Cronaca

L'anziana tradita e rapinata dalla figlia della vicina di casa

Emergono nuovi dettagli sulla feroce rapina della Gaiofana dove, una 80enne, è stata aggredita e legata nella propria abitazione

Emergono nuovi dettagli sulla feroce rapina della Gaiofana di martedì sera dove, una 80enne, è stata aggredita e legata nella propria abitazione di via don Milani. Ad essere in stato di fermo, individuati dagli inquirenti della squadra Mobile e accusati del colpo, è una coppia di italiani: lei un 23enne riminese e lui un 25enne originario della Sicilia e già noto alle forze dell'ordine per la sua tossicodipendenza. Dai primi riscontri, i fidanzati avrebbero ideato il piano confidando che, la vittima, avrebbe aperto senza problemi la porta di casa in quanto, la 23enne, era la figlia della vicina di casa dell'80enne. I due sono entrati in azione verso le 16 di martedì quando, la ragazza, ha suonato al portone dell'anziana la quale, per accertarsi di chi ci fosse all'ingresso, si era affacciata dal terrazzo del suo appartamento al terzo piano e, riconosciuta la giovane, aveva aperto senza sospettare nulla.

Una volta nell'appartamento della vittima, la 23enne avrebbe confidato alla donna di avere dei problemi economici chiedendole del denaro. L'80enne, forse intenerita e conoscendola bene, le aveva allungato 30 euro ma è stato a questo punto che, dalla porta dell'appartamento lasciata aperta dalla giovane, ha fatto irruzione il 25enne cercando di coprirsi il volto con un ombrello. Entrambi i ragazzi hanno quindi immobilizzato l'anziana, legandola con del nastro adesivo, e con lo stesso chiuso anche la bocca alla loro vittima per poi iniziare a frugare in ogni angolo dell'appartamento in cerca di altro denaro o preziosi. Dopo aver messo tutto a soqquadro, sono fuggiti in tutta fretta lasciando l'80enne legata nella sua abitazione.

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Solo verso le 19, probabilmente per uno scrupolo di coscienza, la 23enne ha telefonato alla propria madre, vicina di casa dell'anziana, raccontandole di aver visto degli stranieri, probabilmente dell'est Europa, che si aggiravano nei pressi della palazzina consigliandole di andare a controllare se fosse successo qualcosa. E' stato a questo punto che, la donna, ha scoperto l'80enne legata nell'appartamento e, dopo averla liberata, ha dato l'allarme facendo arrivare sul posto sia l'ambulanza del 118 che le pattuglie della polizia di Stato e dei carabinieri. E' stata la stessa vittima, soccorsa dai sanitari, a raccontare agli inquirenti di aver riconosciuto i suoi aggressori dando così il via a una caccia ai malviventi che si è conclusa nella notte tra martedì e mercoledì.

"Ritengo necessario e più che opportuno - ha commentato l’assessore alla sicurezza Jamil Sadegholvaad - esprimere il sincero ringraziamento dell’amministrazione comunale di Rimini nei confronti della polizia di Stato e del questore Maurizio Improta per la rapida operazione che ha portato a individuare e quindi eseguire il fermo di due persone, responsabili di una violenta aggressione avvenuta ieri pomeriggio nei confronti di una signora anziana. E’ l’ennesima conferma dell’efficacia e della bontà del lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine di stanza sul territorio riminese, in collaborazione tra loro e con le istituzioni locali. Il ringraziamento è questa volta ancora più doveroso perché è stato assicurato alla giustizia chi ritenuto responsabile di un crimine particolarmente turpe e capace di creare allarme sociale. La rapidità dell’intervento permette di stoppare sul nascere tutte le potenziali strumentalizzazioni che, non raramente in casi del genere, si sollevano per distribuire colpe a prescindere nell’ossessiva ricerca di capri espiatori più che di verità".


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