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The White box, viaggio virtuale nell’arte rinascimentale

La Galleria Zamagni dà vita a White box, un contenitore virtuale di visioni artistiche che, attraverso un'esperienza fruitiva di tipo immersivo, presenterà ogni 15 giorni tre opere rappresentative di un artista scelto dalla Galleria Zamagni. Le opere saranno proposte in un ambiente virtuale accessibile attraverso il sito della galleria o sui canali social di instagram e facebook.
La prima White box si apre giovedì 8 aprile sul canale facebook Zamagni Galleria d'arte instagram zamagni_arte e sul sito zamagniarte.it 
Un piccolo flash virtuale d’autore che il pubblico può visionare gratuitamente sui canali della Galleria.
L’idea nasce da Zino e da Gianluca Zamagni, artista e gallerista, che coltivano il desiderio di utilizzare il mondo virtuale come chiave di lettura, come apertura visiva per il culto del bello, come potente mezzo di comunicazione di emozioni.
Si entra nell’intimo dell’autore attraverso un racconto visivo ed emozionale.
“In un momento storico così implosivo verso la cultura, vogliamo condividere la grande bellezza delle opere degli artisti che rappresentano la Galleria. Ci piace pensare di contaminare la rete con i colori e regalare quelle emozioni uniche che trasmette l’opera d’arte. E’ un’apertura di speranza, anche se virtuale” dichiara Gianluca Zamagni.
“Uno schermo non avrà mai la magia di una sala espositiva ma la galleria non si arrende e regala a tutti l’emozione di vivere l’esperienza di un flash art nella speranza di invogliare il pubblico verso i luoghi dell’arte quando tutto sarà finito” conclude Zamagni.
Nella prima White box si possono ammirare gratuitamente tre opere di Zino co ideatore del progetto e artista poliedrico.
Zino (aka Luigi Franchi) è un artista che lavora sul concetto di stratificazione e assemblaggio, tematica che simboleggia il contesto culturale e sociale in cui tutti viviamo caratterizzato da iper-esposizione mediatica e sovrapposizione di immagini, informazioni e input. Laureatosi in storia dell’arte all’università di Bologna negli anni ‘90 e specializzatosi in restauro presso Palazzo Spinelli di Firenze, Zino si avvicina all’arte contemporanea a Roma, dove inizia a riflettere sulle tematiche legate al mondo della società contemporanea, dal consumismo alla globalizzazione, dalla cultura pop alle mode giovanili, iniziando a sperimentare l’uso di diversi materiali per lo più appartenenti ad ambienti non artistici come i mattoncini LEGO, le stampe 3D e i nastri adesivi.
La successiva White box si aprirà tra 15 giorni.
 


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