Cronaca

Per difendersi dal borseggio venne trascinata sull'asfalto, condannato lo scippatore

Il malvivente aveva perso sul luogo del delitto il proprio cellulare e la sua compagna, nel tentativo di scagionarlo, aveva denunciato di essere stata derubata proprio del telefonino

Foto archivio

Per una 35enne riminese era stato un pomeriggio di paura: seduta all'esterno di un bar di via Marecchiese si era vista strappare la borsetta che aveva appoggiato sulla sedia e, nel tentativo di recuperarla, era stata trascinata a terra dallo scippatore per una decina di metri. Nella colluttazione anche il malvivente, in sella a un Piaggio Liberty, era rovinato sull'asfalto per poi saltare nuovamente in sella allo scooter e fuggire senza la refurtiva. Nella caduta l'uomo, poi identificato per un 40enne di origini napoletane già noto alle forze dell'ordine, oltre a lasciarsi alle spalle alcuni pezzi del motorino, aveva perso anche il cellulare.

Elementi che hanno permesso agli inquirenti della Questura di Rimini di risalire fino allo scippatore che è finito a processo. Sul banco degli imputati, insieme all'uomo, è finita anche la compagna 41enne. La donna, infatti, è stata processata per simulazione di reato in quanto il giorno dello scippo aveva chiamato il 112 raccontando di essere stata derubata del telefonino poi trovato sul luogo dello strappo.

Al termine del processo con rito abbreviato davanti alla gip Raffaella Ceccarelli per il 40enne è arrivata la condanna a 3 anni e 8 mesi mentre per la 41enne, entrambi difesi dall'avvocato Cristian Brighi, la sentenza è stata di 1 anno e 8 mesi. Alla vittima, costituitasi parte civile con l'avvocato Alessandro Pierotti, il giudice ha riconosciuto un risarcimento di 3.800 e il pagamento delle spese processuali.


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