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L'arte sacra e visionaria del Centino

Ultimo appuntamento del ciclo primaverile della rassegna I Maestri e il Tempo - Visionari, melanconici e avventurieri - curata da Alessandro Giovanardi per la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, che si svolgerà venerdì 25 maggio ore 17.30 alla Collegiata di San Martino a Verucchio. La rinnovata grande partecipazione conferma lo spessore culturale della rassegna e la sua attrattiva anche sul grande pubblico di appassionati.

Proprio il curatore della rassegna, Alessandro Giovanardi, racconterà San Martino e il soave incantatore. Centino pittore di leggende sacre. Al centro della giornata ci sarà quindi Giovan Francesco Nagli, detto il Centino, da Cento di Ferrara da dove proveniva, probabilmente figlio d’arte di Giovan Francesco Barbieri, il Guercino.

Il Centino lavorò a Rimini e nell’entroterra soprattutto come architetto e come pittore. Raffinatissimo figuratore di fiabe bibliche e leggende sacre, realizza uno dei suoi capolavori per Verucchio: la Carità di San Martino di Tours.

Maestro nobilissimo ma ancora troppo poco conosciuto del Seicento, fu definito da Francesco Arcangeli il Francisco de Zurbarán di una Rimini barocca, non meno fascinosa di Siviglia (per questo confrontato con Cagnacci, considerato il nostro Diego Velasquez).

La delicatezza di questo pittore risiede proprio nell’affrontare l’eloquenza del classicismo seicentesco con un ritorno a Raffaello e ai primitivi del Quattrocento. Come “narratore”, Centino, prima dell’Ottocento romantico, è “nazareno”, “purista” e “preraffaellita”: ritorna alla favola gotica, alle grandi apparizioni tardo-medioevali. Come Zurbarán e Sassoferrato rappresenta un’anomalia soave e splendida del XVII secolo europeo.

Al termine della conferenza sarà offerto un buffet di saluto agli intervenuti.


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