Cronaca

La stazione ferroviaria, "buco nero" per la criminalità nelle ore notturne

Lo sfogo di un passeggero: "Tornando la sera c'è da avere paura per andare a recuperare la propria auto"

Che la stazione ferroviaria di Rimini sia il crocevia dello spaccio e bivacco abituale di sbandati è una cosa oramia risaputa ma, spesso, per i passeggeri che tornano la sera è un vero e proprio incubo dover andare a recuperare i propri mezzi nei parcheggi. Una sensazione, che poi viene confermata dai fatti, di insicurezza diffusa ma che non ha ancora trovato, da parte delle autorità, una soluzione. A sfogarsi è un riminese che spiega come "scendere dal treno dopo il tramonto diventa un incubo e, appena usciti dalla stazione, ci si trova alle prese con ogni tipo di personaggio. Lasciata la zona di sosta dei taxi, l'unica illuminata quasi decentemente, si entra in un buco nero dove accade di tutto. E' uno schifo che quello che dovrebbe essere uno dei biglietti da visita per chi arriva a Rimini sia, in realtà, un covo di spacciatori e malviventi".

"Spesso, per lavoro, mi muovo col treno tornando in città dopo le 22 e, tutte le volte, c'è da avere paura ad andare a recuperare la propria auto nei parcheggi. Attraversare la zona dove stanno costruendo il capolinea del Trc, sempre al buio e nascosta dalla strada, è una roulette russa. Se si è fortunati ci si imbatte in ubriachi che stanno vomitando o facendo i loro bisogni tra le biciclette e la ex palazzina dell'ufficio informazioni ma, spesso, non mancano tossici che si stanno drogando e spacciatori che aspettano i clienti. Se, invece, la fortuna ci ha girato le spalle ecco che arrivano stranieri che litigano tra loro o si avvicinano con fare minaccioso costringendoti a una veloce corsa per chiudersi nell'abitacolo della propria auto".

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"Dall'altra parte, in piazzale Cesare Battisti, la situazione non è certo migliore. Tra il fast food e la palazzina dell'Enel il marciapiede, sempre con una illuminazione scarsa e con le pensiline degli autobus che schermano la visuale dalla strada, è popolato di stranieri ubriachi che, oltre a divertirsi a rompere a terra le bottiglie di vetro, non perdono occasione di chiedere qualche euro ai passanti. Sul fronte opposto, quello lato mare, il degrado regna ancor più sovrano visto che non ci sono attività aperte che possano illuminare la strada e, dai giardinetti, spuntano all'improvviso sbandati e tossici che si stanno riprendendo dopo aver assunto alcol e stupefacenti".

"E' assurdo che, in una città come la nostra, chi torna a casa debba fare i conti con questa insicurezza e che, non poche volte, si sia trovato davanti a zuffe tra balordi. Delle forze dell'ordine, spesso, nemmeno l'ombra e, a questo punto, ci sarebbe davvero la necessità di quelle che vengono definite 'ronde'. Non è concepibile un degrado tale in una delle porte d'ingresso di Rimini con la gente che, tutte le sere, debba avere paura per attraversare quella che è, a tutti gli effetti, una terra di nessuno. O meglio. E' una terra di conquista per gli sbandati, gli spacciatori e i tossici!".


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