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Agli Atti sipario sulla danza

Rimini sale sulle punte in una due giorni dedicata all’opera di Tadeusz Kantor: un incontro pubblico per ripercorrere le tappe più salienti del suo percorso artistico e uno spettacolo, ideato, coreografato e messo in scena da Paola Bianchi che omaggia la visione dei corpi che hanno attraversato il teatro del poliedrico artista polacco. Doppio appuntamento al Teatro degli Atti venerdì 15, alle ore 18, e sabato 16 aprile, alle ore 21, per il capitolo conclusivo della rassegna Tracce D nuova danza dedicato a Kantor, pittore, scenografo, regista teatrale.
“Paraggi kantoriani” è il titolo scelto per l’incontro pubblico in programma venerdi, a cura del collettivo c_a_p (ingresso libero). Pensato come un dialogo a tre, l’incontro prevede l’analisi dei punti salienti dell’opera teatrale dell’artista polacco attraverso un confronto tra Silvia Parlagreco, una delle maggiori studiose italiane di Kantor, Laura Gemini, docente di forme e linguaggi del teatro e dello spettacolo presso l’Università di Urbino Carlo Bo, e Paola Bianchi, coreografa e danzatrice che a Kantor si è ispirata per il suo spettacolo “Zero”, in scena sempre agli Atti sabato alle 21. “Zero” è costruito su una partitura sonora frutto del montaggio delle pause, dei respiri tra una parola e l’altra di Kantor – parole pesate, studiate, mai a caso – momenti di un niente carico di senso tratti dalle registrazioni provenienti dall’archivio sonoro della Cricoteka di Cracovia. Movimenti rotti in corpi disorientati, persi nello spazio scenico alla ricerca di un luogo a loro consono mai raggiunto. Una  inquietudine  costante e persistente. È come se i corpi del teatro di Kantor non trovassero mai il posto giusto, non si sentissero mai a casa.

Nato a Wielopole Skrzynskie in Polonia nel 1915, Tadeusz Kantor vive la sua prima maturità durante la seconda guerra mondiale e in quel contesto, mischiando la pulsione fortissima per l’espressione artistica con l’incoscienza e la sete di libertà della gioventù, fonderà un teatro clandestino. I suoi periodi espressivi saranno sempre accompagnati dalla pubblicazione di Manifesti artistici: teatro Informel, teatro Zero, Emballage, teatro Happening, teatro Impossibile, fino al più noto teatro della Morte. Con lo spettacolo La classe morta del 1975, visto in Italia a partire dal 1978, Kantor viene riconosciuto a livello mondiale quale innovatore del teatro del secondo Novecento. L’eredità che ha lasciato, soprattutto nel mondo teatrale, è importantissima, eppure solo ora a distanza di oltre 25 anni dalla sua scomparsa ci si avvicina al suo lavoro con meno reverenza, ma, forse, con maggiore lucidità di analisi. La sua opera, autenticamente rivoluzionaria, rimane ancora oggi incredibilmente vitale e attuale.

Biglietti euro 10. Ridotto CultCard e allievi scuole di danza euro 8
Info: 0541.793811

 


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