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Metamorfosi Barocche, la Sagra Malatestiana abbraccia la mitologia

Quattro concerti ispirati alle seducenti figure mitologiche che hanno affollato la scena del teatro musicale dai suoi albori alla fine del Settecento. Metamorfosi barocche è il titolo del ciclo di concerti che arricchisce il programma della Sagra Musicale Malatestiana e che prende il via sabato 11 agosto a Castel Sismondo (ore 21.30) con un omaggio a Giulio Caccini, rappresentante di spicco della Camerata dei Bardi che a Firenze avrebbe posto le basi per la nascita del melodramma e di cui ricorre quest’anno il quattrocentesimo anniversario della morte. Sul palco i solisti dell’Ensemble Ricercare Antico e la voce del tenore Riccardo Pisani saranno impegnati in un originale percorso attraverso due celebri raccolte pubblicate a inizio Seicento dall’autore delle musiche di un dramma per musica ispirato a Orfeo ed Euridice.

Il mito di Arianna rivivrà lunedì 13 agosto all’Abbazia di Santa Maria Nuova di Scolca (ore 21.30) grazie al soprano Arianna Lanci, accompagnata al clavicembalo da Chiara Cattani e da Verena Laxgang al violoncello barocco, spaziando tra le pagine di Claudio Monteverdi e di Alessandro Scarlatti. Ricorrendo alle miniature di un prezioso codice manoscritto del poema conservato alla Biblioteca Gambalunga di Rimini, l’ensemble Il Ruggiero di Emanuela Marcante e Daniele Tonini percorrerà testi e musiche di Monteverdi, Marco da Gagliano, Giovanni Bononcini, Attilio Ariosti ispirate alla figura della ninfa Dafne.

Al tema della metamorfosi si richiamano infine sia il recital dell’arpista Flora Papadopoulos – sabato 18 agosto all’Oratorio di San Giovannino – con le composizioni di Bach, Biber, Tartini, Corelli e Marini originariamente concepite per il violino e qui, secondo una pratica corrente nella musica antica, trasposte per le potenzialità dell’arpa, sia il concerto della Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore - mercoledì 5 settembre alla Chiesa del Suffragio di Savignano - con un programma dedicato all’immaginario musicale spagnolo così come suona trasformato dall’italiano Andrea Falconieri.


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