Cronaca

Sigismondo d’oro 2022: consegnata a Fernanda Argnani e Aureliano Bonini la massima onorificenza cittadina

Il sindaco Sadegholvaad candida Rimini a Capitale della cultura: "Il 2023 sarà per Rimini un anno differente e decisivo, un traguardo inimmaginabile fino a qualche anno fa"

Il Sigismondo d'oro 2022

Alla professoressa Fernanda Argnani, per più di quarant’anni insegnante di Lingue e Letterature Straniere nei licei e ad Aureliano Bonini, pioniere degli studi e delle analisi legate al turismo italiano e internazionale, è stato consegnato il Sigismondo d’Oro per l’anno 2022. Una scelta che ha un evidente comun denominatore, valorizzare l’impegno di due cittadini che hanno contribuito con il loro impegno a lasciare non solo un segno personale, ma a dare un contributo decisivo alla formazione e a promuovere una crescita della collettività attraverso il valore dello studio, dell'educazione, della cultura e dell'analisi come fondamento indispensabile e da applicare ad ogni ambito dell'esperienza umana. La cerimonia di consegna del riconoscimento è avvenuta al Teatro Galli (in allegato le motivazioni e le biografie dei due cittadini premiati).

Fernanda Argnani, di origine ravennate si è laureata in Lingue e Letterature straniere (specializzazione in francese) presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e ha insegnato per quarantuno anni nei licei di Ravenna, Ancona e Rimini. Nella nostra Città ha insegnato più di vent’anni presso il liceo scientifico “A. Einstein”. Socia della SIDEF (Società Italiana dei Francesisti) ha sempre svolto al suo interno un’intensa attività culturale e ha dato un particolare contributo nei congressi mondiali di Rio de Janeiro (1981) e di Quebec (1984), entrambi preceduti da “Tavole Rotonde” al Bureau Pédagogique de Sèvres. Rilevante l’apporto dato al congresso del Quebec, dove uno dei suoi elaborati “La salvaguardia dell’io nell’epoca della tecnologia” ha suscitato vivo interesse nei partecipanti provenienti da tutti i paesi cultori della lingua francese. Per i servizi resi alla diffusione della cultura francese, Fernanda Argnani ha ricevuto tre onorificenze “Des Palmes” Académiques de France”, Chevalier (1993), Officier (2004), Commandeur (2011). Nel 2013 ha ricevuto, per il suo impegno culturale, il “Premio Ortensia”, medaglia di benemerenza sotto il Patrocinio del presidente Giorgio Napolitano. Il conferimento del Sigismondo d'oro per "avere saputo, in quasi cinquant’anni di insegnamento, trasmettere a migliaia di studenti i valori della sapienza e della cultura, attraverso una eccezionale preparazione, accompagnata da straordinaria passione e umanità. Per avere continuamente evidenziato, nell’attività di insegnante e di studiosa, l’importanza della conoscenza delle lingue, quale chiave universale  di relazione e confronto tra popoli differenti. Per avere affermato, attraverso l’intero viaggio della vita e con spirito empatico e vivace, l’insostituibilità della conoscenza quale alimento essenziale dell’animo umano, ad ogni latitudine e in ogni epoca".

Aureliano Bonini. Figlio di Demos, noto pittore riminese, nasce a Rimini nel 1940. Studia e si diploma a Rimini, poi frequenta l’Università di Urbino, un Master a Londra nel 1964 e la Laurea in Sociologia nel 1977. Possiede indubbiamente una grande vocazione per l’ospitalità, per lo studio del turismo internazionale, per le stime relative all’andamento stagionale e storico. Il padre lo convince a partire ancora giovane per Londra per imparare la lingua essenziale in una città turistica quale è Rimini. Dopo il rientro da Londra nel 1958, e svolto il servizio militare obbligatorio, Bonini inizia a lavorare nel campo del turismo presso un Hotel della famiglia Amati; esperienza formativa che gli apre le porte del mondo degli hotel di lusso, di tradizione e di design, competenza rara in Italia in quel periodo. Nel 1968 è tra i fondatori più attivi, dinamici e impegnati nella costruzione di Promozione Alberghiera “a Tutela dell’Ospite” assieme a Marco Arpesella, Michele Morganti, Gilio Gosti, Romano Bonini, Gilberto Lami, Daniele Nori, Curzio Toni, Eric von Bibra, Eliano Annibali. A partire dal 1969 Bonini, con il giovane chef Gino Angelini e l’appoggio della Signora Liliana Amati, inizia a introdurre cambiamenti alla ristorazione alberghiera locale. Nel 1978, con altri partners tra i quali Francesco Tosi (figlio di Elio, Sigismondo d’Oro) fonda Uniservices, diventata negli anni Summertrade srl, la prima organizzazione riminese specializzata in grandi eventi internazionali.

Nel 1980 viene chiamato dal Comune di Rimini per collaborare alla gestione delle manifestazioni turistiche e alla loro promozione e grazie a questa incredibile sinergia e ad un infaticabile lavoro, nel 1983, viene aperta la famosa discoteca Bandiera Gialla di Bibi Ballandi, espandendo in tutta Italia il mito di Rimini capitale delle vacanze e del turismo. Nel 1982, con la collaborazione di 7 soci esperti nelle diverse discipline per il funzionamento delle destinazioni turistiche, dà vita a Trademark Italia, società di consulenza e marketing per l’ospitalità che mira a cambiare gli standard e la cultura turistica tradizionale. Negli anni ’90 Bonini viene chiamato a esporre le sue ricerche e le formule internazionali dell’ospitalità ovunque ci sia vocazione turistica: Sardegna, Val d’Aosta, Sicilia, Lazio, Veneto, Trentino-Alto Adige, Liguria per accelerare il cambiamento dell’offerta turistica e per scardinare le regole sancite negli anni ‘50, cambiando il modo di fare accoglienza. Dal 1990 al 2006 Aureliano Bonini è docente di Hotel Management presso la Facoltà di Economia Turistica di Assisi. A questo incarico, nei successivi anni, aggiunge importanti docenze presso la LUISS Management di Roma, il Corso di Laurea in Economia del Turismo a Rimini e la Cornell University-Hotel School negli Stati Uniti. 
E’ stato autore anche di numerosi libri,  pubblicazioni e manuali sui temi dell’ospitalità e del turismo. Aureliano Bonini ha 2 figli entrambi impegnati nell’industria dell’ospitalità. Il conferimento del Sigismondo d'oro per "Per aver dato un contributo decisivo alla formazione di una consapevolezza del turismo riminese e italiano quale industria”, stimolandolo con ricerche e studi a uscire dall’empirico e a strutturarsi come modello. Per avere costantemente affermato la centralità dell’elemento locale e della cultura dell’ospitalità diffusa quali fattori decisivi per mantenere elevato e vincente il grado di competitività a livello nazionale e  internazionale, Per essere sempre stato ed essere tuttora un punto di riferimento e di confronto, anche vivace e fuori dagli schemi, in quel dibattito culturale e ragionato sul turismo che ha arricchito la comunità".


 

 


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