Cronaca

Naufragio del DiPiù, i corpi delle vittime restituiti ai famigliari

L'inchiesta della magistratura dovrà accertare chi ha materialmente dato l'ordine di salpare nonostante il meteo avverso

Il magistrato che coordina l'inchiesta sul naufragio del DiPiù, il Bavaria da 15 metri che è andato a schiantarsi contro gli scogli del porto di Rimini, ha firmato il nullaosta per restituire ai famigliari i corpi delle quattro vittime senza che, questi, siano stati sottoposti all'esame autoptico. Nella tragedia hanno perso la vita il cardiochirurgo Alessandro Fabbri, 66 anni, veronese, la figlia Alessia, 37 anni, notaio, Enrico Martinelli, 68 anni, ex dirigente della ‘Valdadige’ e Ernesto Salin, 64 anni, ingegnere di Camisano Vicentino. Salvi Luca Nicolis, 38 anni, fidanzato di Alessia, direttore della ‘Bottega del vino’, uno dei locali più noti e antichi di Verona, e Carlo Calvelli, 68 anni, otorinolaringoiatra del Policlinico di Verona. Resta aperto il fascicolo d'indagine, attualmente a carico di ignoti, dove si ipotizza il reato di naufragio colposo e saranno gli inquirenti a dover accertare chi, materialmente, ha dato l'ordine di salpare da Marina di Ravenna nonostante le condizioni meteo avverse e l'emissione di un bollettino che avvisava del mare in burrasca che, secondo quanto emerso, era arrivato a forza 7.

Nicolis, già dimesso dall'ospedale di Rimini, ha fornito il suo racconto della tragedia e, al momento, gli investigatori aspettano di poter parlare con il secondo supersite, Calvelli, tuttora ricoverato all'Infermi in prognosi riservata ma le cui condizioni sono in miglioramento. La dinamica del naufragio, comunque, appare oramai chiara e, come è stato ricostruito, la barca a vela con a bordo le 6 persone di equipaggio era salpata da Marina di Ravenna verso le 12.30 di martedì per un trasferimento alla volta di Trapani. A quell'ora, tuttavia, era già stato emesso il bollettino di avverse condizioni meteo ma, questo, non avrebbe fermato l'equipaggio composto da persone esperte nella navigazione. Procedendo in direzione sud, le condizioni del mare si sono fatte sempre più pericoloso con il moto ondoso che è arrivato a forza 7 ed è a questo punto che, a bordo del DiPiù, si è deciso di interrompere la navigazione.

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Arrivati all'altezza di Rimini è stata contattata via radio la darsena, per chiedere riparo dalla tempesta, e ottenuto il via libera il Bavaria, che aveva le vele ammainate e che procedeva a motore, ha puntato verso l'imboccatura del canale. Secondo le prime ipotesi, arrivato all'altezza della diga foranea il motore ha avuto un balck out e la barca, oramai ingovernabile, ha puntato di prua contro gli scogli venendo scaraventata più volte contro i massi che proteggono l'ingresso del porto. Nicolis è stato scaraventato contro la scogliera ed è stato il primo ad essere portato in salvo dagli uomini della Capitaneria aiutati da alcune persone presenti sulla palata. L'imprenditore, tuttavia, ha cercato disperatamente di portare in salvo anche la compagna, Alessia Fabbri, ma la donna è stata risucchiata dalle onde finendo in mezzo agli scogli dove ha perso la vita. Calvelli, invece, è rimasto incastrato tra i rottami dello scafo e la diga foranea ed è stato portato in salvo dai soccorritori dei vigili del fuoco e della Capitaneria di porto.


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