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Il classico è di moda con il ciclo di incontri d'arte della Perla Verde

Domenica 19 novembre inizia il terzo ciclo di conversazioni d’arte Il classico nel contemporaneo organizzato dalla Galleria d’arte Villa Franceschi e dall’assessorato alla cultura del Comune di Riccione, con il patrocinio del MIBACT - Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, dell’IBC - Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e del FAI - Fondo Ambiente Italiano, Sezione di Rimini. Il ciclo, che ad ogni edizione raccoglie sempre più appassionati è diventato un appuntamento di valenza nazionale, tanto da avere il patrocinio del Ministero, nasce nel 2015 con l'intento di avvicinare il pubblico alle grandi tematiche del mondo dell'arte.

Nella prima edizione si è analizzato il dialogo costante e mai interrotto tra passato e presente, mentre lo scorso anno, con Le metamorfosi del mito si è approfondito il tema del mito nell'arte di ieri e di oggi.

Quest’anno il programma di conversazioni si intitola Il corpo nell’arte e l’arte del corpo e ha il compito di analizzare il corpo umano nelle sue varie figurazioni artistiche, un argomento carico di suggestioni e spunti di riflessione, che il passato consegna all’età contemporanea come mistero non ancora risolto.

Ogni epoca artistica ha avuto un suo particolare rapporto con il corpo e con la sua rappresentazione, sia come riflesso della percezione di sé, sia come riflesso di ciò che il nostro corpo è per gli altri. Si cercherà perciò di esaminare come gli artisti, nel corso dei secoli, abbiano saputo esprimere e interpretare nelle proprie opere la pregnanza del corpo, come raffigurazione personale, nella sua valenza simbolica e sociale, fino a raggiungere l’estremo di utilizzare il corpo stesso come forma d’arte.

La rassegna si apre domenica 19 novembre (ore 16.30) con Flaminio Gualdoni, storico e critico d’arte, saggista e docente di storia dell’arte all’Accademia di Brera che, nel suo intervento Le regole del corpo: da Leonardo da Vinci a Piero Manzoni, tratterà il tema della centralità del corpo umano nell’arte, a partire da l’Uomo Vitruviano di Leonardo e dalle anatomie di Michelangelo e Dürer, fino a Duchamp, Klein e Piero Manzoni, in cui è il corpo stesso a rivendicare per sè il protagonismo anche in ambito artistico.

Si prosegue domenica 26 novembre con Rachele Ferrario, storico e critico d’arte, saggista e scrittrice, docente di Fenomenologia delle Arti Contemporanee all’Accademia di Belle Arti a Milano.

Territorio franco. Il corpo in Carol Rama, Carla Accardi, Giosetta Fioroni e Marisa Merz è il titolo del suo intervento che racconterà come quattro grandi artiste italiane della seconda metà del ‘900 abbiano di volta in volta utilizzato il corpo o il tema del corpo come espressione, testimoniando così la modernità e la libertà nell’arte contemporanea. Donne che hanno fatto delle loro vite d’artista dei capolavori pionieristici di libertà e anticonformismo.

L’appuntamento di domenica 3 dicembre vedrà la partecipazione di Demetrio Paparoni, critico d’arte, saggista, curatore di mostre e fondatore, nel 1983, della celebre rivista d’arte contemporanea Tema Celeste. Nella sua relazione La figura di Cristo nell’arte: da Grünewald a Yves Klein, da Rosso Fiorentino a Andy Warhol tratterà di uno dei soggetti più rappresentati nella storia dell’arte e di come “gli artisti di ieri e di oggi abbiano dato immagine al rapporto con il trascendente e all’immagine di Cristo, interpretandone la figura con l’obiettivo di rendere visibile l’invisibile”. I dipinti del passato saranno analizzati in relazione alle visioni che ci vengono dall’arte moderna e contemporanea, con accostamenti inediti e suggestivi. Un percorso da Matthias Grünewald a Yves Klein, da Hans Holbein a Marlene Dumas, da Rosso Fiorentino ad Andy Warhol e Robert Rauschenberg, da El Greco a Nicola Samorì.

Il terzo ciclo di conversazioni si conclude domenica 10 dicembre con relatore il noto semiologo Paolo Fabbri. Nel suo intervento Segni indelebili: l’artificazione del tatuaggio, il prof. Fabbri ci parlerà della diffusione planetaria del tatuaggio e di come sia utilizzato il corpo, in particolare la pelle come supporto della creazione artistica. “Sulla pelle proliferano immagini, scritte, diagrammi personali e collettivi che ci aiutano a ridefinire il senso della moda e della sua circolazione. Nella babele dei tatuaggi si possono riconoscere dei generi - old e new style, tribalismo, ecc. - e l'orientamento verso un divenire artistico. Attraverso le gallerie, le pubblicazioni, le riviste e le grandi mostre, le fotografie e la letteratura, il cinema e la Tv, il tatuaggio procede verso la sua “artificazione”: artisti-tatuatori e tatuatori-artisti; avvicinandosi così, ad altre pratiche artistiche come la fotografia, il fumetto, la street art, la danza hip hop, e così via.”     

Per l’edizione 2017 de Il classico nel contemporaneo è stata scelta un’immagine del fotografo Cesare Ricci: Attis, statua del tardo II sec. d.c., conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Sarsina. L'opera proviene dal santuario di divinità orientali di Sarsina, che anticamente era uno dei più importanti di tutta l'Italia settentrionale.

In occasione della rassegna la libreria Bianca & Volta di Riccione allestirà una postazione in sala a disposizione del pubblico.

Gli incontri si terranno al Palazzo del turismo (piazzale Ceccarini, 11). Inizio ore 16.30, ingresso libero.

Il programma

Domenica 19 novembre
Flaminio Gualdoni
LE REGOLE DEL CORPO
da Leonardo da Vinci a Piero Manzoni

Domenica 26 novembre
Rachele Ferrario
TERRITORIO FRANCO
il corpo in Carol Rama,Carla Accardi, Giosetta Fioroni e Marisa Merz

Domenica 3 dicembre
Demetrio Paparoni
LA FIGURA DI CRISTO NELL’ARTE
da Grünewald a Yves Klein, da Rosso Fiorentino a Andy Warhol

Domenica 10 dicembre
Paolo Fabbri
SEGNI INDELEBILI
l’artificazione del tatuaggio

Informazioni: Galleria d’arte Villa Franceschi: tel 0541 693534


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