Cronaca

"Operazione Cuore" della Caritas per accogliere bambini malati

Le piccole, provenienti dallo Zimbawe, dovranno subìre un delicato intervento al cuore

A fine Marzo arriveranno a Rimini 4 bambini dell'Operazione Cuore accompagnati dalla propria mamma. Servono altrettante famiglie disponibili ad accoglierli in casa  per alcuni mesi, prima e dopo l’intervento. Questi bambini sono molto gravi; il viaggio e l'Operazione chirurgica in Italia sono l'unica alternativa alla morte certa e purtroppo, a volte come è successo per la piccola Tinevimbo, anche l'operazione non è risolutiva. La bambina di soli 11 anni, infatti, operata al S.Orsola di Bologna nei giorni scorsi non è riuscita a superare l'intervento. Per lei e la sua famiglia il viaggio della speranza si è concluso in Italia.

"Questo - spiegano dalla Caritas di Rimini - ci spinge ancor di più a potenziare il progetto per donare la speranza a quante più famiglie possibili. Sono più di 200 i bambini ai quali è stata salvata la vita in questi anni. Operazione Cuore è un progetto nato nel 1985 che permette ai bambini provenienti da Mutoko, (Zimbabwe), dall'Ospedale ‘Luisa Guidotti’, dove dal 1963 opera la missionaria riminese, dottoressa Marilena Pesaresi e dal 2014 il dottor Massimo Migani. Grazie a questo progetto si offre la possibilità a bambini e a ragazzi africani, affetti da gravi cardiopatie congenite o valvolari, di giungere in Italia per essere sottoposti a interventi cardiochirurgici presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna dove vengono seguiti da un’équipe di medici . Il progetto, dal 1990, è sostenuto dalla Caritas diocesana di Rimini,  che si fa carico di tutti gli aspetti burocratici, del costo dei viaggi, dell’acquisto dei medicinali, dell’accompagnamento alle visite di controllo agli ospedali di Bologna e Rimini e dell’assistenza nelle fasi pre e post operatorie".

"Un ruolo molto importante -concludono - è quello svolto dalle famiglie riminesi che accolgono in casa i bambini per tutti i mesi della loro permanenza in Italia, gli offrono assistenza, ma soprattutto l’affetto e il calore di cui hanno bisogno. L’attività di accoglienza e coordinamento con le famiglie e con le strutture sanitarie è svolta da Sara Barraco, una volontaria della Caritas diocesana che, notte e giorno, si prende cura dei bambini dal momento dell’arrivo a quello dell’intervento, fino al rientro in patria. La Caritas diocesana sostiene parte delle spese del progetto e si occupa della raccolta delle offerte, inoltre coordina le famiglie che ospitano i bambini in Italia e spesso ospita le mamme e i bambini nell’attesa di trovare una famiglia disponibile all'accoglienza. Perchè il progetto possa continuare  è necessario: reperire fondi per gli esami clinici da fare in Africa, per il viaggio, per l’assistenza e i medicinali. Potete fare un’offerta presso la Caritas diocresana. Trovare famiglie disponibili ad accogliere in casa i bambini per alcuni mesi, prima e dopo l’intervento".


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