Cronaca

Coronavirus, nuove disposizioni della Diocesi: "Messe feriali sospese, ma chiese aperte per i fedeli"

"E' possibile seguire la santa messa e il rosario in tv e in streaming"

A integrazione della Comunicazione dei Vescovi dell’Emilia Romagna, il Vicario generale della Diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri, aggiunge alcune esplicitazioni e suggerimenti pastorali utili per la Diocesi di Rimini.

In merito alla celebrazione delle Messe Feriali ci si attiene alle disposizioni precedenti, per cui non si celebreranno Messe feriali né nelle chiese parrocchiali, né nelle rettorie e santuari della diocesi. Questo vale sia per i luoghi chiusi sia per quelli all’aperto. Sarà possibile invece la celebrazione “a porte chiuse” nelle cappelle di case religiose solo per i membri della comunità religiosa che vi risiede.

La non celebrazione dell’Eucarestia festiva o feriale può diventare, per il Vicario, una preziosa occasione per educare le persone alla preghiera anche in altre forme. In concreto, si suggerisce di:
lasciare aperte le chiese invitando le persone a una visita per la preghiera personale.
offrire dei tempi di adorazione eucaristica con esposizione dell’eucarestia
Mettere a disposizione delle persone alcuni strumenti: letture della liturgia feriale e domenicale; il messaggio settimanale del Vescovo Francesco, “Quarantena quaresimale” che esce ogni giovedì sul settimanale ilPonte e Newsrimini; copie della lettera pasquale “Ma non finisce qua”.
Come sacerdoti, dedicare del tempo per fermarsi in chiesa e offrire a chi lo desideri la possibilità di confessarsi o di un dialogo spirituale.

Per custodire il senso di Chiesa Diocesana e il legame con il vescovo, sono state pensate due iniziative: unirsi alla celebrazione della S. MESSA presieduta dal Vescovo Francesco Domenica 8 marzo alle ore 11.00, tramite collegamento con Icaro TV (canale 91), radio Icaro e in streaming. Unirsi alla celebrazione del Rosario ogni venerdì di quaresima alle ore 20,30 nel Santuario di S. Chiara, tramite collegamento con Icaro TV.

L’invito poi ai sacerdoti a celebrare la S. Messa quotidiana in forma privata, possibilmente insieme ad altri confratelli. In merito alla visita e comunione ai malati, visto l’alto rischio di infezioni che colpisce specialmente persone anziane e malate, si suggerisce ai sacerdoti di attendere la chiamata dei familiari o della persona stessa.


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