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Il violoncello di Sollima e gli archi della Scala tra Schubert e Mozart

Il violoncellista Giovanni Sollima incontra  gli archi del Quartetto della Scala  - domenica 16 dicembre alle ore 17 – per il ciclo di appuntamenti da camera della 69esima Sagra Musicale Malatestiana.  Sul palco del Teatro Galli i cinque solisti si ritroveranno in un concerto segnato dai nomi di Franz Schubert e di Luigi Boccherini, affrontando insieme uno degli estremi capolavori lasciati dal musicista austriaco – l’intenso Quintetto per archi in do maggiore op. 163 D.956 -   e una delle caratteristiche pagine per archi scritte dal prolifico compositore italiano – il Quintetto detto  Scacciapensiero n.71 in fa maggiore op. 36 n.6 G.336, spaziando così fra gli orizzonti classici e romantici della musica cameristica. In programma, ad apertura del concerto, il Quartetto per archi in sol maggiore K387 di Wolfgang Amadeus Mozart, conFrancesco Manara e Daniele Pascoletti ai violini, Simonide Braconi alla viola e  Massimo Polidori al violoncello. 

Giovanni Sollima è non soltanto un vero virtuoso del violoncello, ma anche un compositore fuori dal comune, la cui musica riesce a cogliere e fondere le atmosfere e le sonorità più varie, dal barocco al rock e al metal. Sollima scrive soprattutto per il violoncello, contribuendo all’arricchimento del repertorio per il suo strumento.

La prima formazione del Quartetto d’archi della Scala risale ai primi anni Cinquanta del secolo scorso, quando le prime parti dell’orchestra del teatro sentirono l’ impulso di sviluppare un importante discorso musicale cameristico seguendo l’ esempio delle più grandi orchestre del mondo. Nel corso dei decenni il Quartetto d’archi della Scala è stato protagonista di importanti incisioni discografiche ed eventi musicali. Con il nuovo millennio quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti dell’Orchestra del teatro, hanno deciso di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali già consolidate all’ interno dell’ Orchestra, elevandole nella massima espressione cameristica, quale è il quartetto d’archi.


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