Cronaca

Lupo massacrato: il caso arriva fino al Governo, chieste pene esemplari

Il sindaco Domenica Spinelli ha incontrato il Ministro Galletti che si è attivato sulla vicenda

Martedì mattina il sindaco di Coriano, Mimma Spinelli, ha avuto un incontro con il Ministro Galletti, intervenuto all'inaugurazione di Ecomondo, sulla questione del lupo ritrovato massacrato e appeso a una fermata dell'autobus di Ospedaletto. Il primo cittadino, accompagnata dal Presidente del Consiglio Comunale Primiano Roso, ha potuto raccontare al responsabile del dicastero dell'Ambiente, sia dell’atto disdicevole avvenuto che delle problematiche sulla presenza della fauna selvatica sul territorio evidenziate nell'incontro pubblico che si è tenuto lunedì sera a Coriano. Il Ministro oltre ad essersi attivato sul profilo di approfondimento dell’accaduto, ha dato disponibilità tramite i propri uffici, all’approfondimento.

Il sindaco, infatti, ha convocato una assemblea dove sono state invitate tutte le associazioni, animaliste, agricole, venatorie e d ambientaliste, le forze dell’ordine e il Dottor Arrigoni quale responsabile del Servizio Territoriale Agricoltura Caccia e Pesca di Rimini per la Regione Emilia-Romagna. La serata è partita con la condivisione da parte di tutti i presenti della corale e totale condanna verso questo gesto di grande inciviltà. A seguito della panoramica fatta dal dottor Arrigoni, sulla situazione nella nostra provincia in merito alla presenza della fauna selvatica, si è aperto  un interessante dibattito tra i presenti per spiegare da ogni punto di vista le criticità rispetto alla convivenza del lupo e di tutte le specie animali selvatiche su territori di con l’uomo e le proprie attività. Tanti gli interventi a partire dal presidente ATC, referenti associazioni agricole, referenti associazioni animaliste ed ambientaliste. Analisi molto dettagliata da parte anche delle associazioni venatorie che sottolineano come sia importante fare un cambiamento  culturale nell’approccio del problema e che in accordo con tutte le altre associazioni si debba trovare le strategie e gli interventi più adeguati affinché la “convivenza” possa essere accettabile da chiunque, uomo e animale. L’impegno del sindaco è di redigere il verbale della serata ed inviare alla Regione il tutto, per confermare l’impegno di tutti ad un percorso condiviso, quindi trovare la struttura e gli strumenti perché ciò avvenga.

Orrore alla fermata del bus

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“E’ importante che l’attenzione sul caso del lupo ucciso non sia spostata su altri versanti, deviando dal reale e concreto problema che riguarda la tutela di una specie protetta e la sicurezza della popolazione di Coriano”. Lo ha detto Erika Delbianco, responsabile regionale del Movimento animalista, dopo aver partecipato, ieri sera, all’incontro indetto dal sindaco del comune riminese, Domenica Spinelli, per discutere del raccapricciante ritrovamento di sabato scorso: la carcassa di un lupo grigio appesa alla pensilina di una fermata d’autobus. All’incontro, nel teatro CorTe hanno preso parte il coordinamento regionale dell’Emilia Romagna e provinciale di Rimini, con Erika Delbianco, Simona Santoni e Sonia Balzi, e le principali associazioni di categoria della zona, tra le quali WWF, Anpana, Enpa, Arcicaccia, Coldiretti, Atc. Cacciatori, allevatori e agricoltori hanno subito tentato di indirizzare il dibattito verso la cosiddetta “invasione” di lupi e cinghiali che provocano danni agli allevamenti e alle coltivazioni.

“Non è sotto accusa il lupo – osserva Delbianco – e non bisogna cambiare discorso. Qui si tratta innanzitutto di individuare il responsabile di questo crimine. Le istituzioni devono sensibilizzare la popolazione, chi sa non può essere lasciato solo e deve rispondere all’appello delle forze dell’ordine per agevolare le indagini. L’uccisione di un animale non è, e non va classificata, come un caso secondario, sia perché si tratta di una specie protetta, sia per la stretta correlazione tra la violenza in danno di animali e la violenza protratta nei confronti dell’uomo. Oggi è toccato al lupo, domani potrebbe accadere a una donna o a un bambino ed è per questo che è fondamentale che si individui il responsabile e che lo stesso venga punito. Purtroppo il reato di uccisione di animali oggi prevede una pena che non è un deterrente efficace, perciò il Movimento Animalista nel suo programma sostiene l’aumento delle pene previste per i reati commesso in danno di animali.”

Il Movimento Animalista ha espresso la propria disponibilità al sindaco Spinelli a partecipare ad ogni futuro tavolo che tratti della tematica del lupo e dei cinghiali, ma anche, fin d’ora, la sua assoluta contrarietà a qualunque piano di abbattimento. “A tale proposito – ricorda Delbianco - è importante ricordare che gli ultimi bandi della Regione Emilia Romagna, che prevedevano fondi per la costruzione di opere di prevenzione, sono rimasti in parte scoperti e i fondi sono inutilizzati, anche se, come ribadiscono gli esperti, il problema del lupo e dei cinghiali va affrontato con la prevenzione e non con la soppressione”.

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“Siamo tutti profondamente scossi da quando le cronache riportano sull’uccisione brutale di un giovane lupo a Coriano – dicono dal canile “Stefano Cerni” di San Salvatore la cui gestione per il benessere degli animali ricoverati, per il controllo, il censimento e la gestione delle colonie feline che si trovano sul territorio comunale di Rimini sono affidate all’associazione E l'uomo incontrò il cane K. Lorenz –. Riteniamo che non solo si sia voluto infierire con crudeltà su un essere vivente ancorché indifeso ma nel contempo, per le modalità manifestate, si sia voluto sfregiare la sensibilità di un intera collettività a cui simili macabri atti non appartengono. Una manifestazione su cui, proprio per questo, bisogna riflettere comunemente, tutti, dalle istituzioni alle associazioni degli allevatori e cacciatori, a quelle ambientaliste e animaliste, se vogliamo veramente uscire e far sì che non si ripetano fatti così brutali. Come operatori e volontari quotidianamente sul campo siamo abituati a registrare la violenza sugli animali d’affezione. Non c’è differenza sul dolore che si infligge per insensibilità o anche, purtroppo, per ignoranza legata a culture ataviche, ma mai in questa maniera efferata. Se noi come associazione ci siamo e sentiamo d’avere un ruolo è anche per questo, per stare dalla parte degli animali e occuparci con le istituzioni del loro benessere fisico ma non solo".

"Accanto a una tutela anche legale - proseguono - che ci vede ogni anno presentare all’autorità giudiziaria una decina tra denunce ed esposti per abbandono o crudeltà nei confronti degli animali, siamo impegnati come operatori del canile in un’opera di recupero degli animali che a causa di proprietari inadatti e incapaci soffrono di disturbi comportamentali. Per questo tutti i cani che entrano in canile vengono sottoposti dagli operatori nel momento dell’ingresso ad una valutazione comportamentale da cui emerge come tra il 30 e 40% di essi siano sociopatici, ovvero risultino per la propria storia affetti da disturbi nella relazione con l’uomo. Affetti da problemi comportamentali diventerebbero ben presto inadottabili se non venissero sottoposti a un vero e proprio progetto pedagogico capace di superare l’empasse e riequilibrare il carattere di questi dolcissimi animali. Ed è per questo che come associazione abbiamo previsto nel nostro piano di gestione della struttura l’introduzione della presenza di un educatore che guida questo percorso di recupero. Pratiche recenti – si parla degli ultimi 5 – 6 anni – che richiedono tanto lavoro di formazione anche per dotare gli operatori e volontari delle competenze necessarie ad affrontare il problema ma che stanno dando risultati che noi giudichiamo ottimi. Non ci riusciamo sempre ma la soddisfazione è straordinaria nel momento in cui lo si riaffida.”

 “Un’attività – ha detto l’assessore Jamil Sadegholvaad – che conferma il ruolo propositivo e attivo di una struttura come il nostro canile comunale “Stefano Cerni” nell’opera per tutela degli animali, non solo legata a compiti canonici ma capace d’interpretare, con competenza e professionalità nonché passione, quello di presidio anche culturale sul tema.” Sono 12 i verbali elevati dalla Polizia municipale nel 2016, dieci dei quali per violazione del regolamento comunale per la tutela degli animali d’affezione (9 da 50 euro, 1 da 200) e due per la legge quadro n. 281 del 1991 (77 euro).

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“Contro i lupi si sta scatenando una vera e propria caccia alle streghe – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali Selvatici – non passa settimana che non venga riportata notizia relativa ad atti di bracconaggio nei confronti dei lupi, vittime di un gravissimo e cruento scontro sociale per il quale lo Stato ha chiare responsabilità.” Da più di un anno, infatti, il piano di conservazione del lupo, che prevede importanti misure per prevenire i conflitti con le attività umane, è bloccato al Ministero dell’Ambiente, “è ormai ben più di un anno che chiediamo che il piano sia approvato con urgenza, escludendo il capitolo che prevede la possibilità di uccidere i lupi – prosegue Vitturi – ma il Ministro Galletti è fortemente contrario a questa ipotesi ritenendo, anzi, che l’uccisione di una quota di lupi possa essere utile a prevenire gli atti di bracconaggio”.

Una sorta di “bracconaggio legalizzato”, uno stravolgimento della giustizia sociale che alla fine comporta comunque l’inutile uccisione degli animali, considerando che è oramai ampiamente, e scientificamente, dimostrata l’efficacia dei metodi di prevenzione incruenta delle predazioni da parte dei lupi. “I lupi rappresentano per Legge un patrimonio dello Stato, per questo chiediamo che il Ministero dell’Ambiente si costituisca parte civile nel processo che sarà avviato nei confronti del responsabile dell’uccisione del lupo in provincia di Rimini. Il Ministro Galletti non può più stare a guardare facendo finta di nulla, deve prendere posizione e dire chiaramente ai cittadini se vuole difendere la legalità oppure girarsi dall’altra parte continuando a tollerare criminali atti di bracconaggio”, conclude Vitturi.


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