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Arianna Scommegna racconta l'infanzia in super 8

Il Teatro CorTe di Coriano chiude la stagione di prosa con il Premio Ubu Arianna Scommegna, in scena sabato 19 marzo, alle ore 21,15, con lo spettacolo “Potevo essere io”, che Renata Ciaravino ha tratto dall’omonimo romanzo autobiografico. Un monlogo tragicomico esaltato dalla critica come “Un magnifico regalo. Una parola scenica che fa l’amore con la vita” oltre che “di una bellezza polifonica che toglie il fiato. Teatro meravigliosamente popolare”, nell’interpretazione di una Scommegna definita “deflagrante e detonante”.

“Potevo essere io” è il racconto di una bambina e di un bambino che tra gli anni ’70 e gli ’80 diventano grandi partendo dallo stesso cortile alla periferia nord di Milano. Bambini che giocavano in cortile a lanciarsi palloncini con dentro le lamette, i genitori terroni, le mamme che facevano le pulizie negli ospedali, i piedi impigliati in scarpe da tennis con la punta tagliata che diventavano sandali da tennis, per risparmiare. Le ragazze che al parco si sputavano in faccia dopo essersi tirate i capelli in una piscina comunale. I ragazzi che facevano la tangenziale contromano per scommessa, che facevano l’amore nei parcheggi vuoti dei supermercati. Quei bambini e ragazzi poi sono cresciuti: ognuno a procedere alla cieca cercando di salvarsi. Ma cosa ci fa salvare? E se uno si salva, veramente si è salvato? Cosa ci fa andare da una parte o dall’altra? Quante volte abbiamo detto: “potevo essere io, e invece, poi, no”. Una bambina e un bambino. Due partenze, stessi presupposti, ma finali diversi. In mezzo la vita: un allenatore di kick boxing, la stella emergente del pop croato, un regista di film porno, una cartomante, un animatore di matrimoni… “Potevo essere io” racconta tutto questo cercando la commedia che irrompe nella commozione. Un allestimento scarno, una frontalità assunta, senza mediazioni. Una sola concessione: affiancati alle parole ci sono i video, perché certe immagini evocano e insieme aiutano a non mentire. Il bambino che siamo stati è lì sgranato in Super 8, mentre guarda distese di finestre dal nono piano di un palazzo senza balconi e una voce dice: “Girati, stiamo facendo il filmino. Sorridi!”.

"Potevo essere io": video e scelte musicali di Elvio Longato. Luci Carlo Compare. Supervisione registica Serena Sinigaglia. Assistente alla regia e collaborazione all’adattamento del testo Elvio Longato. Set Maria Spazi. Realizzazione scene Raffaella Colombo, Lidia De Rosa e Anna Masini. ProduzioneDionisi Compagnia Teatrale, Kilowatt Festival, Teatro dell’Orologio di Roma. Con il sostegno di Aia Taumastica, Torre dell’acquedotto e Atir/Teatro Ringhiera.Spettacolo vincitore del Bando Ne(x)twork 2013 (Teatro dell’Orologio di Roma e Kilowatt Festival) e Premio Valtellina 2014.

Biglietti: platea euro 15, galleria euro 12; riduzione di euro 2 sui biglietti interi per under 25, over 65 e youngERcard

Info e prenotazioni: CorTe tel 329/9461660  0541/658667. Apertura biglietteria nel giorno di spettacolo: ore 17,30


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