Cronaca

Stazionarie le condizioni di Gessica ma l'occhio resta sempre molto grave

La 28enne riminese ha trascorso una notte tranquilla nel reparto Grandi Ustioni del "Bufalini" di Cesena

Seppure la prognosi resta riservata, sono stazionarie le condizioni di Gessica Notaro la 28enne riminese ricoverata al centro Grandi Ustioni del "Bufalini" di Cesena dopo che la ragazza è stata aggredita con del liquido corrosivo al volto. Ad impensierire di più i medici del nosocomio cesenate è l'occhio sinistro della ragazza, già finalista a Miss Italia e attualmente addestratrice dei leoni marini al Delfinario di Rimini, colpito in pieno dall'acido e dal quale rischia di perdere la vista. Ad essere portato in carcere per l'aggressione, sottoposto a fermo di polizia con le accuse di lesioni gravissime aggravate da premeditazione, futili motivi e crudeltà è l'ex fidanzato dalla 28enne, Edson Jorge Tavares Lopes detto “Eddy", 29 enne originario dell'isola di Capo Verde, con il quale la ragazza aveva avuto una relazione durata un paio di anni.

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Una storia burrascosa tra i due e che, già in passato, aveva visto il ragazzo protagonista di una serie di violenze nei confronti di Gessica. Sarebbe stato proprio il comportamento violento del 29enne a far finire la relazione tra i due nella primavera dello scorso anno ma, nonostante Gessica lo avesse lasciato, Tavares non si era rassegnato all'idea di perderla. A far montare la gelosia del capoverdiano, inoltre, il fatto che la sua ex ragazza frequentasse altri giovani dopo la fine della loro storia. Il suo comportamento gli aveva portato una denuncia per minacce nei confronti di alcuni connazionali e, successivamente, una seconda denuncia per atti persecutori presentata da Gessica. Questo secondo deferimento era sfociato in un ammonimento del Questore nei confronti del 29enne e un ordine del giodice a non avvicinarsi alla ragazza.

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Gli atti persecutori, tuttavia, non erano cessati tanto che Tavares, secondo quanto denunciato dalla vittima, aveva continuato a tormentarla arrivando a diffondere sul web delle foto della loro intimità di coppia. In un altra occasione, invece, avrebbe registrato di nascosto una conversazione di Gessica durante la quale la 28enne si lamentava del suo lavoro al Delfinario con l'intento di screditarla agli occhi dei datori di lavoro.

L'AGGUATO - Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il 29enne nella serata di martedì si sarebbe appostato in via Bidente, dove vive la Notaro e poco lontano anche dall'abitazione dello stesso capoverdiano, e quando la ragazza è arrivata a casa sarebbe scattato l'agguato con l'acido. Sono stati i vicini a sentire le urla della 28enne ed è scattato l'allarme che ha fatto accorrere sul posto carabinieri, polizia di Stato e ambulanza del 118. E' stata la stessa vittima a dichiarare che l'aggressore era stato il suo ex ragazzo, fuggito nel frattempo facendo perdere le proprie tracce, ed è partita la caccia all'uomo durata fino alla mattinata di mercoledì quando, il 29enne, è stato intercettato dai carabinieri e portato in Questura.

L'ALIBI - Davanti agli inquirenti, Tavares ha sempre negato ogni addebito sostentendo che, quella sera, si trovava in compagnia di un'amica con la quale ha trascorso tutta la notte. Ascoltata dagli investigatori della squadra Mobile, tuttavia, il racconto della donna sarebbe apparso alquanto lacunoso tanto da non convicerli completamente. Il magistrato di turno, che ha coordinato l'inchiesta, ha quindi disposto il fermo nei confronti del 29enne che, nella giornata di venerdì, comparirà davanti al gip per la convalida.

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IL COMUNE DI RIMINI PARTE CIVILE - “Crediamo sia non solo opportuno ma perfino necessario che il Comune di Rimini si costituisca parte civile contro chi si è reso colpevole della drammatica, crudele aggressione nei confronti di Gessica Notaro". Ad annunciarlo è una nota stampa di palazzo Garampi e, in particolare, sia il sindaco, Andrea Gnassi, che il suo vice, Gloria Lisi, sottolineano "la vicinanza e l’affetto che in queste ore tutta la comunità riminese stanno esprimendo nei confronti della ragazza deve essere accompagnata dall’indignazione collettiva per un atto che è un’aggressione anche nei confronti di tutte le donne e gli uomini che vivono in questo territorio. Insieme a Gessica, è Rimini ad avere subito violenza, i nostri valori, la solidarietà, tutto quello che istituzioni, associazioni, semplici cittadini hanno fatto e stanno facendo da anni affinché si affermi in tutti gli ambiti una cultura del rispetto nei confronti delle donne, contrastando la violenza e la sete di annientamento che non raramente uomini rivolgono brutalmente contro le proprie mogli, compagne, figlie, madri. La costituzione di parte civile, insieme all’attivazione del sostegno alla vittima da parte della Fondazione Vittime di reati, è un altro strumento di questa lotta che, proprio oggi in cui massimo è il dolore e lo scoramento, deve essere rafforzata e irrobustita. Soprattutto da parte di un territorio come quello di Rimini in cui massima, fitta e competente è la rete di sostegno e la collaborazione tra forze dell’ordine, Procura, istituzioni e associazioni di volontariato su questo drammatico problema. Non solo: facciamo appello alla comunità riminesi e a tutte le sue espressioni organizzate e sociali affinché la prossima settimana si organizzi un momento collettivo di solidarietà verso Gessica e di riflessione sul problema della violenza nei confronti delle donne. Le modalità dell’iniziativa saranno concertate con tutti gli attori ma consideriamo doveroso per una città che ogni anno organizza la grande camminata intitolata ‘E’ per te’, aggiungere oggi il nome di Gessica”.


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