Cronaca

Il Comune di Rimini si costituisce parte civile contro Eddy Tavares

Il capoverdiano accusato di aver sfigurato con l'acido Gessica Notaro, il vice-sindaco Gloria Lisi: "Un atto doveroso per dimostrare vicinanza e sostegno ad una giovane donna che sta dimostrando una forza e un coraggio incredibile"

“Così come avevamo annunciato, la Giunta ha formalizzato la costituzione di parte civile del Comune di Rimini nel processo contro chi ha aggredito in maniera brutale e spietata Gessica Notaro, che da giorni sta combattendo con forza la sua battaglia dal letto dell’ospedale Bufalini di Cesena". A dichiararlo è il vice sindaco Gloria Lisi che sottolinea come si stato "Un atto doveroso, in primo luogo per dimostrare vicinanza e sostegno ad una giovane donna che sta dimostrando una forza e un coraggio incredibile e che è attesa da un lungo e non semplice percorso per riacquisire quella ‘normalità’ di cui è stata privata in maniera così drammatica e improvvisa. Ma c’è di più: come Comune non abbiamo alcuna intenzione di far calare il silenzio su un episodio che ha indignato l’intera comunità e che rappresenta il caso più estremo ed eclatante di un fenomeno, quello della violenza sulle donne, che serpeggia silenzioso anche nel nostro territorio".

"Dobbiamo prendere posizione per contrastare l’indifferenza - conclude la Lisi - per dare coraggio a chi vive quotidianamente i soprusi e non riesce a denunciare, per testimoniare che c’è una comunità pronta a fare rete. Questo nonostante – e anzi, a maggior ragione - le cronache locali, che anche nelle ultime ore riportano nuovi casi che destano preoccupazione: è notizia di ieri l’arresto da parte della Polizia di un uomo accusato di atti persecutori nei confronti della ex compagna e che, stando a quanto riportato, avrebbe minacciato di farle del male fino a sfregiarla, così come avvenuto per Gessica. Ecco allora che al pericolo dell’indifferenza si contrappone un altro rischio, quello dell’emulazione, che si nutre di meccanismi psicologici impossibili razionalmente da comprendere. Quello che è certo è che non è il silenzio lo strumento per combattere questa piaga, ma è alzare la voce, parlare, raccontare e diffondere una più forte cultura del rispetto delle donne e contro ogni forma di violenza di genere, partendo dai giovani. Fa riflettere infatti che sia chi è accusato di aver aggredito Gessica, sia l’uomo arrestato ieri dalla Polizia, abbiano entrambi intorno ai trent’anni; giovani uomini di origini ed estrazioni sociali diverse, a testimonianza che tanto ancora c’è da fare dal punto di vista culturale ed educativo, anche nei confronti delle nuove generazioni. L’impegno del Comune, delle associazioni, dei singoli cittadini – oltre alla solidarietà concreta nei confronti delle vittime . deve essere in questa direzione: parlare e confrontarsi, per prevenire la violenza e non solo contrastarla”.

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LA CRITICA DI GENNARO MAURO - "Questa amministrazione comunale dice di essere al fianco delle tante Gessica Notaro solo a chiacchiere, con il solito buonismo progressista che lo caratterizza - commenta il consigliere comunale di Uniti Si Vince. - Fiumi di parole al vento intrise di politichese, tante pagine sui quotidiani nazionali, qualche intervista sulle televisioni nazionali, un po’ di pubblicità alle assisi del Partito democratico, magari anche per sentirsi con la coscienza a posto, ma nessun atto concreto.

"Gnassi e la sua giunta - prosegue Mauro - a sette mesi dall’insediamento non ha ancora provveduto a nominare la “commissione pari opportunità” del comune di Rimini. Atteggiamento grave il suo, probabilmente dettato dal suo egocentrismo che lo spinge a considerare l’organismo inutile e incapace di dare un contributo a promuovere la diffusione della cultura delle pari opportunità sul territorio, per tendere verso la tanta auspicata uguaglianza fra uomo e donna e quindi raggiungere la negazione di ogni comportamento di predomino e violenza morale e fisica sulle persone.  Bisogna rimediare subito e mettere nelle condizioni di far lavorare la commissione, abbiamo bisogno del contributo delle donne nel promuovere iniziative e azioni concrete nella città. Rimini non è immune da fenomeni di violenza sulle persone, tanti indicatori ci confermano tale sensazione".

"Dobbiamo registrare con forte disappunto - conclude il consigliere - che non è stato dato alcun seguito neanche al progetto denominato “codice rosa” votato all’unanimità dal precedente consiglio comunale grazie all’impegno dei  consiglieri Giovanna Zoffoli (PD) e Valeria  Piccari (PdL).  Dare attuazione del codice rosa anche a Rimini, significa fornire sin dall’accesso al pronto soccorso ospedaliero una accoglienza professionalmente adeguata a chi ha subito violenza sessuale, maltrattamenti o stalking, in modo da garantire la privacy e l’incolumità fisica e psichica delle vittime C’è molto da lavorare a Rimini bisogna costruire una rete di assistenza-informazione adeguata che metta le donne maltrattate nelle condizioni di denunciare senza remore chi pratica violenza. Meritevole quello che fa l’associazione Rompi il Silenzio, ma non sufficiente anche perché i contributi economici del comune sono irrisori e insufficienti. Bisogna creare le condizioni affinché le donne maltrattate abbiano il coraggio di denunciare all’autorità giudiziaria, bisogna assisterle economicamente e legalmente, fugare ogni dubbio sul rischi di perdere l’affidamento dei propri figlioli, prima ragione del loro silenzio. Invito pubblicamente Gnassi  di passare dalle parole ai fatti concreti".


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