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Scatti di emozioni e memoria nei "Volti e voci della mia gente"

La Fortezza di San Leo sabato 13 ottobre ospita un nuovo appuntamento che mette al centro la cultura, la sensibilità, la memoria. Protagonisti le donne e gli uomini di una generazione che ha radici solide e profonde che dalle rughe dei volti riporta direttamente alla pieghe dalla terra. “Volti e voci della mia gente” è uno spettacolo tratto dall’omonimo libro di Giancarlo Frisoni con la regia di Orietta Zamagni che entra dentro le vite, i volti, le rughe, e le esistenze di un’intera generazione in maniera delicata e commovente.
Lo spettacolo, ad ingresso libero della durata 70 minuti circa è formato da 21 quadri fotografici  preceduti da voci registrate dei protagonisti. Fotografie o immagini in movimento che caratterizzano i racconti introdurranno varie tematiche.
Giancarlo Frisoni nasce a Valliano, a Montescudo nel 1958 ma è dai primi anni Ottanta che comincia a far conoscere il suo lavoro e ottenere i primi consensi e riconoscimenti da parte del pubblico e della critica, partecipando a numerosi concorsi nazionali di narrativa, pittura e poesia. L’attività fotografica fa di lui un testimone e cultore della civiltà contadina dalla quale proviene. Il progetto nasce proprio per dare voce alla civilità contadina, a quella generazione dove affondano ancora le radici, perché voce più non ha. E saranno proprio loro, gli anziani fotografati i veri protagonisti. 
 


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