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Nella Piazzetta del Ceis proiezione del documentario "Lo spazio che vive", con i bambini e le maestre riminesi

Dopo 8 appuntamenti e oltre 1.150 persone presenti, il film “Lo spazio che vive”, prodotto da Gruppo Icaro, Ceis e Fondazione Margherita Zoebeli per la regia di Teo De Luigi, sarà proiettato proprio nel luogo in cui è stato girato. La troupe, infatti, ha trascorso oltre un mese e mezzo tra le vie del Villaggio, insieme ai
bambini e alle maestre della scuola riminese. Un’esperienza unica e molto intensa anche per lo staff della
produzione che ha condiviso con il Ceis lunghe giornate scandite dai ritmi scolastici, dai momenti di svago
dei bambini e da tante risate.
“A una settimana circa dall’inizio delle lezioni, che riprenderanno il 15 settembre, abbiamo pensato ad un’occasione per ritrovarsi insieme a famiglie, insegnanti e tutti coloro che vorranno partecipare a questo evento”, dichiara Romano Filanti, Presidente del Ceis. Sarà un momento di condivisione, aperto a tutti, con la possibilità di vedere il film all’aperto, nel giardino del Villaggio. Uno spazio certamente informale, intimo e identificativo per chi frequenta o ha vissuto questo luogo, che faciliterà anche la partecipazione dei più piccoli che potranno così rivedersi e riconoscersi. L’appuntamento è presso la Piazzetta del Ceis di Rimini: mercoledì 7 settembre ore 21:00, ingresso gratuito senza prenotazione. Durante la serata sarà possibile prenotare una copia del film. L’evento sarà annullato in caso di maltempo.

Il documentario ha avuto un ottimo riscontro in sala ed è stato accolto in tutte le proiezioni da lunghi
applausi. Un film che parte da quel 1946, quando dalla Svizzera arrivarono le prime baracche in una Rimini
quasi rasa al suolo. Il Ceis venne creato, in accordo con l’amministrazione di allora, nell’area dell’anfiteatro
romano, sulla parte del monumento che non era stata scavata negli anni ’30. In soccorso alla popolazione
stremata SOS – Soccorso Operaio Svizzero, non inviò solo beni materiali ma anche Margherita Zoebeli, una giovane educatrice con già alle spalle esperienze determinanti per la sua formazione, e Felice Schwarz, l’architetto che insieme a lei progettò la scuola. Il film indaga il legame unico che unisce pedagogia e architettura in questo luogo, sin dalla sua fondazione. Sono infatti numerose le testimonianze di architetti, pedagogisti, personalità del mondo della cultura: tra queste Goffredo Fofi, saggista, critico cinematografico, teatrale e letterario che lavorò negli anni Cinquanta e Sessanta in campo pedagogico e sociale; Michele Gulinucci, che per la Rai curò una trasmissione dedicata al Ceis; Maristella Casciato, Pippo Ciorra e Andera Ugolini, docenti universitari di fama internazionale che hanno studiato a lungo la storia dell’architettura e il rapporto tra la stessa e l’archeologia. Le interviste realizzate in Svizzera a Oliver Schwarz e Marco Bischof hanno il sapore del recupero e dell’attualizzazione della memoria. Sono infatti figli, rispettivamente, dell’architetto che realizzò l’impianto del Ceis e del grande fotografo Werner Bischof che documentò, con i suoi scatti, i primi momenti della fondazione. Si ricorda, in particolare, il contributo di Andrea Canevaro, padre della pedagogia speciale che per anni ha lavorato al fianco di Margherita Zoebeli e dei docenti del Ceis. Questa è una delle ultime interviste rilasciate dal professore recentemente scomparso.

Il documentario è stato realizzato con il supporto dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-
Romagna
.
“Lo spazio che vive” è un documentario di Teo De Luigi, scritto da Teo De Luigi, Serena Saporito ed Edda
Valentini. Direttore della fotografia Michele Barone. Operatori video: Marco Colonna, Enrico Guidi, Roberto
Bianchi e Gianmarco Zannoni. Montaggio Diego Zicchetti. Musiche originali di Massimiliano Rocchetta.
Responsabile di produzione Cristina Gambini, direttore di produzione Francesco Cavalli. Una produzione
Gruppo Icaro, Ceis e fondazione Margherita Zoebeli.


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