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Si torna a danzare con "Balamondo World Music Festival", ospiti Mirko Casadei e Paolo Fresu

Torna il Balamondo, per inaugurare i festeggiamenti del centenario di Riccione. La Romagna incontra il mondo, una lunga estate per la Mirko Casadei POPular Folk Orchestra che ha suonato insieme ad esponenti rappresentativi della musica nazionale e internazionale. Linguaggi diversi, mondi lontani, relazioni possibili, quelle messe in scena da Mirko Casadei, direttore artistico del Balamondo World Music Festival, che racconta il segno identitario di una Romagna dove la musica continua ad essere occasione di incontro, condivisione, scambio. E Mirko Casadei continua ad immaginare questo suono come uno spazio di ricerca e di sperimentazione, rinnovando il senso del Liscio come musica dove i ‘mondi collidono’.  Da sempre la musica e il ballo contribuiscono a formare l’identità di un territorio. Tutto questo, per questa terra, ha un nome: il Liscio. Allo stesso tempo, sia la musica che le diverse forme di danza e ballo, sono potenti strumenti di dialogo con tutti i popoli del mondo perché, questi suoni e linguaggi, sono preziose occasioni per gettare ‘ponti’ tra popoli e differenti culture. Se nelle tappe precedenti sono stati invitati a dialogare con la Mirko Casadei PoPular Folk Orchestra artisti della scena internazionale, come Toquinho, Danilo Rea, Mairtin O’Connor, Max Gazzè, Bandabardò, Emir Kusturica, Modena City Ramblers, il programma a Riccione mette insieme  talenti molto interessanti della musica, con artisti provenienti da linguaggi differenti. Tutti affascinati dalla musica della tradizione romagnola, dallo straordinario patrimonio culturale che, da Raoul, è passato adesso al figlio Mirko, che lo interpreta con la sua band, sottolineando la capacità del Liscio di essere un laboratorio aperto ai flussi sonori più disparati. Venerdì 7 Ottobre l’ospite d’eccezione sarà Ron con  “Non abbiam bisogno di parole live tour”, il tour celebrativo dei 50 anni di musica di Ron, protagonista indiscusso della nostra canzone d’autore. I più grandi successi dell’artista e i capolavori che ci ha regalato in questo mezzo secolo di canzoni (pubblicati anche recentemente nell’antologia Non abbiam bisogno di parole), rivivranno di nuova luce durante i live.

Ron sarà accompagnato dalla Ensemble Symphony Orchestra diretta dal Maestro Giacomo Loprieno (tra le orchestre più note nel nostro Paese grazie ai tanti progetti cui ha partecipato e agli artisti di fama internazionale con cui ha collaborato), insieme a Giuseppe Tassoni al pianoforte. Nella scaletta classici intramontabili ma anche celebri hit che l’artista scrisse per molti colleghi (da Joe Temerario a Vorrei incontrarti fra cent’anni, da Anima a E l’Italia che va, da Chissà se lo sai fino alla celeberrima Una città per cantare, passando per  Non abbiam bisogno di parole, Al centro della musica, Attenti al lupo, Piazza Grande, Cosa sarà) e naturalmente le sue canzoni più recenti - Più di quanto ti ho amato e Sono un figlio - che faranno parte del nuovo attesissimo album di inediti che vedrà la luce in autunno. Sabato 8 Paolo Fresu interpreta David Bowie, lo fa in compagnia di un cast stellare con Petra Magoni, Filippo Vignato, Francesco Diodati, Francesco Ponticelli, Christian Meyer. “appena mi è stato proposto questo progetto” dichiara Paolo Fresu, “mi sono sentito onorato ed emozionato. Ho deciso di mettere insieme una band unica, creata appositamente, con grandi musicisti eclettici e provenienti da esperienze diverse, anche lontano dal jazz. Credo che questo sia un grande valore. Avvicinarsi alla musica di David Bowie è una grande emozione anche una straordinaria opportunità per tutti noi”. Fresu e soci hanno messo le mani su una trentina di pezzi, tra i quali Life on Mars, This Is Not America, Warszawa, When I Live My Dreams. Ogni membro della band ha dato il proprio contributo negli arrangiamenti, conferendo maggiore varietà e dinamicità al progetto. Petra Magoni, in quanto vocalist, gode della maggiore libertà, ma il concerto punta comunque sul gioco di squadra. Tornando alle parole di Fresu: “Bowie è un autore immortale che è sempre stato vicino al jazz. Noi cercheremo di avere il massimo rispetto per la sua arte ma anche di essere propositivi, gettando uno sguardo nuovo su queste canzoni”. Sul palco del Balamondo tutti gli ospiti saranno coinvolti nella sperimentazione e nella contaminazione con i classici del liscio.


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