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Il nuovo anno comincia a teatro, in scena "Cyrano De Bergerac"

Il nuovo anno comincia con un grande classico al Teatro della Regina di Cattolica, della Regina di Cattolica, Cyrano De Bergerac, in scena il 10 gennaio alle ore 21:00, con un adattamento teatral-musicale creato e interpretato da Arturo Cirillo

Cyrano De Bergerac è la celebre commedia teatrale pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand (1868-1918) ed ispirata alla figura di Savinien Cyrano de Bergerac, fra i più estrosi scrittori del seicento francese. 

Della famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano, Cirillo ne fa un musical, sul ricordo di quello visto da lui da ragazzino, uno show tutto lustrini ed effetti di luce, con la complicità delle trovate sceniche di Dario Gessati e tanta musica a commentare l’azione. 

Come descrive l’autore e protagonista: “Andare con il ricordo a un musical da me visto da ragazzino a Napoli, nell’ancora esistente Teatro Politeama, è stato il primo moto di questo nostro nuovo spettacolo. Il musical in questione era il Cyrano tratto dalla celeberrima commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad un personaggio storicamente vissuto, coetaneo del mio amato Molière. Riandare con la memoria a quella esperienza di giovane spettatore è per me risentire, forte come allora, l’attrazione per il teatro, la commozione per una storia d’amore impossibile e quindi fallimentare, ma non per questo meno presente, grazie proprio alla finzione della scena. Lo spettacolo che almeno trentacinque anni dopo porto in scena non è ovviamente la riproposizione di quel musical (con le musiche di Domenico Modugno) ma una continua contaminazione della vicenda di Cyrano di Bergerac, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con delle rielaborazioni di quelle musiche, ma anche con elaborazioni di altre musiche, da Èdith Piaf a Fiorenzo Carpi. Un teatro canzone, o un modo per raccontare comunque la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori, e riportarmi a quella vocazione teatrale, che è nata anche grazie al dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato. Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato”.


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