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L'arte spiegata a mia nonna... alla galleria Augeo Art Space

Venerdì 6 aprile alle 18.30 in occasione del weekend conclusivo della mostra “La pelle del colore”, nella cornice di Augeo Art Space è in programma un grande  evento-conferenza dedicato all’arte contemporanea.

Lo storico dell'arte Gabriello Milantoni presenterà la scrittrice Alice Zannoni che racconterà il grande successo del libro “l'Arte contemporanea spiegata a mia nonna. Ridere, piangere, capire” (NFC edizioni).

Il volume non si propone come testo teorico o saggio di estetica ma piuttosto come strumento base per comprendere l’arte contemporanea e in particolare per capire, non tanto che cosa sia l’arte in sé, ma come mai alcune cose possano essere considerate arte. I quindici capitoli del libro sono ognuno dedicato a una categoria estetica come tempo, bello, valore, memoria, ricordo, giudizio, a cui viene abbinato un artista specifico. In questo mondo si eliminano etichette e biografia favorendo una spiegazione leggera e fruibile a tutti.

La seconda chiave di lettura cardine del volume è il rapporto tra nonna e nipote che rappresentano momenti opposti della vita, la giovinezza e la senilità. L’arte contemporanea entra così in dialogo con estratti di racconti passati e riflessioni sul sistema dell’arte che nascono dal rapporto e dai pomeriggi nonna-nipote nella casa in Veneto di nonna Zita. Questa seconda chiave di lettura introduce una nuova riflessione, non solo sull’arte ma anche sul tempo e sul confronto generazionale.

L'ingrediente del successo di questo progetto è l'idea stessa che ha avuto Alice Zannoni (socio fondatore di SetUp, critico d’arte e curatore indipendente) – spiegare l'arte contemporanea alla nonna novantunenne – sviluppandola con un approccio linguistico semplice e con stratagemmi metaforici che consentono anche al lettore meno preparato di poter comprendere i meccanismi dell'arte.

A cominciare dal titolo - forte, semplice e chiaro - il racconto si snoda in un avvincente dialogo tra Alice e la nona Zita che, strutturato alternando momenti di arte e di vita, porta il lettore a vivere una dimensione intima e familiare pur trattando le pagine argomenti piuttosto impegnativi. Ed è proprio l'equilibrio tra il carattere divulgativo e note specialistiche che rendono questo libro adatto ad un amplio pubblico di lettori; non si tratta di un manuale di storia dell’arte, né di un testo teorico, né di un saggio di estetica, piuttosto di un “kit di pronto intervento” per coloro che di arte non sanno nulla, un libro per dare una risposta non tanto a “che cosa è arte” ma al quesito “perché alcune cose sono arte”.

Non solo arte. Nonna e nipote rappresentano due momenti della vita estremamente diversi, giovinezza e senilità e Alice Zannoni fa sì che il lavoro diventi implicitamente anche una riflessione sul tempo che fa perno sull’arte come struttura portante di un confronto generazionale tra la nonna Zita, che a novantuno anni dice con convinzione che non vuole diventare vecchia perché vuole continuare a sapere “cose nuove”, e la nipote che di anni ne ha trentasei e tocca con mano il fatto che “la ruota gira” anche se resterà sempre la sua “toseta”, cioè la sua bambina.

“Devo tornare indietro per andare avanti - dice l’autrice - questo libro non può che partire da casa di mia nonna e non solo perché l’interlocutore è mia nonna, ma perché il senso di questa operazione si può apostrofare come “rivoluzione”. Trovo sia una rivoluzione trasmettere il sapere e acquisire conoscenza e, in fondo, l’appellativo di rivoluzione, se preso in prestito dalla scienza, funziona perfettamente. Revolutio è il giro che compie il pianeta sull’orbita trovandosi poi al punto di partenza per ricominciare. È un andare avanti tornando indietro per legittimare un altro giro che è il futuro. L’arte ha un carattere rivoluzionario, l’arte è un modo di sapere e il sapere è sempre una rivoluzione”.


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