Cronaca

Il 30enne davanti al gip: "L'ho aggredito perchè mi perseguitano e mi spiano"

Convalidato il fermo dell'aggressore del cittadino 25enne nigeriano massacrato a Marina Centro

E' comparso venerdì mattina, davanti al gip del Tribunale di Rimini, Valerio Amato, il 30enne originario di Roma ma residente a Rimini, accusato di tentato omicidio aggravato dall'odio razziale, dai motivi futili e dall'utilizzo di un coltello per aver massacrato il 25enne nigeriano Emmanuel Nnamani. Attualmente ricoverato presso il reparto di Psichiatria dell'Infermi, l'aggressore difeso dagli avvocati Francesco Pisciotta e Massimiliano Giacubbo ha parlato davanti al magistrato ammettendo quanto accaduto nella serata del 22 marzo a Marina Centro. Il 30enne, tuttavia, ha aggiunto ulteriori particolari sostenendo di aver agito in quella maniera in quanto si sente continuamente perseguitato e spiato. Una vicenda controversa, che non avrebbe quindi nulla a che fare col razzismo e con la xenofobia, ma piuttosto con un problema di disagio mentale dello stesso Amato il quale, secondo alcune indiscrezioni, raramente usciva dalla propria abitazione proprio a causa delle sue manie di persecuzione che vedevano protagonisti i soggetti più disparati. Gli stessi legali del 30enne, infatti, chiederanno una perizia psichiatrica per valutare le capacità di intendere e volere dell'aggressore che, in passato, era già stato seguito dal centro di Igiene Mentale. Il giudice ha comunque convalidato il fermo e disposto la misura cautelare del carcere anche se, attualmente, Amato è ancora ricoverato in Psichiatria.

Sempre all'Infermi, nel reparto di Rianimazione, restano stazionarie seppur molto gravi le condizioni del 25enne nigeriano. Emmanuel Nnamani, che era arrivato in Italia ed era in attesa che gli venisse riconosciuto lo status di rifugiato, respira attraverso una macchina e, i medici, si sono riservati la prognosi a causa delle lesioni riportate. Milza spappolata, emmoragie interne e fratture varie impensieriscono i medici dell'ospedale riminese che stanno lavorando per cercare di stabilizzarlo per le ferite da arma da taglio al torace. Gli ortopedici, nella giornata di giovedì, hanno sottoposto Nnamani a un delicato intervento per ricomporre la frattura alla gamba e, con tutta probabilità, il nigeriano dovrà tornare sotto i ferri.

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Nella ricostruzione di quanto avvenuto mercoledì sera, appare oramai certo che il 30enne fosse arrivato davanti al supermercato poco prima delle 19 al volante della propria auto e con il padre sul sedile del passeggero. Appena il tempo di uscire dall'abitacolo e, Amato, avrebbe iniziato a insultare pesantemente il nigeriano con epiteti razzisti. Nonosntante il padre del 30enne fosse uscito dalla vettura per cercare di calmare il figlio, quest'ultimo avrebbe cominciato a pestare il 25enne per poi estrarre un coltello con il quale ferirlo all'addome. Frastornato e sanguinante, lo straniero ha cercato di fuggire in direzione di via Tolmino ma Amato, risalito a bordo dell'auto, è partito a tutta velocità fino a raggiungerlo.

Intercettato lo straniero, a questo punto avrebbe cercato di finirlo tentando più volte di investirlo fino a schiacciarlo contro due furgoni parcheggiati in strada per poi scappare lasciando il 25enne esanime sull'asfalto. Sono stati i testimoni a chiamare immediatamente il 118, arrivato sul posto con l'ambulanza e l'auto medicalizzata, e il personale della polizia di Stato. I sanitari hanno stabilizzato il ferito per poi ripartire a tutta velocità verso il pronto soccorso dell'Infermi di Rimini.


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