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Giornata della Memoria: a teatro con le scuole per non dimenticare

Mercoledì 29 Gennaio alle ore 10,30 al Teatro Comunale di Pietracuta, Roberto Monacchi della Società di Studi Storici per il Montefeltro e il Rabbino Capo di Ferrara Luciano Caro incontreranno gli alunni dell'Istituto scolastico di Pietracuta e la popolazione locale per non dimenticare ma conoscere, capire e quindi, dare il giusto valore e il giusto significato, sia alla storia dell'Olocausto sia alla giornata commemorativa per le vittime che si celebra oggi.

L'Italia ha istituito formalmente la giornata commemorativa con alcuni anni d’anticipo rispetto alla risoluzione delle Nazioni Unite, per ricordare le vittime dell'Olocausto e tutti coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei. Le finalità di questa giornata commemorativa vengono delineate attraverso gli articoli 1 e 2 della legge n. 211 del 20 luglio 2000: «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »

La giornata di Mercoledì 29 Gennaio sarà l'occasione per conoscere, attraverso il contributo dello storico Roberto Monacchi della Società di Studi Storici del Montefeltro, toccanti storie di protagonisti vissuti nella Valmarecchia e nel Montefeltro e, attraverso  i racconti diretti del Rabbino Luciano Caro, la testimonianza diretta chi ha subito sulla propria vita gli effetti del silenzio e dell'indifferenza  di chi ci circonda.
“Quando le leggi razziali furono emanate, sottolinea il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Ferrara Rav Luciano Caro, avevo 6 anni e venni cacciato da scuola: nessuno lo contrastò, di tutti gli alunni e insegnanti a cui fu interdetto frequentare e lavorare, nessuno ebbe da obiettare. Ci fu un silenzio terrificante”. 


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