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Obbligo di raccolta differenziata anche per le bancarelle di mercati e fiere

Una disposizione che diventa operativa dopo che l'Amministrazione Comunale si è confrontata con i rappresentanti delle associazioni di categoria

Con l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti dalle attività commerciali e dai pubblici esercizi e di contribuire ad un maggior decoro urbano, entrerà in vigore nei prossimi giorni l’ordinanza con cui l’Amministrazione comunale estende l’obbligo di eseguire la raccolta differenziata dei rifiuti da loro prodotti anche agli operatori delle attività commerciali che svolgono mercati e fiere periodici nel centro storico nonché in altri mercati o posteggi isolati su area pubblica. Una disposizione che diventa operativa dopo che l’Amministrazione Comunale si è confrontata con i rappresentanti delle associazioni di categoria ed il Consorzio degli Operatori del Commercio su Aree Pubbliche.

In particolare l’ordinanza prevede per tutti gli operatori del commercio su aree pubbliche concessionari di posteggi nei mercati, fiere o posteggi isolati, il divieto assoluto di abbandonare o di depositare in modo incontrollato all’interno del proprio stallo di vendita e nelle aree mercatali i rifiuti prodotti durante tutto il periodo di svolgimento dell’attività. Oltre a ciò entra in vigore l’obbligo di differenziare i rifiuti prodotti durante lo svolgimento dei mercati in: carta e cartone, imballaggi leggeri, cassette in legno, organico (come scarti di frutta e verdura, fiori, piante e scarti alimentari), che dev’essere conferito nell’apposito bidone di color marrone in dotazione a ogni ambulante del settore ortofrutta. Ogni ambulante, a inizio mercato, sarà tenuto ad andare a prendere il proprio bidone dall’area riservata e portarlo all’interno del proprio stallo di vendita, per poi al termine del mercato riportarlo nell’area riservata per consentirne lo svuotamento da parte degli operatori del gestore del servizio rifiuti.

L’ordinanza, oltre a sanzioni amministrative diversificate a seconda della violazione, prevede l’eventuale applicazione della sanzione accessoria di sospensione del titolo abilitativo; è quindi obbligatorio depositare in modo ordinato i sacchi di rifuiti ben chiusi, gli scatoloni di carta e cartone e le cassette presso il proprio stallo di vendita, così come mantenere pulito il suolo al di sotto ed attorno ai rispettivi banchi, raccogliendo i rifiuti di qualsiasi tipo presenti sulla propria postazione dopo averne ridotto il volume durante tutto lo svolgimento del mercato.

===> Segue

E’ di poco meno del 61%, oltre il 13% in più della media nazionale, la percentuale di raccolta differenziata del Comune di Rimini nel 2015. Un dato che conferma il trend in crescita degli ultimi anni, nei quali si è verificato un notevole passo avanti sul fronte della differenziazione dei rifiuti, che nel 2008 era ferma al 40,39%. Nel giro di otto anni quindi si è registrato un aumento di circa venti punti percentuali (pari ad un aumento del 50%), a fronte di una quantità di rifiuto prodotta rimasta sostanzialmente stabile e che si aggira sulle 117 mila tonnellate. Questi dati – che non tengono conto della raccolta differenziata che le attività economiche decidono di gestire autonomamente con gestori terzi - assumono maggiore rilievo se paragonati alla media italiana, che, considerando la raccolta differenziata nel 2015, era ferma al 47,6% e alla media regionale, che era a quota 57,5% (fonte Ispra, rapporto rifiuti urbani 2016).

Andando nello specifico, tra le varie tipologie di rifiuto differenziato sono i compostabili quelli ad incidere di più, con una percentuale del 42,1%. Ogni riminese differenzia 188,7 kg di rifiuto compostabile, ben 109,6 kg in più di quanto accadeva otto anni fa. La seconda voce è la carta, che rappresenta il 23,4% del rifiuto differenziato: sono 104,8 kg procapite, contro i 100,5 kg che ogni cittadino differenziava nel 2008. Stesso trend per il vetro (pari al 9,7% del totale) e per la plastica (9,4%): rispettivamente si differenziano 43,6 kg di vetro a testa (+5,5 kg rispetto al 2008) e 42,3 kg di plastica, in pratica il doppio rispetto al 2008 (21,1 kg).

“Sul fronte della raccolta differenziata Rimini, negli ultimi anni, si è distinta per performance virtuose e questo nonostante sia una delle città che, in virtù della sua componente turistica, produce una maggiore quantità di rifiuto – commenta l’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini Anna Montini - Dal 2008 ad oggi abbiamo assistito ad una graduale ma costante crescita della percentuale di differenziata, a testimonianza della bontà delle azioni messe in atto, rivolte sia ai cittadini, sia agli operatori del turismo e infine alle aziende. Questo ovviamente non significa che dobbiamo dormire sugli allori; al contrario, dobbiamo potenziare i servizi affinché si vada verso una raccolta differenziata sempre più capillare, puntuale e con quantitativi sempre superiori. L’impegno individuale di ciascuno di noi è fondamentale e deve essere finalizzato a realizzare sempre più una buona raccolta differenziata per tipologia, al fine di dare impulso al riciclo dei materiali e per diminuire la quantità di rifiuti indifferenziati destinati a discariche o inceneritori, come recentemente raccomandato in un importante documento della Commissione Europea sull'importanza della raccolta differenziata nell'economia circolare”.


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