Economia

Economia, nel 2023 il reddito delle famiglie sarà in lieve crescita. Segnali positivi anche per l'export

La Camera di commercio della Romagna ha presentato gli scenari di previsione economica per il 2023

Battistini, Castorri e Genovese

Nella sala del Consiglio del Comune di Cesena, la Camera di commercio della Romagna ha presentato gli scenari di previsione delle principali variabili e posizionamento rispetto al contesto regionale e nazionale del territorio Romagna, con approfondimento sulle province di Forlì-Cesena e di Rimini, con le ultime previsioni Prometeia per il 2023, rilasciate a gennaio. Ha aperto l’incontro Christian Castorri, vicesindaco del Comune di Cesena, che ha portato i saluti istituzionali e sottolineato l’importanza di condividere i risultati dell’Osservatorio economico, per supportare la governance dei territori.

Hanno relazionato, Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio, Alberto Biancardi, direttore studi, monitoraggio e relazioni internazionali di Gse (Gestore Servizi Energetici) e Giuseppe Genovese, Capo della filiale di Forlì della Banca d’Italia.

“Il monitoraggio strategico del nostro Osservatorio delinea uno scenario caratterizzato da un rallentamento dell’economia globale e da un’elevata incertezza ma con gli indicatori più aggiornati migliori delle attese – ha commentato Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. Siamo in una fase di grandi scelte e particolarmente delicata nella quale per i paesi dell’area UE è determinante che la sfida di competitività su Industria 5.0, posta da Cina e Usa, sia affrontata con una visione e in una dimensione di livello europeo. Parallelamente, per il nostro Paese è importante proseguire una politica di bilancio prudente e in grado di contenere il pericolo dell’aumento degli spread e dei suoi effetti negativi, oltre che sui conti pubblici, sull'economia reale. In questa prospettiva e in un contesto di contenimento dei costi dell’energia e di stabilità dei prezzi, è cruciale consolidare il percorso di crescita, alimentandolo con riforme incisive e con investimenti pubblici e privati mirati, che mettano al centro lo sviluppo delle imprese. Per l’importanza di questi temi, abbiamo voluto condividere queste riflessioni con la nostra comunità economica, arricchite da contributi autorevoli sui temi strategici per le imprese quali sono quelli del credito e dell’energia. Parallelamente al lavoro di Osservatorio, prosegue la realizzazione da parte della Camera di un piano di azioni articolato e di portata strutturale per supportare lo sviluppo e la competitività del nostro sistema imprenditoriale e territoriale a partire dall’innovazione, dalla sostenibilità, e dall’internazionalizzazione e per captare e valorizzare i grandi vantaggi strategici derivanti dalle nuove tecnologie e dalle transizioni in atto, con un approccio complessivo di una maggiore e sempre più incisiva apertura ai mercati e alle loro opportunità”.

Alberto Biancardi, direttore studi, Monitoraggio e relazioni internazionali di Gse (Gestore Servizi Energetici), ha presentato un focus dettagliato sul quadro energetico e le possibili evoluzioni, mettendo in evidenza i worst case e i best case per le imprese, rispetto al tema strategico dell’energia.

“Le Province di Forlì-Cesena e Rimini fanno rilevare un andamento dei prestiti bancari ad imprese, rilevato nei dodici mesi, in controtendenza rispetto al dato nazionale e regionale, riflettendo minori esigenze di finanziamento del capitale circolante. Il tasso di deterioramento dei prestiti si attesta su livelli contenuti, anche se è leggermente superiore al dato regionale. Il rialzo dei tassi ufficiali avviato lo scorso anno per contrastare l’inflazione si sta trasmettendo al costo del credito bancario” – in sintesi il commento di Giuseppe Genovese, Capo della Filiale di Forlì della Banca d’Italia.

Lo scenario per la provincia di Rimini

I dati previsionali per il 2023 (Scenari Prometeia, gennaio 2023) per la provincia di Rimini rilevano un lieve incremento del valore aggiunto pari allo 0,5% (in termini reali, a prezzi costanti anno 2015), diversamente dalla sostanziale stabilità prevista lo scorso ottobre (-0,2%), in linea col dato regionale (+0,5%) e nazionale (+0,4%); tale variazione sarebbe, comunque, ben inferiore a quella attesa per il 2022 (+4,0%).

A livello settoriale, per l’anno in corso, si stima una crescita della ricchezza prodotta nei servizi (+1,2%), una diminuzione nel manifatturiero (-2,4%) e nelle costruzioni (-0,8%) e una certa stabilità nell’agricoltura (+0,1%).

Anche l’export per il 2023 è previsto in crescita (+2,5%) (sempre in termini reali, a prezzi 2015), con una variazione uguale a quella stimata in precedenza, in misura lievemente inferiore a quella regionale (+2,7%) ma maggiore del dato nazionale (+2,0%); in tale contesto, il 2022 si dovrebbe chiudere con un +1,7%.

Stimato in aumento anche il reddito delle famiglie (+2,6%, rispetto al precedente +3,1%), elaborato a prezzi correnti, con un trend inferiore a quello regionale (+4,6%) e nazionale (+3,9%); dal canto suo, il valore aggiunto per abitante, pari a 26.000 euro (a prezzi reali, come il totale), nel 2023, risulterebbe più basso sia di quello dell’Emilia-Romagna (32.900 euro) sia del dato Italia (26.900 euro).

Per ciò che riguarda il mercato del lavoro, la provincia di Rimini, nel 2023, avrà tassi di attività e di occupazione (rispettivamente, 69,8% e 64,5%) migliori del contesto nazionale (nell’ordine, 65,7% e 60,4%) ma peggiori dello scenario regionale (73,5% e 69,7%); stesso discorso per il tasso di disoccupazione previsto (7,7%), uguale a quello atteso nel 2022 (nel 2023, Emilia-Romagna: 5,1%, Italia: 8,1%).

La produttività per addetto (61.900 euro), infine, è stimata, per il 2023, ancora inferiore ai territori di riferimento (72.300 euro in Emilia-Romagna, 68.100 euro in Italia).


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