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In cineteca presentazione del libro "Una stanza indaco" e incontro sulle cure

Venerdì 6 aprile alle 16 nella cineteca di Rimini incontro incontro sull’umanizzazione delle cure in terapia intensiva a sostegno delle ricerche sul dolore cronico.

L’evento, organizzato da Fondazione ISAL Ricerca sul dolore, (www.fondazioneisal.it) sarà un momento di riflessione su un grande tema scientifico e sociale, l’umanizzazione delle cure in terapia intensiva. Nel corso dell’incontro sarà presentato il romanzo del Professor Gianfranco Di Nino e Costanza Savini “La stanza indaco”, che prende spunto da una storia vera per affrontare un tema delicato quanto cruciale.

All’evento parteciperanno, oltre agli autori del libro, la Professoressa Maria Rita Melotti e il giornalista Pierluigi Visci. I saluti e l’introduzione saranno a cura del Professor William Raffaeli, Presidente di Fondazione ISAL e della Dottoressa Isabella Ferioli, Presidentessa della Sede Territoriale dell’Associazione Amici di Fondazione ISAL di Rimini.

Con l’occasione, si potranno acquistare delle copie del libro “La stanza indaco” il cui ricavato andrà a sostenere i progetti di ricerca sul dolore cronico di Fondazione ISAL.

Il romanzo
Romeo è un giovane violinista affetto da una grave malattia, ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva di un grande ospedale. In questo luogo, da lui chiamata la “Stanza Indaco”, dal particolare colore dell’ambiente nella penombra notturna, Romeo percepisce sensazioni e significati che passano inosservati a medici e infermieri travolti dalla routine quotidiana, ma non a India, una giovane ricoverata, l’Io narrante che racconterà la storia di Romeo e del loro fugace, ma intenso amore. Impossibilitati a parlarsi a causa delle rispettive malattie, Romeo propone a India un codice di comunicazione, fatto di gesti corporei, braccia alzate, occhi alternativamente aperti o chiusi, così articolato da consentire loro di comunicare senza fiatare. Da un corpo indebolito, l’anima prende forza, e così Romeo riesce a vedere tutto ciò che lo circonda con occhi diversi; persino il fedele compagno della sua breve vita, il violino adagiato sul comodino accanto al letto, prende “voce”, e il legno con cui è stato fabbricato racconta dei boschi da cui proviene.
“La stanza indaco” è un intreccio di suggestioni che incantano, affascinano e seducono. Un racconto delicato che accompagna il lettore in una dimensione, quella del “fine vita”, con garbo e sensibilità, senza proclami o prese di posizione.
 


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