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"La fotografia in rivolta", il fotografo Bertelli presenta il nuovo libro

Il fotografo Pino Bertelli presenta mercoledì, alle 19, al Bar Lento di Rimini il nuovo libro "La fotografia in rivolta" (Interno4 Edizioni). L'artista dialoga con Mattia Buracchi e con l’editore Massimo Roccaforte.

'La fotografia in rivolta' è una controstoria della fotografia attraverso il linguaggio fotografico di trentadue autori diversi, a volte anche contrastanti tra loro, fra cui Man Ray, Carlo Mollino, Bruce Weber, Oliviero Toscani, Gian Paolo Barbieri, Mario Dondero, Elliott Erwitt, Ernst Haas. Trentadue fotografi che hanno rivoluzionato la fotografia (e la loro vita) raccontati dalla penna radicale di Pino Bertelli che, con amore e rabbia, accompagna le sue parole con una selezione fotografica per ogni artista presentato.

Con quasi 500 pagine di parole e immagini, questo libro è il seguito ideale de 'La fotografia ribelle', libro del 2017 in cui Pino Bertelli ha tracciato con successo editoriale le storie e le passioni di 27 fotografe.

Pino Bertelli è uno dei punti centrali del neosituazionismo italiano. Attivo da anni nella critica cinematografica indipendente, è anche fotografo di strada. Per NdA Press ha pubblicato tra gli altri il saggio su Diane Arbus 'Della fotografia trasgressiva' (2006), 'Tina Modotti' (2008, seconda edizione economica 2016) e 'La fotografia ribelle' (2017). Con Interno4 edizioni ha pubblicato nel 2018 il saggio 'Guy Debord'.

La presentazione è organizzata in collaborazione con il Lento Bookshop, un piccolo angolo di libri indipendenti e autoproduzioni che ha trovato la sua sede naturale all'interno di questo particolare bar del centro storico, che dedica tanta attenzione alla promozione di eventi culturali. Tramite presentazioni di libri e incontri con l'autore, il Lento Bookshop si propone come uno spazio dedicato all'incontro e al confronto su alcuni grandi temi della contemporaneità: il rapporto dell’umano con la natura e con gli altri animali, il tema dell’identità e la questione di genere, il rapporto ambivalente con la tecnologia, l'arte in tutte le sue forme, il viaggio come metafora dell’incontro con l’ignoto e il diverso da sé.


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