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Alla Domus del Chirurgo il teatro contemporaneo incontra il dialetto con Fiat Lux

Nuovo appuntamento con il teatro contemporaneo che incontra il dialetto. Venerdì 27 febbraio nella particolare cornice della Domus del Chirurgo, Nevio Spadoni presenta “Fiat Lux!”, una commedia che vivrà grazie alle voci di Francesca Airaudo, Francesco Gabellini e lo stesso Nevio Spadoni. Utilizzando come di consueto l’arma che gli è più congeniale, ovvero il suo tagliente dialetto, Spadoni rilegge la Genesi in chiave umoristica. Con un Dio che dice “boiate” e che per solitudine e noia crea una serie di personaggi per divertirsi un po’. Sono Adamo, la Donna Eva, Caino, Noè , Abramo e un narratore che tiene le fila della vicenda. Una nota originale: avendo i lettori provenienza geografica diversa, Nevio Spadoni ha messo il testo nelle mani di Francesco Gabellini perché operasse una traduzione dal dialetto ravennate a quello riccionese. Il pubblico assisterà dunque ad un'inedita lettura in due dialetti e potrà leggerne differenze e similitudini.

Dopo aver composto drammi di successo come l’Alcina, portata in giro per il mondo, fino a New York, dal Teatro delle Albe, i suoi testi sono stati rappresentati per il Ravenna Festival e interpretati da Ermanna Montanari, Elena Bucci, Chiara Muti e Daniela Piccari. Ora Spadoni si presta alla scrittura nobilmente triviale tra Aristofane e Stecchetti. L’ironia del dialetto del poeta ravennate conferisce alla arcinota vicenda della creazione dell’uomo un che di terreno. I personaggi della Bibbia assumono i tratti dei ravennati che si potrebbero incrociare da E mulner o alla Ca’ de ven. Una genesi al Sangiovese insomma, a cui non mancano guizzi di liricità.

Fiat Lux è  il terzo appuntamento di Teatri di confine, inaugurato da “La custode” di Francesca Airaudo il 22 gennaio scorso e proseguito con “Terminal” di Giovanni Nadiani. Trattasi di un percorso che si inserisce nel progetto Lingue di confine 2015, in cui il dialetto sposa la drammaturgia contemporanea e diventa lo strumento per leggere la modernità. Lingue di confine è un  progetto  ideato  e  curato da Fabio Bruschi e organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini.


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