Cronaca

Stupro in spiaggia, Butungu cambia versione davanti al giudice

Davanti al gip Vinicio Cantarini, nell'interrogatorio di garanzia di martedì mattina in carcere, Butungu avrebbe cambiato versione rispetto a quella del "pisolino"

"Non ho stuprato nessuno. Durante le violenza sessuale stavo dormendo su un lettino". Così aveva rigettato le accuse Guerlin Butungu, il congolese 20enne accusato di essere il capo del branco di stupratori minorenni arrestati per la duplice violenza sessuale. Il richiedente asilo, davanti al pubblico ministero Stefano Celli, aveva dato agli inquirenti una versione completamente diversa da quella dei tre ragazzini arrestati nella giornata di sabato, incentrata non sul negare la sua presenza (immortalata in diverse riprese delle telecamere di videosorveglianza), ma sul "dormire su un lettino", mentre quest'efferato gesto veniva compiuto dagli altri.

Davanti al gip Vinicio Cantarini, nell'interrogatorio di garanzia di martedì mattina in carcere, però Butungu avrebbe cambiato versione rispetto a quella del "pisolino", secondo le indiscrezioni che filtrano dall'interrogatorio durato per circa due ore. Le bocche sono particolarmente cucite in quanto a Bologna, nel centro di detenzione minorile del Pratello, si sono tenuti gli equivalenti interrogatori di covalida per i tre arrestati minorenni e in questa fase dell'indagine particolarmente decisive possono rivelarsi le inconguenze tra le versioni difensive, dal momento che è apparso chiaro fin dall'inizio che tra gli indagati era iniziato un "tutto contro tutti".  Tuttavia, la versione di Butungu fornita al giudice continuerebbe a non collimare con quella dei tre minorenni.

Al termine dell'udienza di convalida il pm Stefano Celli ha chiesto la custodia cautelare in carcere, mentre l'avvocato della difesa Ilaria Perruzza ha chiesto una detenzione cautelare ai domiciliari. Il gip si è riservato la decisione, che potrebbe arrivare nel pomeriggio.

Secondo quanto emerso dalle indagini il 20enne ha spiegato di essere arrivato in Riviera con gli altri giovanissimi e di essersi recato in un locale sulla spiaggia dove, tutti quanti, hanno consumato alcolici. A un certo punto, proprio a causa dell'alcol, Butungu si sarebbe addormentato su un lettino e, quindi, non avrebbe saputo nulla dello stupro della 26enne polacca. Per quanto riguarda la violenza sul transessuale peruviano 42enne, invece, il congolese ha detto che stava andando alla stazione di Rimini per prendere il treno e tornare a Pesaro.

Il video delle indagini

Una versione che non convince gli investigatori anche perchè, lo stesso 20enne, si sarebbe riconosciuto nei video delle telecamere a circuito chiuso che lo riprendono, insieme ai minorenni, lungo le strade di Miramare dopo lo stupro della polacca. "Tutti e quattro ammettono di aver fatto parte dello stesso gruppo - ha spiegato il Procuratore Paolo Giovagnoli - e si riconoscono nei filmati della videosroveglianza ma, ciascuno, cerca di scaricare la colpa sugli altri. Lo stesso Butungu ha dichiarato di dormire su un lettino durante la violenza e che è stato svegliato solo successivamente". Nella valigia del congolese, gli investigatori hanno trovato, oltre a un orologio che apparteneva al ragazzo polacco massacrato di botte, anche un telefonino cellulare provento di una rapina che si era consumata sempre in spiaggia poco prima dello stupro della 26enne. Il congolese, messo alle strette, ha dichiarato che entrambi gli oggetti gli erano stati proposti in vendita sulla battigia di Rimini da uno sconosciuto e che lui, in buna fede, li aveva acquistati.


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