Cronaca

La scuola calcio dei "Bimbi sperduti" si ritrova a Bellaria, quando lo sport sa unire

Si tratta di un progetto inclusivo nato all’interno della scuola calcio emiliana con l’obiettivo di annullare le differenze e farli sentire uniti

“I bimbi sperduti”

Da venerdì 19 a domenica 21 aprile la scuola Calcio de “I bimbi sperduti” di San Prospero in provincia di Modena, si raduna a Bellaria-Igea Marina per una tre giorni di sport e divertimento per ragazzini diversamente abili provenienti da tutta Italia. Si tratta di un progetto inclusivo nato all’interno della omonima scuola calcio emiliana, che in meno di un anno, è passata da 10 a 25 iscritti tra atleti amputati e cerebrolesi, dando loro l’opportunità di giocare assieme ai ragazzi “normodotati”, con l’obiettivo di annullare le differenze e farli sentire uniti.

La manifestazione inizierà venerdì 19 aprile, con oltre 20 giovanissimi atleti che si ritroveranno presso il Campo sportivo "La Valletta" per una serie di allenamenti, per poi disputare un torneo nella giornata di sabato 20 aprile.
Il progetto di inclusione è iniziato due anni fa quando Renzo Vergnani, allenatore Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) con un lungo curriculum di commissario nella Nazionale amputati, ha incontrato la scuola calcio de i “Bimbi sperduti”, nata da un sogno di Gianluca Ciuffreda e Marco Gelati.

“L’associazione nasce da un campo abbandonato a San Prospero – racconta il presidente Gianluca Ciuffreda – nel 2018, dopo il terremoto. Grazie all’assegnazione di un bando, con dei miei ex allievi lo abbiamo preso in gestione e da allora alleniamo oltre 150 atleti di vari livelli e capacità, senza escludere nessuno”.

Renzo Vergnani ha da sempre avuto una passione per l’inclusione e lo sviluppo personale: “Tutto è iniziato nel C.S.I. (Centro Sportivo Italiano, ndr) quando, da allenatore di ragazzi normodotati, ho pensato di inserire in squadra un bambino amputato che viveva nel mio paese – racconta Vergnani -  Oggi con i “Bimbi sperduti” siamo al secondo evento dell’anno, dove riusciamo ad ospitare tante famiglie di ragazzini provenienti da tutta Italia. Contiamo di proseguire il nostro percorso di inclusione con l’obiettivo di creare le condizioni perché questi giovani possano trovare posto in una squadra anche nelle città dove risiedono, perché la loro diversità è la loro unicità!”.
 


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