Cronaca

Mix di alcol e droghe: un 19enne in coma e un minorenne in ospedale

Il gruppo di ragazzini piemontesi era venuto in vacanza a Rimini per trascorrere alcuni giorni al mare

Ha rischiato di volgere in tragedia la vacanza di un gruppo di ragazzini torinesi, arrivati a Rimini per trascorrere alcuni giorni al mare, due dei quali finiti in ospedale per un mix di superalcolici e stupefacenti. Tutto è iniziato nella notte tra lunedì e martedì, nella zona a mare di via Lagomaggio, quando i vacanzieri, nove in tutto tra maggiorenni e minorenni, hanno deciso di trascorrere una serata alternativa acquistando della droga e dei superalcolici. Il gruppo ha iniziato ad assumere entrambe le sostanze fino a quando, verso le 3.30, un 19enne ha iniziato a sentirsi sempre più male tanto che un altro ragazzo della compagnia, un minorenne anche lui sotto l'effetto di alcol e droga, ha cercato di accompagnare l'amico fino all'albergo dove alloggiavano. Il più grande ha quindi avuto un collasso e, visto che non riprendeva conoscenza, gli amici, preoccupati, hanno chiamato il 118 facendo accorrere l'ambulanza e l'auto medicalizzata.

Il personale di Romagna Soccorso di è reso immediatamente conto di trovarsi davanti a una grave overdose e, dopo aver stabilizzato il 19enne, sono corsi a sirene spiegate all'Infermi di Rimini dove il giovane, in condizioni oramai estremamente critiche, è stato intubato. Anche il minorenne ha poi iniziato a presentare i sintomi di una intossicazione e, così come per l'amico, è stato ricoverato in pronto soccorso dove, comunque, non sarebbe in pericolo di vita. Dal nosocomio riminese, vista la situazione, è stata allertata la polizia di Stato e, all'Infermi, è arrivata una pattuglia delle Volanti. La palla è quindi passata agli inquirenti della Narcotici della squadra Mobile di Rimini che hanno convocato in Questura gli altri 7 torinesi per interrogarli e capire dove hanno acquistato droga e alcolici. In un primo momento, secondo alcune indiscrezioni, i ragazzini avrebbero raccontato di aver consumato solo "fumo" ma dai primi accertamenti con l'Infermi il 19enne, ancora in prognosi riservata, sarebbe finito in overdose da droghe sintetiche. Saranno comunque necessari ulteriori approfondimenti per chiarire le dinamiche e scoprire cosa sia successo nella notte tra lunedì e martedì.

===> Segue

DURA PRESA DI POSZIONE DI SAN PATRIGNANO - "Andare in vacanza per divertirsi con gli amici e ritrovarsi ricoverato in ospedale - ha commentato Antonio Tinelli, presidente della Comunità San Patrignano. - Quanto successo al ragazzo piemontese oggi fortunatamente fuori pericolo, ci rattrista ma non ci stupisce, l’ennesima vittima di una generazione convinta che non ci sia divertimento senza trasgressione. Vengono in Romagna, patria del divertimento, interpretando lo stesso nella maniera meno corretta possibile, avendo in mente unicamente l’eccesso, sminuendo lo stesso valore della riviera. Giovani che si recano al concerto di un famoso dj solo dopo aver fatto il pieno di alcol e sostanze, come se lo stare assieme agli amici e partecipare ad un evento non fosse abbastanza per considerare già splendida la propria serata. In comunità purtroppo notiamo quanto si stia pericolosamente abbassando sempre più l’età del primo contatto, con ben 32 minorenni entrati nel solo 2016 e con una poliassunzione sempre più in voga fra i ragazzi, la normalità per l’87%, giovani che quasi non fanno caso a quale sostanza ingeriscono convinti che in ognuna di esse si nasconda il segreto della felicità".

"Il problema - prosegue Tinielli - è che quei ragazzi sono i nostri figli, generazione cresciuta in una società in cui ormai tutto è considerato normale, dove tutto è concesso in nome di una libertà senza confini, dove non ci si può divertire se non si va oltre il limite. Da tempo sosteniamo l’importanza della prevenzione, ma oggi forse il termine più corretto dovrebbe essere educazione. Educazione al divertimento, educazione allo stare insieme, educazione alla vita, che poi collima con il rispetto di se stessi e degli altri. Noi proviamo  a farlo, parlando di sano divertimento, ai nostri ragazzi in percorso e ai tanti giovani che incontriamo. Ma non è sufficiente. Abbiamo bisogno di alleati. E abbiamo bisogno di avere al nostro fianco le famiglie, la scuola e la società civile tutta per aiutare i giovani d’oggi. Per far capire loro che spesso i limiti sono stati posti proprio per far sì che possano apprezzare la vita".


Si parla di