Cronaca

Maestra violenta, per il Tribunale del Riesame non ci furono maltrattamenti

Loredana Pacassoni: "in questi 40 anni di insegnamento ho sempre e solo agito nell'interesse dei miei alunni e ancora oggi tanti di loro mi manifestano la loro riconoscenza"

Nessun indizio di colpevolezza in ordine al reato di maltrattamenti verso i bambini; nessuna condotta violenta o aggressiva, nessuna percossa, né alcun utilizzo di urla o espressioni ingiuriose; e ancora, nessuna turbativa alla serenità dell’ambiente scolastico. Queste, sostanzialmente  le motivazioni depositate in data 7 giugno 2016 , a mezzo delle quali il Tribunale della Libertà di Bologna, a seguito del riesame proposto dagli avvocati Moreno Maresi e Mattia Lancini, ha annullato l’ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale di Rimini che aveva applicato gli arresti domiciliari aggravati alla maestra d’asilo Loredana Pacassoni, durati per ben 21 giorni. Questi i principali passaggi della motivazione alla base del provvedimento: “quanto si è potuto constatare visionando i filmati è un modo di fare dell’indagata a tratti burbero, caratterizzato anche dal ricorso ad una certa energia fisica utilizzata per spostare, sollevandoli letteralmente di peso, i piccoli, finalizzato però, sempre a indurli a rispettare quelle che sono comuni regole igieniche come lavarsi le mani dopo aver fatto i bisogni fisiologici, o di disciplina, come rimettere a posto i giochi dopo il loro utilizzo, o mantenere una postura composta quando si è a tavola”.

Le modalità di relazionarsi della cautelata coi bambini, come documentate da tali registrazioni - scrivono i giudici sono state anche brusche, ma non sono mai trascese in condotte violente o denotanti una particolare aggressività della donna. Anche se il tono di voce con cui la Pacassoni si rivolgeva ai bambini era sostenuto non è mai trasmodato in urla, né la donna ha apostrofato i piccoli con espressioni ingiuriose. L’inquisita inoltre non è mai ricorsa alle percosse per mantenere la disciplina nella classe. Leggendo le frasi riportate risulta ictu oculi che la maestra non ha mai impiegato espressioni offensive, ingiuriose nei confronti dei bambini affidatile. Dalla visione dei filmati risulta inoltre che il loro atteggiamento, dopo aver udito tali frasi, non era certo quello che hanno i bambini fatti oggetto di condotte vessatorie e umilianti. Ritiene il Tribunale che, se nell’arco di un mese di videoriprese le condotte ritenute dagli inquirenti penalmente rilevanti hanno occupato un tempo pari a poco più di un minuto, risulta facile assumere che durante la massima parte delle giornate trascorse dai bambini all’asilo la Pacassoni abbia serbato si un contegno rigoroso, senza però turbare, nel complesso, la serenità dell’ambiente”.

La stessa consulente del Pubblico Ministero - prosegue la motivazione - ha, inoltre, dato atto che quanto registrato nei filmati non costituisce la 'prova più diretta a una volontà persecutoria nei con fronti dei bambini', notazione questa che di fatto smentisce la possibilità di classificare le condotte dell’inquisita nella categoria dei maltrattamenti. Alla luce di quanto esposto si deve concludere che non sono ravvisabili nei confronti della pervenuta gravi indizi di colpevolezza in merito al delitto per cui si procede. Tale conclusione risulta anche corretta se si comparano i casi nei quali il delitto di maltrattamenti è stato ritenuto integrato dalla Suprema Corte con quello in esame”.

"Sulla base di queste motivazioni - aggiungono gli avvocati Moreno Maresi e Mattia Lancinisi ritiene che il Tribunale della Libertà di Bologna abbia in questa fase restituito a Loredana Pacassoni la propria dignità di maestra. Valuteremo nei prossimi giorni ogni iniziativa legale a tutela della propria assistita, la cui vicenda è stata per lunghi giorni ingiustamente strumentalizzata da coloro che pur non conoscendo gli atti di indagine, hanno espresso commenti gravemente lesivi della reputazione della predetta". “Ho sempre avuto fiducia che la vicenda sarebbe stata chiarita - ha aggiunto Loredana Pacassoni e il provvedimento del Tribunale di Bologna mi restituisce la serenità che avevo perso. In questi 40 anni di insegnamento ho sempre e solo agito nell’interesse dei miei alunni e ancora oggi tanti di loro mi manifestano la loro riconoscenza. Ringrazio le persone che mi sono state vicino e che mi hanno sempre creduto“.


Si parla di