Eventi

Al Teatro Novelli Umberto Galimberti su "Il corpo dell'occidente"

Sabato al Teatro Novelli, Umberto Galimberti, celebre filosofo e psicanalista di formazione junghiana, ragionando sul Corpo in Occidente chiuderà il ciclo di conversazioni promosso dalla Biblioteca Gambalunga per indagare il “corpo che noi siamo”. Come Galimberti scrive in “Il corpo”, uno dei suoi saggi capitali, «da centro di irradiazione simbolica nelle comunità primitive, il corpo è diventato in Occidente il negativo di ogni “valore”, che il sapere, con la fedele complicità del potere, è andato accumulando. Dalla “follia del corpo” di Platone alla “maledizione della carne” nella religione biblica, dalla “lacerazione” cartesiana della sua unità alla sua “anatomia” ad opera della scienza, il corpo vede concludersi la sua storia con la riduzione a “forza-lavoro” nell’economia, dove è più evidente l’accumulo del valore nel segno dell’equivalenza generale, ma dove anche più aperta diventa la sfida del corpo sul registro dell’ambivalenza».

Organismo da sanare, forza lavoro da impiegare, carne da redimere, inconscio da liberare, supporto di segni da trasmettere, password per la ricognizione della nostra identità, superficie di scrittura, dove le varie epoche e i vari saperi hanno impresso il loro sigillo, per arrivare nell’età moderna alla riduzione scientifica del corpo a materia organica. Questo il contraddittorio ritratto che emerge dalle dense pagine di Umberto Galimberti, quasi una summa del percorso compiuto attraverso la Biblioterapia 2014.

Dalla ricognizione rigorosa dello studioso, emerge tuttavia anche una possibilità di conversione: «rifiutandosi di offrirsi all’economia politica esclusivamente come forza lavoro, all’economia libidica esclusivamente come fonte di piacere, all’economia medica come organismo da sanare, dell’economia religiosa come “carne” da redimere, all’economia dei segni come supporto di significazioni, il corpo sottrae a tutti questi codici il loro referente, e alle economie, che su queste codificazioni hanno accumulato il loro valore, il loro senso».

Umberto Galimberti è professore di Filosofia della storia presso l’Università “Cà Foscari” di Venezia e psicoanalista di formazione junghiana. Dopo aver compiuto studi di filosofia, di antropologia culturale e di psicologia, ha tradotto e curato le opere di Karl Jaspers, di cui è stato allievo durante i suoi soggiorni in Germania. Fissando il proprio sguardo filosofico sui confini tra ragione e follia, nei suoi studi ha indagato con metodo genealogico le nozioni di simbolo, corpo e anima, rendendo visibili le tracce del sacro che persistono nella nostra civiltà dominata dalla tecnica.

La partecipazione è vincolata all’iscrizione al ciclo di “Biblioterapia” o, in alternativa, all’acquisto del biglietto al costo di 5 euro, che potrà effettuarsi nella Biblioteca civica Gambalunga-Ufficio Prestiti (via Gambalunga 27) o nella biglietteria del Novelli (Via Cappellini) nel giorno della conferenza.


Si parla di