’ultima manovra, dove il governo amico di Bonaccini ha penalizzato la nostra terra con nuovi balzelli come plastic e sugar tax, che penalizzeranno soprattutto i comparti della nostra terra. Noi siamo il partito del lavoro, vogliamo ridurre progressivamente le imposte regionali per liberare risorse utili a sostenere i consumi, il lavoro e la produttività. Abbiamo inoltre in cantiere un piano di incentivi sull’IRAP da destinare alle aziende che formano i giovani che escono da un percorso scolastico. Iniziative concrete per sostenere giovani, imprese e lavoro”.   

Simone Benini (M5S)

Noi stiamo lavorando per continuare a portare in Regione le nostre idee, le nostre proposte e fa sentire nelle istituzioni la voce dei cittadini. Vogliamo essere le sentinelle utili della prossima legislatura. Senza il Movimento 5 Stelle molti dei temi cruciali per il nostro futuro, penso a quelli ambientali, alla lotta la gioco d’azzardo, alla difesa della sanità pubblica e del territorio rischiano di non essere più al centro dell’azione di governo. Noi invece vogliamo che siano il punto di riferimento, per tutti. 

Marta Collot (Potere al Popolo)

Nel primo caso le privatizzazioni incrementeranno, l'autonomia differenziata si farà, le disuguaglianze aumenteranno. Nel secondo le privatizzazioni incrementeranno, l'autonomia differenziata si farà, le disuguaglianze aumenteranno. C'è in ogni caso tutto da perdere.


Stefano Lugli (L'Altra Emilia-Romagna)

Alla Lega non interessa il futuro della Regione. La Lega pensa di utilizzare le elezioni per dare una spallata al governo. Non ha visione del futuro e non ha soluzioni per i problemi di questo territorio. Il suo è puro tatticismo fine a se stesso, ed è per questo che gli elettori la puniranno. Il modello di governance dell’Emilia Romagna che ancora oggi resiste nei servizi pubblici procederà verso la piena adesione al liberismo e quel modello fondato su solidarietà sociale e cooperazione sarà cancellato definitivamente.

Laura Bergamini (Partito Comunista)

Lo scotto della ricaduta a livello regionale delle politiche antipopolari perseguite a partire dal  livello nazionale dal centro sinistra. Manterrà la palma di patria del riformismo in un epoca dove margini di riforma in senso giustizia sociale non esistono più.

Domenico Battaglia (M3V Vogliamo Verità Vaccini)

La vittoria del centrodestra e la perdita del centrosinistra non porterà nessun cambiamento positivo per ciò che sosteniamo, a partire dalla libertà di scelta terapeutica e dal diritto che hanno tutti i bambini di frequentare asili e scuole materne, bambini che oggi sono invece esclusi. L’unica reale alternativa, a garanzia della democrazia in Italia, è votare Movimento Vaccini Vogliamo Verità quale movimento di cittadini, nato in assenza di un partito che tuteli la libertà e la salute.

Vai alla sesta domanda ==>

6. Cosa accadrebbe al Governo qualora vincesse la Lega in Emilia-Romagna?

Stefano Bonaccini (centro-sinistra)

 “Nulla di sostanziale, immagino. Non credo, infatti, che l’attuale maggioranza che regge il Governo deciderà mai di andare al voto anticipato se qui le cose andassero male. Salvini prova a trasformare questo voto regionale in un voto per il Paese per un’altra ragione: ha scelto una candidata che non conosce l’Emilia-Romagna e ha bisogno di parlare d’altro. Lo ha anche raccomandato ai suoi, se ricordate: non parliamo di governo regionale altrimenti ci battono. Quel foglietto di raccomandazioni per i suoi candidati era molto sincero”.

Lucia Borgonzoni (centro-destra) 

 “Il voto in Emilia-Romagna è un voto degli emiliani e dei romagnoli per la nostra terra e per il futuro. Ma è chiaro che chi di dovere dovrà fare le sue considerazioni. Non si può continuare a ignorare la volontà dei cittadini. Dalle elezioni Politiche del 2018 i giallorossi hanno sempre perso”. 

Simone Benini (M5S)

Sicuramente il rischio più grande che si corre è di vedere la nostra sanità sempre in più in mano ai privati. Credo che in un certo qual modo si accelererebbe quel processo che, anche il PD, in questi anni ha portato avanti e contro il quale ci siamo sempre opposti. Certo, se dobbiamo guardare a che fine stanno facendo le Regioni dove negli ultimi mesi la Lega ha vinto, non c’è da stare allegri. Si trovano tutte in esercizio provvisorio, incapaci di mettere in piedi un bilancio. Un dato che dimostra la loro straordinaria incapacità nell’affrontare dinamiche di governo, di prendersi delle responsabilità al di fuori delle sparate da campagna elettorale.  

Marta Collot (Potere al Popolo)

La Lega potrebbe gridare più forte alle dimissioni di Conte. Ma il governo PD-5 Stelle-Renzi è in crisi da quando è nato. Se useranno la scusa dell'Emilia-Romagna per staccare la spina sarà, appunto, una scusa.

Stefano Lugli (L'Altra Emilia-Romagna)

Il Governo reggerà fintanto che avrà la fiducia del Parlamento. Questo dice la nostra Costituzione, e nessuna elezione regionale potrà cambiare il sistema di equilibri politici sancito dalla Carta.

Laura Bergamini (Partito Comunista)

Molto rumore, ma nessun cambio di direzione politica. Oltre ai proclami, poca disponibilità a lasciare i "privilegi" della poltrona.

Domenico Battaglia (M3V Vogliamo Verità Vaccini)

Cambierebbero gli attori, ma non la politica vigente nel nostro Paese.

Vai alla settima domanda ==>

7.    Le richieste più frequenti che le fa la gente e le risposte che dà loro...

Stefano Bonaccini (centro-sinistra)

“I temi sono quelli che ogni persona, ogni famiglia affronta quotidianamente, il lavoro su tutti. Ma sarò sincero, tante volte c’è una stretta di mano, un incitamento: forza! Dai che ce la facciamo! Le persone sentono che do valore a questa Regione e che mi batto per renderla migliore, occupandomi dei problemi. Posso commettere degli errori, certamente, ma io lavoro per l’Emilia-Romagna, non per altri fini. E la nostra gente, quando vede che lavori per il bene comune, si sente rappresentata e vuole dare una mano. In questo, credo, siamo davvero Emilia-Romagna”.

Lucia Borgonzoni (centro-destra) 

Le imprese chiedono fondamentalmente una sola cosa: 'Lasciateci lavorare' , che vuol dire meno tasse, meno burocrazia, procedure più snelle e meno macchinose, servizi omogenei su tutto il territorio, infrastrutture . Per questo - oltre ai progetti per ridurre le tasse - abbiamo in cantiere anche un grande piano per la sburocratizzazione e la semplificazione. Operazione che la Lega ha già concretizzato nelle Regioni in cui governa. L'ultimo caso è quello della Sardegna, che ha dato un taglio a 400 leggi inutili, con uno specifico ddl.  I giovani ci chiedono di poter essere sostenuti nel percorso formativo e accompagnati verso il mondo del lavoro. Da qui le nostre iniziative per una forte incentivazione alle aziende che fanno formazione in azienda a chi conclude un ciclo di studi. I cittadini ci chiedono più sicurezza, sostegno alla famiglia, alla natalità, alle persone con fragilità. Per questo, quanto al primo punto, istituiremo un assessorato specifico, con delega proprio alla sicurezza, e potenzieremo il fondo per la videosorveglianza, d’intesa con le forze dell’ordine. Per le famiglie abbiamo in cantiere un assegno unico regionale, un sostegno economico concreto e flessibile che dia a mamme e papà la libertà di scelta educativa e sui servizi. E per garantire un’attenzione puntuale alle fragilità, istituiremo un assessorato con delega specifica alla disabilità, che lavorerà in raccordo con l’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, partecipato anche dalle associazioni. Vogliamo inoltre istituire un fondo di ristoro per le persone con disabilità che, a causa di una legge regionale sbagliata, per anni hanno pagato le rette per i servizi diurni e residenziali più del dovuto. Per anni il Pd ha considerato le persone come dei numeri, per noi invece le risposte devono essere il più possibile puntuali, rispettose delle esigenze specifiche dei cittadini”. 

Simone Benini (M5S)

La gente che sto incontrando in queste settimane ci chiede di portare avanti i nostri temi, le nostre idee su ambiente, trasporti, sanità. Noi, che siamo soliti rispondere con i fatti e non con gli slogan, rispondiamo con i risultati che abbiamo ottenuto negli ultimi cinque anni di lavoro in Regione: dalla nascita del registro tumori, ai fondi stanziati per l’elettrificazione delle linee ferroviarie, all’impegno per ridurre l’utilizzo della plastica. Ma tanto resta ancora da fare, attuando tutte quelle che sono le nostre idee. La sfida sarà quella di portare gli altri partiti in Assemblea Legislativa ad attuarle. 

Marta Collot (Potere al Popolo)

“Non credete di favorire la Lega candidandovi da soli?” “Noi la Lega la contrastiamo ogni giorno nelle periferie, nei luoghi di lavoro e in piazza. E per contrastarla fino in fondo non si può sostenere chi ha creato quelle condizioni di esclusione sociale sulla quale la Lega fa il suo sciacallaggio. L’unica possibilità sensata è costruire un progetto indipendente – fuori e contro – agli schieramenti esistenti.”

Stefano Lugli (L'Altra Emilia-Romagna)

Le persone che incontro mi chiedono una speranza per il futuro, un lavoro dignitoso e giustamente retribuito. Mi chiedono la sicurezza di poter contare su un lavoro stabile, che permetta loro di programmare serenamente la loro esistenza e quella dei loro figli. A queste persone rispondo che io mi impegnerò per un patto sul lavoro, non solo nel settore privato, ma anche in quello del pubblico impiego, che ponga al centro le condizioni di vita, ripristinando i diritti cancellati dal Jobs Act, abolendo la precarietà, il lavoro sottopagato, le cooperative spurie, le esternalizzazioni che non rispettino i contratti nazionali di categoria.

Laura Bergamini (Partito Comunista)

Perché ancora I comunisti? Perché il sistema di sfruttamento di uomini, risorse e ambiente richiede un cambiamento radicale e rende ancor più attuale la necessità di una società dove il potere politico sia nelle mani di chi la ricchezza la priduce:I lavoratori. Dove con la socializzazione dei principali mezzi di produzione l'economia sia pianifica e centralizzata rispondendo a bisogni ed esigenze del popolo lavoratore e non a quelle del profitto privato. Per una società che propugni la pace tra i popoli. Per quella che noi chiamiamo socialismo-comunismo.


Domenico Battaglia (M3V Vogliamo Verità Vaccini)

Le richieste più frequenti riguardano la libertà di scelta terapeutica; vogliamo abolire l’obbligo e gli effetti della legge sull’obbligatorietà vaccinale e per molte persone stiamo attaccando un tabù. Noi chiediamo di aprire un confronto serio e onesto, chiediamo studi di confronto tra popolazione vaccinata e non vaccinata; così come chiediamo un’indagine su inceneritori e discariche, sulle sostanze che rilasciano e che si disperdono nell’ambiente, sugli attuali parametri di riferimento. Diciamo stop5G, no glifosato, no Ogm. Il crescente numero di malati e malattie è l’evidenza scientifica che la politica non si sta occupando della salute dei bambini, dei cittadini e dell’ambiente. Per questo ci appelliamo al principio di precauzione e chiediamo verità.


Si parla di