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Seguendo le Tracce dell'opera di Giacometti

Jean Genet scriveva: “Mi sembra che l’arte di Giacometti miri a svelare questa ferita segreta comune a tutti gli esseri e persino a tutte le cose, affinché ne siano illuminati”.Ed è alla vita e all’opera di Alberto Giacometti, uno tra gli artisti più rappresentativi del 900, che si ispira L’ombra della sera, lo spettacolo prodotto da Teatropersona per la regia di Alessandro Serra in scena domenica 9 dicembre alle 21 al Teatro degli Atti nel secondo appuntamento della sezione TRACCE D contemporaneo.

Il titolo L’ombra della sera vuole evocare quel particolare momento in cui quando scende il crepuscolo, l’artista si toglie gli occhiali, spegne la luce ed esce per addentrarsi tra le ombre che abitano il quartiere. Rimane solo l’atelier, vuoto, tutto si muove appena, continuamente si trasforma in una lentezza verticale. Riposano statue ricoperte di stracci bagnati, dee immobili nel loro sudario di silenzio, sentinelle vigili e discrete nella loro solitudine assoluta la cui bellezza, scriveva Genet: “pare risieda nell’incessante, ininterrotto andirivieni fra la lontananza più remota e la più intima familiarità: un andirivieni senza fine, che ci fa dire che sono in movimento”.

L’opera che vede in scena un unico interprete – Chiara Michelini - si crea a partire da un punto di vista femminile ispirato alle tre donne della vita di Giacometti: la madre Annetta, la moglie Annette e la prostituta Caroline. La struttura drammaturgica si compone a partire dalle opere dell'artista: l’universo di Giacometti viene evocato con un racconto silenzioso ed essenziale, fatto di immagini e movimento. Un movimento che non corrisponde mai al puro spostamento, ma piuttosto a una qualità più profonda, intima.


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