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Da Rimini a Hollywood, Francesca da Rimini agli albori del cinematografo 1907-1928


Giovedì 2 dicembre alle ore 21.00, la Cineteca Comunale ospita una serata dedicata a Francesca da Rimini la cui popolarità sulla scena teatrale, ai primi del Novecento, ne fece uno dei primi soggetti rappresentati nella storia del cinema dei primordi. Attraverso l’introduzione e il commento di Gianfranco Miro Gori saranno presentati al pubblico una selezione di film muti tra i quali “The two brothers, or Francesca da Rimini” del 1907,”Francesca da Rimini” del 1910, “Inferno” del 1911 e “Drums of Love” del 1928. La prima pellicola della serie titolata Francesca da Rimini è del 1907. Prodotta dalla Vitagraph di James Stuart Blackton con il regista e attore americano William Ranous, naturalmente muta, ha una durata di sedici minuti e fu rieditata nel 1908 con il titolo The two Brothers (I due fratelli). Tra i cimeli cinematografici proposti figurano anche Francesca da Rimini di Ugo Falena del 1910, con la straordinaria Francesca Bertini ai suoi esordi nei panni dell’eroina riminese, la stessa Bertini che, nel 1914, inaugurerà il mitico cinema Fulgor con la sua pellicola Histoire d’un Pierrot. E ancora L’inferno, il capolavoro di Adolfo Padovan e Rodolfo Bertolini, ricco di “modernissimi effetti speciali”. Per finire Drums of Love di David Work Griffith, con il celebre Lyonel Barrymore che si esibisce in un travolgente bacio alla Valentino.

Francesca Bertini 1910: il colpo di fulmine a Rimini città dell’Amore. In Italia la prima apparizione sugli schermi di Francesca si deve alla produzione della Film d’Arte Italiana di Charles Pathé e alla regia di Ugo Falena che, nel 1910, misero in scena come protagonista la bella e giovane Francesca Bertini, prossima a diventare diva e a fare di Francesca, anche lei, una musa della sua vita. Una Bertini dapprima pudica e impacciata che viene colta dal fuoco d’amore addirittura in nave durante il viaggio da Ravenna a Rimini per raggiungere il suo nuovo castello. Il bacio scocca mentre legge in coperta il libro galeotto insieme a Paolo, tra ondeggiamenti di mare e di sensi, e con perdite d’ogni equilibrio, anche metaforico, che la costringerà ad aggrapparsi alle gomene non potendosi attaccare alle tende come farà per tutta la vita. Poi, come al solito, l’orrore per l’inganno subìto, la repulsione per le violenze del brutto e barbuto marito (solo brutto, né gobbo né zoppo) e il duplice delitto, senza troppi pentimenti, sotto la regia di un malefico buffone. 
Francesca Bertini, all’anagrafe Elena Seracini Vitiello, napoletana, capelli scuri, occhi “infiniti come il nero della notte”, corpo “precoce e febbrile”, sguardo fatale, influenze liberty e dannunziane, si guadagnerà, per bellezza e per bravura, l’ammirazione di attori, impresari teatrali, produttori cinematografici, e non poche richieste di matrimonio di principi nazionali ed esteri e di banchieri svizzeri e francesi. Le era capitato d’innamorarsi, per la prima volta, a Rimini, guarda caso, la città di Francesca. A raccontare dei suoi primi palpiti, dei suoi intensi turbamenti amorosi di diciannovenne, è lei stessa in una biografia dettata nel 1935. 
E per l’affascinante fanciulla, già regina delle scene, ma, a suo dire, ancora innocente, sembra fosse proprio la prima volta, l’indimenticabile. A Rimini, città di Francesca. Di certo un segno del destino.  Da F. Farina, Innamorarsi a Rimini, in Studi in onore di Gian Ludovico Masetti Zannini, Roma, Juvence, 2004. Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. Per accedere alla sala è richiesto il Green Pass. https://www.francescadarimini2021.com  https://www.francescadarimini.it
 


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