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Aristippo di Cirene: Piacere! Conferenza con lo scrittore Matteo Nucci

Matteo Nucci, scrittore e saggista, profondo conoscitore della cultura greca classica, ha come titolo della sua conferenza di domenica 17 novembre (ore 17) Aristippo di Cirene: Piacere!.
Aristippo (430 – 360 a.C.), uno dei più dimenticati e biasimati (dai padri della chiesa come Lattanzio) tra i discepoli di Socrate di cui abbiamo solo testimonianze indirette, fu molto noto ai suoi tempi per le posizioni in materia di morale poiché identificava il senso dell’esistenza nei sensi e in particolare nella ricerca del piacere, unica certezza, a suo parere, in un mondo dominato dall’inganno delle nostre percezioni. 
Aristippo inaugura per così dire la storia millenaria del sensismo in campo filosofico che avrà il suo culmine nell’empirismo inglese e nell’Illuminismo, la cui tracce arrivano fino a noi con le teorie di Freud e Foucault sulla sessualità
“I principi a cui s’ispirava – scrive Nucci - erano la misura nel godere dei piaceri, l’assoluta indipendenza di pensiero, la predisposizione all’ascolto, ossia la curiosità sempre viva dell’intelligenza. Un insieme di propensioni che lo spinse a frequentare prima le lezioni dei Sofisti e più tardi i dialoghi in cui Socrate si lanciava giorno dopo giorno passeggiando per Atene”.

Matteo Nucci (Roma 1970) ha studiato il pensiero antico, pubblicato saggi su Empedocle, Socrate e Platone e una nuova traduzione con introduzione del Simposio (testo greco a fronte Einaudi 2009). I suoi racconti sono apparsi su riviste come “Il Caffè illustrato” e “Nuovi Argomenti”. Con il suo primo romanzo Sono comuni le cose degli amici (Ponte alle Grazie 2009), è stato finalista al Premio Strega. A questo sono seguiti il romanzo-saggio Il toro non sbaglia mai (Ponte alle Grazie 2011) e il saggio narrativo Le lacrime degli eroi (Einaudi 2013). Del 2017 è il romanzo È giusto obbedire alla notte (Ponte alle Grazie, finalista al Premio Strega) e del 2018 il saggio L'abisso di Eros. Seduzione (Ponte alle Grazie). Collabora con “la Repubblica” e “il Messaggero”. 
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