Cronaca

Rimini firma l'appello dei Comuni: "No ai rifiuti provenienti da fuori regione"

“La proposta del governo di programmare flussi di rifiuti sovra-regionali appare improponibile, se non è limitata a situazioni di emergenza o a fasi transitorie che precedano la realizzazione di nuovi e innovativi sistemi di recupero e smaltimento”.

“La proposta del governo di programmare flussi di rifiuti sovra-regionali appare improponibile, se non è limitata a situazioni di emergenza o a fasi transitorie che precedano la realizzazione di nuovi e innovativi sistemi di recupero e smaltimento”. E’ questo il passaggio centrale della richiesta sottoscritta venerdì scorso dal Comune di Rimini assieme agli altri comuni capoluogo della Regione ed inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro all’ambiente Gian Luca Galletti. Una richiesta ampiamente motivata per fermare quanto disposto dall’art. 35 del decreto “Sblocca Italia” perché, in modo non coerente con gli obiettivi del decreto stesso, promuove l'aumento della capacità degli impianti di incenerimento, ovvero “un'azione in contrasto con gli obiettivi ambientali, ma soprattutto con quelli economici.”

“Impianti di incenerimento che – prosegue la lettera - sono sistemi rigidi che richiedono una portata fissa di rifiuti, caratteristiche in contraddizione con gli adempimenti delle direttive comunitari e delle norme nazionali in materia” che è un tema centrale perché la gestione, regolazione e programmazione dei rifiuti incide direttamente sulla vita quotidiana di tutti.

“In Emilia-Romagna – precisa infatti la lettera - è in corso una radicale trasformazione dal modello dell'auto-sufficienza provinciale al modello regionale. Il modello dell'auto-sufficienza provinciale ha creato un’ampia dotazione impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti, sia attraverso discariche che inceneritori, molti dei quali sono stati realizzati o aggiornati negli ultimi 8 anni, a causa dei vincoli provinciali, che hanno impedito di realizzare economie di scala e razionalizzazione degli impianti. Gli impianti sono stati programmati e realizzati dalle comunità locali, attraverso scelte di forte impatto sociale ed economico, poiché gli investimenti sono stati finanziati attraverso le tariffe e le società dei servizi, che sono in larga parte di proprietà degli enti, o con capitale a maggioranza pubblica.”

Insieme alla rimozione dell’art. 35 dal decreto legge "Sblocca Italia", chiedendo alla Regione di impugnare il testo approvato dal Governo nelle sedi opportune, i comuni emiliano – romagnoli firmatari auspicano che sia elaborata una legge per l'uso razionale delle risorse, che contenga un’analisi strategica di un sistema integrato di smaltimento rifiuti a scala europea; la pianificazione degli impianti di smaltimento italiani, prevedendo dismissioni e sostituzioni con impianti di recupero, sostenuti da incentivi diretti e indiretti; incentivi economici e fiscali per i territori con i migliori risultati in termini di riduzione frazione residua, e raccolta differenziata della frazione organica; nonché il riordino del sistema CONAI.

Oltre al Comune di Rimini, hanno sottoscritto l’appello i comuni di Forlì, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Cesena, Bologna, Coriano, Sasso Marconi, Misano, Castelfranco Emilia, Fidenza, Soliera e le tre provincie di Bologna, Rimini, Ravenna.


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