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I Motus portano in scena "Tutto brucia", un ipnotico viaggio attorno al concetto di perdita, fine del mondo etrasformazione

Mercoledì 1° dicembre (ore 21) i Motus, la storica e pluripremiata compagnia riminese, calcheranno per la prima volta il palcoscenico del Teatro Galli, presentando l’ultimo lavoro, Tutto Brucia, titolo che evoca le parole di Cassandra nella riscrittura de Le troiane di Jean Paul Sarte. Ingresso unico 15 euro. Il 19 novembre scorso la compagnia ha ricevuto il Premio della Critica 2021 dell'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per “una poetica nello stesso tempo di suprema eleganza e di vicinanza alle realtà più sofferte nel mondo, postmoderna per la capacità di accogliere stimoli culturali da ogni dove, raffinate letture e cronaca, ma senza arrendersi all’impotenza della confusione, alla perdita di direzione  – si legge nelle motivazioni - Così i magnifici Motus, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò e i loro compagni di viaggio, di avventure complesse, rinnovando motivazioni e visioni, avvertendo ogni volta l’urgenza di intervenire costruendo opere indimenticabili. Forti ancora i segni dell’inizio, del maestro Lech Raczak, per il senso del fare teatro fondendo bellezza e impegno. Così in ogni spettacolo, vasti i riconoscimenti internazionali, come per l’attività di ideazione organizzativa, moltiplicati i dialoghi, i confronti, nelle loro edizioni del Festival di Santarcangelo. Ovunque creano incanto, sedimentano cultura e stimolano pensieri: sempre grande teatro con i Motus!”  Tutto Brucia scava nella tragedia antica per farla risuonare nel presente, fruga nelle pieghe della contemporaneità mettendo al centro i corpi delle donne troiane vinte, in attesa di essere vendute come schiave alle spalle di una città distrutta. La scena immaginata da Euripide è Troia ma oggi potrebbe essere la Siria, la Libia o l’Afghanistan. Sul palco uno spazio vuoto coperto di cenere fra i resti spogli di esseri carbonizzati. Al centro i corpi delle attrici, le loro voci nel vuoto.
Il tema del lutto e dell’impossibilità di celebrare degnamente i corpi, al centro delle Troiane, si innesta fra letture/visioni parallele legate alla idea di “fine di un mondo” determinato dal collasso climatico, economico, infrastrutturale. In scena Silvia Calderoni, musa ispiratrice da ormai 15 anni della compagnia, affiancata dalla giovane danzatrice Stefania Tansini. Ad accompagnare le due interpreti la voce ruvida, potente e drammatica di Francesca Morello aka R.Y.F, musicista scelta dai Motus attraverso la call a cui hanno aderito più di 1000 performer. Tutto Brucia mette al centro l’idea di perdita, non solo connessa alla morte, ma anche la perdita di un luogo, di una comunità, legata all’esperienza della diaspora, della migrazione, dell’esilio.
Motus nasce a Rimini nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, producendo sin dalla fondazione spettacoli di grande impatto, capaci di prevedere e raccontare le più aspre contraddizioni del presente. Il lavoro della compagnia, fatto di teatro, performance e installazioni e accompagnato da un’intensa attività di seminari, incontri e dibattiti, viene presentato in Europa e in tutto il mondo. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e prestigiosi premi speciali. I registi della compagnia sono direttori artistici del pandemico cinquantenario del Santarcangelo Festival, progetto biennale in tre atti tra luglio 2020 e luglio 2021. Quella di Rimini è la prima rappresentazione in regione di Tutto Brucia, che ha debuttato al Teatro India di Roma a settembre, per poi essere rappresentato a novembre alla Triennale di Milano e al Festival delle colline torinesi. Nel 2022 lo spettacolo sarà proposto anche all’estero.  Biglietti on line su: biglietteria.comune.rimini.it. Per informazioni: www.teatrogalli.it
 


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