Cronaca

Il presidente dell'Associazione nazionale presidi: "A Rimini maggior concentrazione di docenti no vax"

Giannelli esprime le preoccupazioni dei dirigenti scolastici in vista della riapertura delle scuole dopo le vacanze, la Romagna uno dei territori più preoccupanti per la mancanza della copertura vaccinale

A lanciare l'allarme è Antonello Giannelli, Presidente nazionale dell’Associazione nazionale presidi preoccupato per la ripresa delle lezioni dopo le vacanze natalizie caratterizzate da un picco della pandemia di Covid. A causare le perplessità la necessità che "il Ministero fornisca in tempo reale i dati effettivi sulle classi in DAD, sulle unità di personale sospeso, sul numero di dipendenti e di alunni in quarantena. Le autorità sanitarie evidenziano l’inclemenza del numero dei contagi soprattutto nella fascia di età degli studenti del primo ciclo ed è doveroso tenerne conto”. “Al Ministro - prosegue Giannelli - abbiamo ribadito che crediamo fermamente nella maggior efficacia della didattica in presenza rispetto a quella a distanza. Ma, proprio per questo, non sosteniamo acriticamente la retorica della ‘scuola in presenza’ a tutti i costi. Il rischio concreto è quello di riprendere le attività didattiche in presenza senza i supporti necessari per fronteggiare un contesto pandemico sempre più difficile per la gestione del servizio”.

A pesare, inoltre, c'è l'incognita del personale docente e non che non ha la copertura vaccinale. "La nostra stima - aggiunge il Presidente nazionale dell’Associazione nazionale presidi - è che si tratti di 40-50mila persone. La Lombardia seguita da Lazio, Campania e Sicilia hanno circa un decimo del totale del personale, dunque circa 4-5mila tra docenti e personale Ata non vaccinati". Lo dice all'Adnkronos il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che aggiunge: "Ci sono regioni però che nonostante la popolazione sia minore, hanno una maggiore concentrazione di no vax tra il personale scolastico. Oltre al Trentino ed al Friuli Venezia Giulia c'è la Romagna, con città come Rimini e Ravenna". Poi c'è il caso Sicilia: "E' no vax? Sì e no. E' una regione rimasta impressionata dai casi di decessi in seguito alla somministrazione di Astrazeneca. La gente è titubante, ma non dubito che adesso stiano andando a vaccinarsi. Dovremmo attendere qualche altra settimana per capire come si è evoluta la situazione".


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