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Taglio del nastro della Mostra dei Presepi dal Mondo, sala dell'Arengo Piazza Cavour

Subito grandi numeri per la mostra dei Presepi dal Mondo, organizzata dalla Caritas Diocesana di Rimini in collaborazione con le comunità di immigranti residenti nel nostro territorio (una trentina quelle che hanno aderito alla proposta) e giunta alla 13esima edizione (l’anno scorso la mostra fece registrare oltre 20mila visite). Nella prima settimana sono state oltre mille le persone hanno visitato gli oltre 300 presepi allestiti nella Sala dell’Arengo del Palazzo del Podestà (in piazza Cavour, a Rimini), una decina le classi di scuole elementari e medie che hanno svolto la visita guidata. E in tanti hanno già prenotato per le prossime settimane. Emblematico il commento lasciato sul quaderno della mostra da un turista : “Sembra di essere all'EXPO dei Presepi; Mostra molto significativa”!”   

Il primo presepe che si incontra è quello fatto di pane;  richiama tutti noi ad una realtà che anche a Rimini vede tante famiglie in difficoltà anche solo per fare la spesa e nello stesso tempo è segno della solidarietà e dell'amore di Gesù per noi: lo spezzare il pane della condivisione e della Eucarestia. Ogni comunità attraverso il proprio presepe vuole far conoscere alla città di Rimini il proprio paese d’origine, la cultura, l’economia, la vita sociale e religiosa. Presepi fatti con ogni genere di materiale: legno d’ulivo, lana, bottiglie di plastica, sughero, sassi del Marecchia, canne di bambù e materiale da riciclo. Presepi che raccontano dei laboratori nei quali vene data un’opportunità di lavoro e di vita ai ragazzi di strada in Zambia o alle ragazze di una missione in Etiopia. Raccontano, attraverso i presepi del progetto Sprar ( accoglienza profughi) e dell'Ufficio Missionario, i viaggi della speranza e i morti in mare.     

Presepi che raccontano le storie del Perù, dell’Ucraina, della Bulgaria, delle Filippine, della Colombia,  del Senegal, dell’Eritrea e dell’Equador, dell’Afganistan e del popolo Sinti, del Messico  della Nigeria e dell'Albania.Vere e proprie opere d’arte allestite dalle comunità di immigrati. Il Centro educativo della Caritas, dove tre pomeriggi alla settimana una quarantina di bambini figli di immigrati di 10 nazionalità diverse, ha realizzato un presepe multiculturale e multireligioso e l’angolo dei bambini. Qui i bambini possono fermarsi a fare il loro disegno e scrivere le loro idee.     

E' stata ricreata anche una stalla con oggetti originali dei primi del '900; la stalla era il luogo di ritrovo della famiglia dopo una giornata di duro lavoro nei campi e il Vangelo di Luca ci dice che “trovarono il Bambino avvolto in una mangiatoia”.     Significative le mostre fotografiche: il Beato Alberto Marvelli; il volto di Cristo nei crocifissi riminesi del trecento e i volti dei bambini di tutto il mondo. Quest'anno la mostra è impreziosita anche dalle sculture di Angela Micheli interprete intensa ed emoziante della maternità e dell'infanzia.


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