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Il ritratto come pretesto per conoscere l'altro

Sabato 8 settembre alle 17.30 inaugura la mostra “Il ritratto come pretesto” con le immagini di Marco Vincenzi, a cura di Marcello Sparaventi. La mostra, proposta dell'Osservatorio sulla Fotografia tra Marche ed Emilia Romagna e allestita alla Galleria Comunale Santa Croce, rientra nel percorso sulla fotografia d'autore avviao a Cattolica e che ha visto in mostra gli scatti di alcuni dei migliori fotografi locali, come Pietro Zangheri, Marco Pesaresi, Stefano Mariani, Silvio Canini, Paolo Talevi, Eriberto Guidi, Cinzia Aze, Silvano Bacciardi, Giovanni Zaffagnini, Giuseppe Morandi. Sabato, alle 18 dopo l'inaugurazione, è in programma un dialogo-confronto tra l’autore ed il curatore per delineare i passaggi più significativi dei lavori esposti.
 “La fotografia dell’Altro, più che il Ritratto, è stata quella che mi ha sempre accompagnato in questi quarant’anni, ma che non ho mai esposto in pubblico - racconta l'autore - Un’idea di fotografia, che fa parte del mio intero percorso fotografico, anche se non in modo esclusivo, ma che ho sempre affrontato come un pretesto, strumentalmente, per riflettere e conoscere altro dal ritratto in senso stesso. Sono fotografie molto diverse fra loro, che presentano differenti forme, sia da un punto di vista linguistico, sia per le scelte tecniche privilegiate; fotografie dove l’Altro (il soggetto ritratto) non è mai, o quasi mai, l’obiettivo finale. Sia che si tratti di fotografie fatte in studio, oppure scattate per strada, ma anche quelle elaborate in modo più concettuale, di mia produzione oppure provenienti da archivi non miei, sono solo un “pretesto” per conoscere, incontrare, riflettere, indicare, affermare attraverso lo sguardo la mia poliedrica identità umana”.
Marco Vincenzi è nato a Fano (PU) nel 1958, ma da trent’anni vive nella Repubblica di San Marino. Sociologo, esperto di comunicazione visiva e di fotografia, ha collaborato con enti ed istituzioni per la realizzazione di progetti di ricerca, attività culturali e mostre. In particolare, si è occupato dello studio e della promozione della cultura fotografica, ma anche d’infanzia e di promozione della partecipazione sociale dei bambini, facendo uso della fotografia. 


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