Cronaca

Gli hotel si svuotano, restano 4 strutture a ospitare i rifugiati ucraini. Trovate case e altre soluzioni

C’è chi alla fine ha accettato il posto in un Cas (Centro di accoglienza straordinaria), ma la maggior parte dei rifugiati ucraini restano a Rimini e lo fanno trovando un’autonoma sistemazione

Alcuni rifugiati in arrivo dall'Ucraina

C’è chi alla fine ha accettato il posto in un Cas (Centro di accoglienza straordinaria), ma la maggior parte del rifugiati ucraini restano a Rimini e lo fanno trovando un’autonoma sistemazione. Gli alberghi lungo la Riviera che stavano ospitando i profughi, dopo l’ondata a causa del conflitto, si stanno gradualmente svuotando. Delle dodici strutture che avevano ospitato rifugiati, ne restano attive solamente quattro, per un numero complessivo di ospiti pari a circa 250 persone. Gli hotel che proseguono spontaneamente a fare accoglienza sono il Brenta, l’Hotel Margherita, Luca Rossa e il San Paolo.

Nel corso di questa settimana circa quaranta rifugiati hanno accettato il trasferimento in un Cas. Alcuni, proprio durante le scorse ore, hanno avuto un trasferimento a Teramo. Ma oltre un centinaio di rifugiati hanno trovato sistemazione qui a Rimini, in case e appartamenti messi a disposizione da concittadini ma anche da tanti italiani che stanno continuando a mostrare grande solidarietà nei confronti del popolo ucraino.

“La situazione sta gradualmente tornando nella normalità – spiega Giosué Salomone, presidente dell’associazione Riviera Sicura -, dopo aver dato un aiuto nel momento di massima difficoltà, personalmente sono molto contento che tante persone che abbiamo ospitato stanno trovando sistemazione autonoma qui a Rimini, in un contesto molto più funzionale rispetto a fuori regione. Confermo che c’è stata una grande solidarietà dei riminesi e dalla rete delle associazioni, soprattutto per la ricerca di continue nuove sistemazioni”.


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