Cronaca

Lupo appeso alla fermata del bus: cranio fracassato e torturato con un forcone

L'orrore è avvenuto a Coriano, dove ignoti hanno ucciso ed appeso alla fermata dell’autobus nei pressi della farmacia, in via Montescudo, un esemplare di lupo grigio

E' stato prima catturato e poi ucciso. Non un'esecuzione breve con un colpo di fucile, ma una sorta di "tortura" dal momento che il cranio, secondo le prime informazioni, è risultato fracassato da dei colpi, compatibili per esempio con un attrezzo agricolo come un badile. Non solo, il cranio del lupo presenterebbe dei fori che farebbero pensare anche all'uso di un forcone. Appendere il corpo per le zampe posteriori alla fermata dell'autobus è stato infine un gesto "di sfregio", per rendere nota a tutti nei dintorni l'azione, quasi fosse un monito. E' il contesto finora accertato dai Carabinieri della compagnia di Riccione e dai Carabinieri Forestali di Rimini, che stanno sviluppando le indagini sull'oscuro episodio dell'uccisione di un lupo grigio dell'Appennino avvenuto a Coriano di Rimini. Gli inquirenti hanno anche fatto un appello a chiunque possa avere delle informazioni o dei sospetti, di segnalare quanto hanno visto.

L'orrore è avvenuto a Coriano, dove ignoti hanno ucciso ed appeso alla fermata dell’autobus nei pressi della farmacia, in via Montescudo, un esemplare di lupo grigio. Un atto vergognoso che ha sconvolto tutta la comunità di Ospedaletto, una piccola frazione del comune riminese, dove è avvenuto l’episodio. Il fatto è stato scoperto sabato mattina, verso le 7, da alcuni ragazzini arrivati alla fermata del bus per andare a scuola: sul posto si sono precipitati gli agenti della Polizia Municipale, i Carabinieri Forestali che cercheranno di risalire all’ignobile responsabile di questo gesto, cercando di sfruttare anche eventuali telecamere di sorveglianza presenti in zona. La carcassa, sotto sequestro, è stata affidata agli esperti dell'Istituto Zooprofilattico che dovranno accertare le cause del decesso.

Un collegamento con Halloween? ==> continua

L'esemplare maschio di lupo grigio potrebbe essersi spinto a valle, nell'inseguire una preda, provenendo dalle zone del parco regionale del Sasso Simone e Simoncello, dove è presente, seguendo il corso del fiume Marano. In passato in zona altri lupi erano stati segnalati, investiti dalle auto in transito nelle strade extraurbane. Qui, in zona già antropizzata, sarebbe stato catturato con una trappola ed infine finito barbaramente.

"Ultimamente, a Coriano, si sono veridicati episodi inquietanti - ha commentato il sindaco, Domenica Spinelli. - Già ad Halloween, ignoti, sono entrati a rubare nei pollai le uova e, successivamente, le hanno utilizzate per imbrattare le case mentre, a finire nel mirino dei vandali, è stata una fermata dell'autobus completamente distrutta. Condanniamo fermamente questi atti e, con le forze dell'ordine, stiamo lavorando pe ridentificare gli autodi di questi ignobili gesti. Allo stesso tempo, invitiamo chi ha visto qualcosa a segnalarlo immediatamente alle autorità".

Foto dalla pagina FB "Basta Delfinari"

Il commento degli animalisti ===> continua

L'intervento dell'Enpa

A poche ore dalla brutale uccisione dell'ennesimo esemplare di lupo, massacrato nel Riminese, sembra a colpi di badile o di forcone, l'Ente Nazionale Protezione Animali chiede il riconoscimento dello stato di calamità per i lupi e per tutti i selvatici. Vale a dire, misure straordinarie per la tutela di animali protetti dalla legge come patrimonio indisponibile dello Stato. "Da mesi stiamo assistendo a una carneficina che ha chiare responsabilità politiche: il ministro Galletti, già sostenitore della possibilità di uccidere per deroga i lupi, e l'esecutivo, ma anche quelle regioni, Toscana e Trentino in primis, che soffiano sul fuoco dell'intolleranza e che alimentano una campagna di odio e di menzogne contro i selvatici. Sono mesi che insieme a centinaia di migliaia di italiani chiediamo l'approvazione del Piano Nazionale di  Conservazione del Lupo, "depurato" da ogni possibilità di uccisione, ma finora né il ministro dell'Ambiente né l'esecutivo hanno mosso un dito", denuncia l'Enpa che rivolte un accorato appello al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, governatore proprio dell'Emilia Romagna, affinché si adoperi per l'approvazione del piano escludendo categoricamente ogni possibilità di uccidere gli animali.


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