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Al museo la personale di Luigi Pasquini

Al Museo della città di Rimini inaugura nella Manica Lunga il 21 dicembre, alle 17.30, la mostra personale di Luigi Pasquini (1897-1977) "Un cronista del pennello". L'esposizione, a cura di Annamaria Bernucci, rimane in allestimento fino al 25 febbraio. L'evento inizialmente doveva chiudere il 17 febbraio, ma vista l'attenzione del pubblico è stato prorogato.

Fu pittore, insegnante, giornalista e elzerivista, xilografo. Per quasi sessant’anni Luigi Pasquini fu la voce delle cose d’arte a Rimini e il vedutista che fermava con la sua pittura all’acquerello i luoghi pittoreschi della città storica e della marina.

Personaggio discusso, irruente, ingombrante quanto la sua statura che lo vide subito arruolato come granatiere durante la Grande Guerra, irretito in gioventù dalla corrente del Dinamismo futurista consumato in fretta nelle discussioni dei caffè riminesi e presto risolto nell’unica direzione possibile per lui cioè nella convenzionalità figurativa e retorica di una pittura lontano da ogni forma di ricerca, ma anche nella esaltazione delle tradizioni della Romagna, nella attenzione affettuosa e scrupolosa delle cose notabili, monumentali e urbane, di Rimini e dei borghi sempre nel suo mirino, del pennello o della sgorbia.
Pasquini restituisce in modo riconoscibile e immediato, senza formalismi, con un disincanto lieve e sentimentale il contesto della città e dei suoi dintorni, l'immota serenità campestre della Valmarecchia o del territorio sammarinese (dove visse e operò dal 1925 al 1932 abbracciando il suo primo incarico da insegnante). Sino a tutti gli anni '70 continuerà a dipingere gli stessi soggetti, malgrado in quasi ogni parte della città storica e balneare si fosse rotto l'equilibrio degli originali rapporti spaziali, malgrado il sorpasso della modernità in ogni manifestazione.

Info: 0541 793851


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